Intestino irritabile: camminare allevia i sintomi


Intestino irritabile, sintomi più lievi se ogni giorno si cammina di più secondo una ricerca giapponese pubblicata sulla rivista Plos One

Intestino irritabile, sintomi più lievi se ogni giorno si cammina di più secondo una ricerca giapponese pubblicata sulla rivista Plos One

Nei pazienti giovani che soffrono della sindrome dell’intestino irritabile, un aumento dell’attività locomotoria giornaliera è stato associato a una ridotta gravità della sintomatologia, in particolare nelle donne. Sono i risultati di una ricerca giapponese pubblicata sulla rivista Plos One.

I ricercatori hanno analizzato l’impatto dei livelli di attività fisica sui sintomi gastrointestinali in 101 studenti universitari affetti da sindrome dell’intestino irritabile (IBS) di grado lieve e hanno scoperto che la quantità di attività locomotoria potrebbe fare da spartiacque tra un disagio leggero e uno moderatamente grave.

Dettagli dello studio
Dal 2015 al 2018 sono stati reclutati 78 studentesse e 23 studenti maschi con un’età media di 20 anni a cui era stata diagnosticato un IBS di grado lieve. Differenziando i sottotipi, in 42 soffrivano di costipazione, 25 di diarrea e 29 avevano una forma mista.

Tutti i partecipanti sono stati valutati al basale con la Gastrointestinal Symptom Rating Scale (GSRS), che misura 15 sintomi gastrointestinali suddivisi in cinque gruppi tra cui reflusso, dolore addominale, indigestione, diarrea e costipazione. Nella scala a GSRS a 7 punti, un punteggio di 1 indica l’assenza di sintomi fastidiosi, mentre 7 indica sintomi molto fastidiosi. I punteggi al basale erano simili in entrambi i sessi. Sono stati quindi monitorati vari livelli di deambulazione per 1 settimana tramite l’uso di contapassi commerciali.

Gli autori hanno spiegato che una lieve attività fisica aiuta a liberare i gas intestinali e riduce il gonfiore e che sono raccomandanti 30 minuti di passeggiata al giorno per aumentare il tempo di transito del colon negli adulti con costipazione cronica. Inoltre ricerche recenti hanno dimostrato che i biomarcatori dell’infiammazione come l’interleuchina-6 e il fattore di necrosi tumorale alfa si sono attenuati dopo 24 settimane di esercizio aerobico di moderata intensità.

Sintomi dimezzati con 10mila passi al giorno
Al termine dello studio è emerso che la probabilità che il livello di attività locomotoria possa discriminare tra un punteggio pari a 5 e 4 sulla scala GSRS, dove 5 rappresenta la soglia per i sintomi gravi, si è ridotta in funzione dell’aumento dell’attività deambulatoria quotidiana. Ad esempio, facendo 4000 passi la probabilità era del 78%, con 6.000 del 70%, con 8.000 risultava del 59% e con 10mila passi era del 48%.

«Questo studio ha dimostrato che la gravità dei sintomi gastrointestinali misurati con la GSRS è associata a quanto camminano i pazienti giovani che soffrono di intestino irritabile» hanno scritto il primo autore Toyohiro Hamaguchi e colleghi della Saitama Prefectural University. «In base ai nostri risultati, l’aumento dei passi giornalieri da 4.000 a 9.500 può comportare una riduzione del 50% della gravità dei sintomi».

Secondo gli autori questi esiti forniscono ai medici informazioni su quanti passi aggiungere al livello di attività fisica di un paziente con IBS per ridurre la scala GSRS di 1 punto. Hanno tuttavia avvertito che l’effetto dell’esercizio sul miglioramento dei sintomi nei pazienti con disagio da lieve a moderato era modesto ed era significativo solo nelle pazienti di sesso femminile, facendo presente che servono altri studi per determinare la quantità di attività richiesta per ridurre il punteggio GSRS.

Risultati stimolanti ma da confermare
Ricerche precedenti hanno mostrato un miglioramento a lungo termine dei sintomi dell’IBS nei pazienti fisicamente attivi rispetto a quelli sedentari.

«Come ci si poteva aspettare sulla base degli studi precedenti che hanno dimostrato un miglioramento dei sintomi dell’IBS con l’esercizio fisico, questa ricerca ha rilevato una correlazione inversa tra il numero di passi giornalieri e la gravità dei sintomi gastrointestinali in questi pazienti, in particolare le donne», ha commentato Brooks Cash dello University of Texas Health Science Center di Houston, non coinvolto nello studio.

«Suggeriscono quindi che la misurazione di parametri di attività fisica come il conteggio dei passi potrebbe avere un valore diagnostico per stimare la gravità dei sintomi della malattia e per determinare gli obiettivi di attività fisica in grado di ridurne la gravità» ha aggiunto.

Cash ha ammonito di interpretare con cautela gli esiti dello studio, data la popolazione prevalentemente giovane coinvolta, l’assenza di metriche specifiche per l’IBS e il fatto che i pazienti non fossero in cieco nei riguardi degli obiettivi della sperimentazione.

«Quest’ultimo problema, unito alla mancanza di verifica della conformità sui metodi di stima dell’attività fisica con i pedometri e alla ben nota risposta al placebo negli studi sull’IBS, limita in modo significativo le conclusioni che possono essere tratte da questo studio» ha aggiuntoo. «Sono comunque risultati stimolanti che supportano ulteriori ricerche rigorose, in cieco, randomizzate e controllate sull’attività fisica come terapia di prima linea per l’IBS».