Greta Gerwig: le sue donne imperfette, libere e ribelli


Siamo tutte Greta Gerwig: libere e ribelli nelle nostre imperfezioni. La regista arriverà al cinema il 9 gennaio con “Piccole Donne”, ecco un suo ritratto

Siamo tutte Greta Gerwig: libere e ribelli nelle nostre imperfezioni. La regista arriverà al cinema il 9 gennaio con "Piccole Donne", ecco un suo ritratto

Classe 1983, nata a Sacramento in California, di origini tedesche, attrice, sceneggiatrice e regista: lei è Greta Celeste Gerwig e da quando ha messo piede nel mondo del cinema ha avuto fin da subito chiaro il suo obiettivo: raccontare ogni sfumatura dell’universo femminile ‘non sempre politicamente corretto’. Lo ha fatto in veste di attrice e ultimamente dietro la macchina da presa con Lady Bird, che ha debuttato al cinema nel 2017, e Piccole Donne, in arrivo sul grande schermo il 9 gennaio 2020.
Ma riavvolgiamo il nastro dei ricordi e andiamo per ordine. È Frances la prima donna interpretata dalla Gerwig con la quale ha iniziato la serie di affascinanti e necessari ritratti femminili e che le ha fatto ottenere una candidatura ai Golden Globes come Miglior attrice. Frances è la protagonista di Frances Ha: diretto dal suo attuale compagno Noah Baumbach, che ha co-sceneggiato il film insieme a lei. La coppia, nel cinema e nella vita, ha dato vita ad un personaggio in cui le giovani generazioni possono rispecchiarsi. In un mondo in cui molti sanno già quello che vogliono, Frances è una ballerina che si trova in bilico tra giovinezza e l’età adulta. Ha paura di crescere e del futuro, non sa quello che vuole e non ha alcuna intenzione di conformarsi alle dinamiche della quotidianità, come il meccanismo del mondo del lavoro oppure delle relazioni amorose. Ed è proprio questo l’aspetto più interessante della protagonista: fuori posto, ma bella così. Chi l’ha detto che per essere perfetti/normali bisogna necessariamente seguire le ‘regole’ del vivere sociale?

Nel 2015, sempre diretta da Baumbach e scritta insieme alla sua compagna, Greta interpreta Brooke Cardinas in Mistress America: per intenderci, una Frances ma con qualche anno in più e catapultata in dinamiche diverse. All’apparenza Brooke è la giovane donna che tutti vorrebbero essere perché è impegnata in molte professioni e conosce tantissime persone. Lei però incarna il falso mito: luccica agli occhi di tutti, ma quando resta da sola con sé stessa scopre di non conoscersi.

Dal cinema di nicchia a quello mainstream: Gerwig VS Allen

È passata dal cinema indipendente a quello mainstream, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), recitando in Jackie diretto da Pablo Larraín e nel film ‘flop’ di Woody Allen To Rome With Love: questa pellicola per Greta è risultata essere un trampolino per dire “basta” alle molestie sessuali, un tema che ultimamente ha scosso Hollywood – ma anche il resto del mondo – con la battaglia del #MeToo, che ha coinvolto in primis il produttore Harvey Weinstein e, in seguito, una lunga lista di nomi del cinema nazionale ed internazionale. Tra questi anche il regista statunitense. Qualche anno fa, in un’intervista ai microfoni del New York Times, la Gerwig ha espresso il suo rimorso per aver accettato il ruolo nella pellicola di Allen: “Se avessi saputo allora quello che so oggi, non avrei recitato in quel film. Non lavorerò più con lui”. Una presa di posizione e di coscienza spinta dai due testi scritti da Dylan Farrow, figlia adottiva del regista di ‘Manhattan’. Nel primo accusa il padre di averla molestata. Nel secondo, invece, chiede alla Gerwig ma anche ad altre attrici, come Kate Winslet, come potessero sostenere, al tempo stesso, #MeToo e Woody Allen come regista.

Quegli scritti – ha dichiarato la regista e attrice – mi hanno fatto capire che avevo provocato la sofferenza di un’altra donna. Sono cresciuta con i film di Woody Allen e l’idea di lui come artista. Questo non posso cambiarlo, ma posso cambiare le mie scelte future”.

Una libertà di scelta della regista che abbiamo visto nei due film da lei diretti: ‘Lady Bird’ e ‘Piccole Donne’.

Da attrice a regista: ‘Lady Bird’ e ‘Piccole Donne’

La Gerwig non è solo una elegante e talentuosa attrice, ma è anche una brava regista con l’occhio sempre attento all’universo femminile. Nel 2017 ha debuttato dietro la macchina da presa con con il pluripremiato Lady Bird. Attraverso la figura della liceale Christine McPherson, interpretata da una ‘esplosiva’ Saoirse Ronan, la regista ha portato sul grande schermo un ritratto della formazione femminile, non sempre facile e non sempre politicamente corretta, di un’adolescente ribelle, dal carattere forte e dall’ambizione senza freni.

A due anni di distanza la Gerwig torna a dirigere Piccole Donne. Al cinema dal 9 gennaio, Greta riporta al cinema l’intramontabile e sempre attuale romanzo di Louisa May Alcott, pubblicato nel 1868 con il titolo ‘Little Women or, Meg, Jo, Beth, and Amy’. La regista ha realizzato il film basandosi sia sul romanzo della Alcott sia sui suoi scritti, ripercorrendo, avanti e indietro nel tempo, la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March, che nel film è interpretata dal grande talento della Ronan, che ritorna sul set targato Gerwig. Questo film è un inno alla libertà, alla forza, alla fierezza, al coraggio e alla bellezza delle donne – bellezza che va oltre l’aspetto esteriore – rivolto a tutti coloro che hanno voglia di assaporare le meraviglie e la complessità dell’universo femminile.

(QUI la recensione di Piccole Donne).