Conservanti alimentari: nuovi limiti europei per nitriti e nitrati


L’UE abbassa i limiti di utilizzo dei conservanti: i nitriti ed i nitrati addizionati agli alimenti seguiranno la nuova direttiva entro il 2026

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Il piano europeo per la prevenzione del Cancro, Beating Cancer Plan, ha visto l’inserimento di nuovi parametri per l’uso di nitriti (indicati con le sigle E249-250) e nitrati (indicati con le sigle E251-252) solitamente denominati come additivi alimentari. Le indicazioni sono state prese avvalendosi dei dati scientifici dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare. I nitriti sono utilizzati nel settore alimentare per preservare  gli alimenti processati a base di carne come i salumi. I nitrati sono elementi già presenti in natura come in alcuni vegetali, è un elemento che in proporzioni diverse è presente nei terreni, nell’acqua e in misura minore anche nell’aria a causa dell’inquinamento atmosferico.

I nuovi limiti sono stati approvati all’unanimità da tutti gli stati membri. I valori sono stati cambiati per abbassare l’esposizione dei consumatori alle nitrosammine, sostanze cancerogene che si possono sviluppare nell’organismo umano partendo dai nitriti, senza inficiare l’effetto di contrasto ad elementi patogeni come la Salmonella o la Listeria. I limiti definiti dall’UE tengono conto delle lavorazioni degli alimenti all’interno di tutto il territorio europeo. A livello nazionale queste variazioni andranno a colpire alimenti come i prodotti a base di carne e formaggi. Ad esempio nella produzione del prosciutto cotto la quantità di nitriti si abbassa in modo considerevole, si passa da 100 mg/kg a 55 mg/kg se sottoposti al processo di sterilizzazione altrimenti da 150 mg/kg a 80 mg/kg. L’utilizzo nei prodotti a base di carne cruda le massime di utilizzo passano da 150 a 90 mg/kg e solo in alcuni casi si potranno mantenere limiti più alti. Per quanto concerne i formaggi l’uso dei nitriti scenderà da 150 mg/kg a 75 mg/kg. Le filiere produttive avranno due anni, arrivando a tre per i produttori di formaggi stagionati, per allinearsi con le nuove indicazioni. Questo processo comporterà alle aziende nuove formulazioni a livello di ricette degli alimenti.