Un Osservatorio per cibi e ricette del territorio


Dal Ministero dell’agricoltura stanziato un milione di euro ed è stato lanciato l’Osservatorio sull’elenco di cibi e ricette del territorio

L’Italia è leader in Europa con 294 prodotti DOP, IGP e STG riconosciuti dall’Ue

E’ partito il fondo di tutela per i 5.450 prodotti agroalimentari tradizionali, dato aggiornato al 2022 secondo la 22esima revisione dell’Elenco nazionale. Dal Ministero dell’agricoltura sono stati stanziati un milione di euro ed è stato lanciato l’Osservatorio sull’elenco di cibi e ricette del territorio.

A imprimere una accelerazione a questa iniziativa di tutela dei Pat un emendamento nella legge di bilancio 2022, voluto dalla campagna #noFakefood e presentato dalla senatrice De Petris, che ha stanziato per la prima volta un milione di euro per la promozione dei Pat.

«Con questo fondo si riconosce il valore dei prodotti agroalimentari tradizionali come elemento di quella biodiversità tutelata ora anche dalla Costituzione riformata a febbraio – ha detto l’ex Ministro Pecoraro Scanio che il 18 luglio del 2000 firmò il primo elenco dei Pat pubblicato in Gazzetta Ufficiale – Questa è una prima risposta alla petizione promossa su change.org firmata in un giorno da oltre 5000 persone. Ora continueremo per verificare che le regioni usino bene queste prime risorse».

I Pat sono prodotti inclusi in un elenco istituito dal Ministero con la collaborazione delle Regioni e comprendono prodotti agricoli o dell’allevamento, bevande analcoliche, distillati e liquori, lavorati secondo antiche ricette e che richiamano l’identità culturale e culinaria di un territorio.

Era stato lo stesso Alfonso Pecoraro Scanio a lanciare la petizione su Change.org per ottenere gli adempimenti ora espressi dal Ministero. “Negli anni – si legge nella petizione – gli aggiornamenti dell’elenco ci ha portato ad avere la più grande raccolta al mondo di prodotti agroalimentari tradizionali. Sono un elemento di identità territoriale per migliaia di comunità e la valorizzazione questi cibi significa anche contrastare lo spopolamento delle aree interne”.

«Il fondo che abbiamo proposto e ottenuto – conclude Pecoraro Scanio – è stato per ora finanziato con una piccola cifra ma così finalmente parte un’azione per sostenere questa ricchezza diffusa che rischia di scomparire e spero che i futuri Governi e parlamenti possano aumentare gli stanziamenti. Noi aiuteremo associazioni e comunità a verificare che le risorse siano usate in modo efficace».