Farmaci per Crohn e colite sicuri in gravidanza


Farmaci per Crohn e colite ulcerosa: nessun rischio aggiuntivo in gravidanza per mamma e nascituro secondo nuove ricerche

Farmaci per Crohn e colite ulcerosa: nessun rischio aggiuntivo in gravidanza per mamma e nascituro secondo nuove ricerche

L’esposizione a farmaci biologici, tiopurine o terapia di combinazione per la malattia infiammatoria cronica intestinale durante la gravidanza non aumenterebbe gli eventi avversi materni o infantili alla nascita o durante il primo anno di vita, secondo uno studio pubblicato su Gastroenterology.

Le donne incinte con una malattia infiammatoria cronica intestinale (IBD) hanno maggiori probabilità di subire aborto spontaneo, parto pretermine e complicazioni durante il travaglio e il parto.

Pertanto, la terapia medica è necessaria prima e durante la gravidanza per mantenere la remissione, come una terapia biologica o con tiopurina.
La mancanza di dati sulla sicurezza ha portato in molti casi all’interruzione della terapia durante la gravidanza, con ripercussioni sulla salute della madre e del bambino.

Dal 2007 al 2019, Mahadevan e colleghi hanno arruolato 1.712 donne incinte con IBD da tutti gli Stati Uniti in uno studio prospettico, osservazionale e multicentrico. Ci sono state 1.490 gravidanze completate e 1.431 nati vivi.

I risultati a un anno erano disponibili per 1.010 bambini. L’analisi primaria includeva il confronto di malformazioni congenite, aborti spontanei, nascite pretermine, basso peso alla nascita e infezioni infantili tra le gravidanze esposte e non esposte in utero a farmaci biologici, tiopurine o terapia di combinazione.

I ricercatori hanno utilizzato analisi bivariate seguite da modelli di regressione logistica aggiustati per fattori di confondimento rilevanti per determinare gli effetti indipendenti di specifiche classi di farmaci sui risultati di interesse.

I ricercatori hanno riferito che 242 donne in gravidanza erano state esposte a tiopurine, 642 a farmaci biologici, 227 a entrambi e 379 non erano esposte a nessuna delle due terapie. Mentre i dati dello studio non hanno mostrato un legame tra un aumento degli eventi avversi in gravidanza, i ricercatori hanno notato una correlazione tra l’attività della malattia e il rischio di aborto spontaneo (HR=3,41; IC 95%, 1,51-7,69) e la nascita pretermine con aumento delle infezioni nei neonati (OR=1,73; 95% CI, 1,19-2,51).

“L’esposizione al farmaco non ha aumentato il tasso di malformazioni congenite, aborti spontanei, parto pretermine, basso peso alla nascita e infezioni durante il primo anno di vita”, hanno scritto Mahadevan e colleghi.

L’attività della malattia materna è dunque un fattore di rischio indipendente per problematiche nel nascituro e nel parto pretermine.

“I professionisti dovrebbero continuare la terapia biologica e/o con tiopurina per tutta la gravidanza, dato che non vi sono prove di aumento del danno derivante dall’esposizione al farmaco e la chiara associazione della malattia attiva con eventi avversi” hanno scritto Uma Mahadevan, della divisione di gastroenterologia ed epatologia dell’Università della California, San Francisco e colleghi.

Riferimenti

Mahadevan U. et al., Pregnancy and Neonatal Outcomes After Fetal Exposure to Biologics and Thiopurines Among Women With Inflammatory Bowel Disease Gastroenterology. 2021 Mar;160(4):1131-1139. doi: 10.1053/j.gastro.2020.11.038. Epub 2020 Nov 21. leggi