Distrofia di Duchenne: Chmp dell’Ema boccia ataluren


Le autorità regolatorie europee hanno raccomandato di non rinnovare l’autorizzazione all’immissione in commercio di ataluren, il trattamento per la distrofia di Duchenne

Duchenne: approvata negli USA la prima terapia genica indicata per la malattia. In Italia per delandistrogene moxeparvovec si dovranno attendere i risultati clinici dello studio EMBARK
La distrofia muscolare di Duchenne colpisce in primo luogo i bambini maschi

Le autorità regolatorie europee hanno raccomandato di non rinnovare l’autorizzazione all’immissione in commercio di ataluren, il trattamento per la distrofia muscolare di Duchenne (DMD) sviluppato da PTC Therapeutics.

La decisione arriva a quasi dieci anni dalla prima approvazione condizionata del farmaco. Dopo aver esaminato tutti i dati disponibili, compresi quelli provenienti dai registri dei pazienti, il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali ha concluso che l’efficacia di ataluren non è stata confermata.

“Siamo sorpresi ed estremamente delusi dalla decisione del Chmp”, ha commentato il Ceo Matthew Klein, aggiungendo che “presenteremo una richiesta di riesame… per ribaltare questo parere”. L’azienda ha sottolineato che ataluren rimarrà sul mercato fino al completamento del processo di riesame, il cui parere è atteso per il gennaio del prossimo anno.

Le azioni di PTC sono crollate fino al 30% in seguito alla notizia.

Approvazione condizionale ottenuta nel 2014
Nel 2014 ataluren ha ottenuto l’autorizzazione condizionata per il trattamento della DMD con mutazione nonsense in pazienti ambulatoriali di età pari o superiore a cinque anni, con un’estensione del suo utilizzo anche ai bambini di età compresa tra due e cinque anni. L’approvazione è stata successivamente rinnovata, a condizione che PTC conducesse un ulteriore studio sulla terapia, prestando particolare attenzione a coloro che si trovano nella fase di declino ambulatoriale (ADP) della malattia, che si prevede abbiano una migliore risposta al trattamento.

L’anno scorso, l’azienda aveva riportato i risultati dallo studio di conferma, denominato Studio 041, in cui i pazienti a cui è stato somministrato ataluren hanno registrato un declino significativamente inferiore della distanza percorribile con il test della distanza del cammino di sei minuti (6MWD) a 72 settimane, che costituiva l’endpoint primario. In particolare, la variazione rispetto al basale è stata di -53 metri per ataluren, rispetto a -67,4 metri per il placebo, con una differenza media di 14,4 metri a favore del trattamento di PTC. L’azienda ha presentato i dati all’Ema a sostegno della piena approvazione del farmaco.

Beneficio non significativo nel sottogruppo
Il Chmp ha osservato venerdì che nel sottogruppo dello Studio 041 costituito da pazienti con ADP, si è registrata una differenza non significativa di 8,26 metri tra ataluren e il placebo. I risultati hanno mostrato che la variazione media della 6MWD dal basale è stata di 81,83 metri nel gruppo Translarna rispetto a -90,09 metri nel gruppo placebo. Il CHMP ha dichiarato venerdì di aver esaminato i risultati dello studio 041, insieme a tutti i dati disponibili sui benefici e sui rischi di ataluren, compresi i registri dei pazienti che confrontano gli esiti della salute di coloro che sono stati trattati con la terapia di PTC per una media di 5,5 anni con coloro che non hanno ricevuto il farmaco.

Nonostante i risultati relativi al ritardo della perdita della capacità di camminare nel registro STRIDE, il Chmp ha osservato di “non poter trarre conclusioni da questi dati a causa di problemi metodologici e dell’incertezza legata al confronto indiretto” con i dati di storia naturale.
Il comitato ha aggiunto che non è stato riscontrato un “chiaro beneficio” di ataluren per altri risultati. Nel frattempo, i risultati dei due studi condotti dopo l’autorizzazione condizionata, che secondo il CHMP erano più solidi dei dati del registro dei pazienti, non hanno confermato un effetto benefico di ataluren.

La situazione in Italia
Nel luglio del 2021 sulla Gazzetta Ufficiale era stata pubblicata la decisione dell’Aifa di rimborsare il farmaco se prescritto per il trattamento di pazienti affetti da distrofia muscolare di Duchenne (DMD) con mutazione nonsenso di età pari o superiore ai due anni.

Incertezza anche negli Stati Uniti
Il futuro di ataluren è incerto anche negli Stati Uniti, dove la Fda ha emesso una lettera di risposta completa nel 2017, affermando all’epoca che sarebbe stato necessario un ulteriore studio adeguato e ben controllato per confermare i benefici del trattamento. Tuttavia, l’anno scorso PTC ha dichiarato che l’agenzia non ritiene che lo studio 041 fornisca le prove necessarie.

Durante una call per condividere i risultati del secondo recente, Klein, che ha assunto la carica di amministratore delegato a marzo, ha indicato che l’azienda avrebbe avuto un incontro con la Fda per discutere la totalità dei dati a sostegno di una potenziale ripresentazione di atalurem.