Sclerosi multipla recidivante: ponesimod e teriflunomide a confronto


Sclerosi multipla recidivante e conservazione della mielina: studio ha messo a confronto il trattamento con ponesimod e teriflunomide

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Pazienti con sclerosi multipla (SM) trattati con ponesimod, modulatore altamente selettivo del recettore S1P1, hanno mostrato conservazione della mielinizzazione o una minore demielinizzazione rispetto ai pazienti trattati con teriflunomide, evidenziando l’efficacia di ponesimod nel proteggere la mielina e la microstruttura tissutale. Lo dimostrano i risultati di uno studio presentato nel corso dell’ECTRIMS 2022, ad Amsterdam.

Quanto era emerso dallo studio OPTIMUM
«Lo studio di fase III OPTIMUM a 2 anni ha confrontato ponesimod (20 mg), modulatore altamente selettivo del recettore S1P1, con teriflunomide (14 mg)» ha ricordato Ritobrato Datta, Janssen Research & Development, LLC, La Jolla, (USA).

«I pazienti affetti da SM trattati con ponesimod hanno mostrato livelli maggiori di riduzione del tasso annualizzato di recidive, differenza nei sintomi di affaticamento e negli impatti della sclerosi multipla recidivante, riduzione delle lesioni attive/anno, riduzione delle stime del rischio di accumulo di disabilità e minore perdita di volume cerebrale» ha proseguito.

Inoltre, ha specificato Datta, «è stato confrontato l’impatto del trattamento sulla mielinizzazione nella sostanza bianca normale (NAWM) che subisce danni nelle prime fasi della SM».

Raffronto tra aree di interesse alla risonanza magnetica
L’obiettivo di questo studio era quello confrontare gli effetti del trattamento con ponesimod e teriflunomide sui cambiamenti nella mielinizzazione. Quest’ultima è stata stimata mediante risonanza magnetica pesata in T1 e T2 acquisita al basale, alla settimana 60 e alla settimana 108 in 427 pazienti trattati con ponesimod e 428 con teriflunomide.

Il rapporto T1/T2 standardizzato è stato utilizzato per quantificare la mielinizzazione nel corpo calloso senza lesioni, nel cingolo e nella NAWM rimanente. La variazione media della mielinizzazione (deltaM) rispetto al basale alle settimane 60 (w60) e 108 (w108) è stata confrontata tra i bracci di trattamento utilizzando test t a due lati nei due campioni.

«Con teriflunomide, la mielinizzazione è diminuita significativamente (p<0,001) in ciascuna delle 3 regioni di interesse e in entrambe le visite» ha affermato Datta. «Al contrario, nel braccio ponesimod, il cingolo ha mostrato la conservazione della mielinizzazione mentre il corpo calloso e la NAWM rimanente hanno mostrato una leggera diminuzione a w108 (p<0,05)» riporta Datta.

Tuttavia – specifica – in entrambe le visite le diminuzioni medie della mielinizzazione sono state significativamente maggiori per teriflunomide rispetto a ponesimod in tutte le regioni :

  • corpo calloso:
    • deltaM ponesimod – deltaM teriflunomide = 0,008, p <0,001,
    • deltaM ponesimod – deltaM teriflunomide = 0,01, p <0,001;
  • cingolo:
    • deltaM ponesimod – deltaM teriflunomide = 0,0028, p <0,05,
    • deltaM ponesimod – deltaM teriflunomide = 0,004, p <0,001;
  • NAWM rimanente:
    • deltaM ponesimod – deltaM teriflunomide = 0,0025, p <0,05,
    • deltaM ponesimod – deltaM teriflunomide = 0,004, p <0,001.

I messaggi-chiave

  • Studi precedenti hanno dimostrato una correlazione tra il rapporto T1w/T1w e le misure quantitative di danno alla NAWM nella SM.
  • In questa analisi si è evidenziato come i pazienti con SM trattati con ponesimod abbiano mostrato una minore demielinizzazione rispetto ai pazienti trattati con teriflunomide in tutte le regioni cerebrali e una mantenuta mielinizzazione a livello del cingolo.

Fonte:
Datta R. Preservation of Myelin in Patients with Relapsing Multiple Sclerosis Treated with Ponesimod Compared to Teriflunomide. ECTRIMS 2022. Amsterdam (Nederland) Poster P720. leggi