Cuori pensanti insegna la rianimazione a scuola


Imparare la rianimazione e la disostruzione già a scuola: ora è possibile grazie al nuovo progetto Cuori pensanti

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Insegnare ai bambini a salvare… i bambini. È l’obiettivo del progetto ‘Cuori pensanti’, nato su iniziativa del pediatra Francesco Pastore e dall’istruttrice di Basic Life Support Defibrillation (Blsd), Lavinia Quagliarini, e presentato a Caserta in occasione del XXXIII Congresso Nazionale della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (SIPPS). Rivolto ai piccoli delle scuole di quarta e quinta elementare e delle medie inferiori, il progetto intende fare formazione sulla rianimazione cardio-polmonare e sulla disostruzione dei più piccoli, compreso l’utilizzo del defibrillatore. E intende farlo attraverso l’uso di materiale molto semplice ed intuitivo. Francesco Pastore, pediatra di famiglia a Martina Franca e consigliere regionale SIPPS Puglia, ha spiegato che “ci saranno slide dedicate e un manuale, anche questo scritto in modo molto semplice e di facile intuizione, scaricabile con illustrazioni uniche e dedicate, realizzate da Alessia Granata. Un testo grazie a cui i bimbi impareranno le manovre salvavita e quindi tutta la famosa ‘catena della sopravvivenza’ in grado di portare qualsiasi persona che ne viene a conoscenza, e quindi anche un bambino, a poter salvare una vita”.

Pastore ha aggiunto che “insieme ad altri amici e colleghi avevo già fatto un esperimento simile su rianimazione cardio-polmonare disostruzione dei più piccoli in Puglia, nel Salento, a Brindisi e in alcune scuole di Taranto. Poi, insieme all’amica Quagliarini, che aveva fatto lo stesso a Roma, abbiamo pensato di estenderlo e di farlo diventare un progetto nazionale. Ora, grazie alla SIPPS e all’impegno del presidente Giuseppe Di Mauro, tutto questo è possibile”. Nei nostri occhi c’è ancora quanto accaduto qualche mese fa durante gli Europei di calcio, quando il giocatore della Danimarca, Christian Eriksen, ebbe un arresto cardiaco in campo. A salvarlo fu il suo capitano, Simon Kjaer. Pastore ha precisato che “accorso immediatamente, Kjaer fece una manovra che aveva imparato da bambino a scuola, perchè la Danimarca è uno dei pochi Paesi al mondo in cui questi progetti sono avviati già dalle scuole elementari. Kjaer sapeva perfettamente cosa fare ed il suo intervento tempestivo ha salvato la vita ad Eriksen e fatto sì che quanto accaduto, oggi sia solo un brutto ricordo”.

“Come sempre- ha infine spiegato il pediatra- la SIPPS guarda avanti, la SIPPS c’è e dimostra ancora una volta quanto sia importante il rapporto con le famiglie, la scuola ed i bambini. Proporremo questo progetto al Mi per formare bimbi consapevoli, all’insegna del messaggio ‘Tutti possono farcela’“, ha concluso. come riferisce la Dire (www.dire.it).