Fico premier: nuova ipotesi tra PD e M5s


Trattative Pd-M5S: il nome nuovo per il premier è quello di Roberto Fico. Il diretto interessato per il momento nicchia: “Non so…”

Trattative Pd-M5S: il nome nuovo per il premier è quello di Roberto Fico. Il diretto interessato per il momento nicchia: "Non so..."

“Io premier? Non lo so. Amo il mio ruolo, mi piacerebbe mantenerlo”. Così il presidente della Camera, Roberto Fico, direttamente dalle spiagge di San Felice Circeo (Latina) dove sta passando qualche ora di relax prima del secondo giro di consultazioni al Quirinale previste per martedì. La terza carica dello Stato, riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it) ha risposto ad alcuni cittadini che gli chiedevano se sarebbe disponibile a ricoprire il ruolo di premier in un eventuale Governo targato Movimento 5 Stelle-Pd.

Per Laurito è la figura ideale

In settant’anni di cronaca parlamentare Pasquale Laurito ha vissuto davvero ogni genere di crisi politica. “Questa non mi fa ne’ caldo ne’ freddo. E ovviamente non mi scandalizzerebbe affatto la nascita di nuovo governo. E’ la cosa piu’ normale del mondo”, dice all’Agenzia Dire l’autore della Velina Rossa, decano della Stampa Parlamentare.

Il Capo dello Stato ha concesso qualche giorno di tempo prima di un secondo decisivo giro di consultazioni. Mercoledi’ o il Presidente da’ l’incarico, o scioglie le Camere.

“Mattarella e’ stato ineccepibile. Il capo dello Stato sa che le crisi di governo nascono nelle due assemblee, quando viene a mancare il voto dei senatori e dei deputati. Non si possono assecondare le pulsioni di chi vorrebbe far valere in una dinamica extraparlamentare questa o quella vittoria alle regionali o alle amministrative. Conta l’esito delle politiche e dunque la consistenza dei gruppi. Sembra fin troppo banale ricordarlo ma il livello di imbarbarimento e’ tale che giova farlo. Quando Salvini parla di ‘accordicchi di palazzo’ dice una grande cretinata. Non ha gli elementi basilari di cultura politica. Per giunta dimentica di dire che alle politiche e persino alle comunali il centrodestra ha preso meno voti del centrosinistra. Eppure la Lega ha governato, senza che a sinistra nessuno si stracciasse le vesti o gridasse al golpe. Di che stiamo parlando? La ricerca di una nuova maggioranze e’ legittima, non si sciolgono le Camere perche’ uno vince a Cagliari o a Genova”.

Il Pd apre al M5s. Un consiglio al segretario del Pd Nicola Zingaretti.

“Deve tenere fermo il suo intendimento di fondo. Se ha deciso di aprire, allora deve seguire questo orientamento senza tentennare. A questo punto non puo’ fare marcia indietro, non puo’ presentare il partito diviso. Tenga conto che fuori dal Pd i piccoli partiti seguiranno. Se invece tonasse sui suoi passi, il Pd perderebbe di centralita’ e si aprirebbe al suo interno una fase difficile. Di litigi, di imboscate. Scissioni”.

Il segretario Zingaretti teme Renzi.

“E sbaglia”, dice Pasquale Laurito, decano della Stampa parlamentare. “Con Renzi deve arrivare a un punto d’intesa pubblico. Niente doppi giochi e soprattutto l’impegno a non creare un partito contro il Pd. Ma a parer mio Zingaretti non deve nutrire eccessivi timori. Prima di tutto Renzi e’ meno forte di quanto voglia far vedere. Lui sa meglio di chiunque che alle elezioni prenderebbe pochi voti. Quindi la sua e’ una pistola scarica. Anche perche’ a sinistra gli elettori chiedono coerenza di comportamenti. Quelli troppo disinvolti non piacciono. E poi saranno gli stessi renziani a venire e miti consigli, quando si trattera’ di decidere sulle liste e sulle postazioni di governo… Piuttosto vedo un problema serio sulle commissioni: troppi leghisti ai posti di vertice. Sostituirli d’intesa con il M5s sara’ un problema”.

Chi potrebbe fare il premier?

“Per me c’e’ un solo nome in grado di dare una veste politica seria e duratura all’operazione politica che si sta tentando, ed e’ Roberto Fico. Deve rompere gli indugi. E’ il momento giusto per ambire a un ruolo politico di primo piano, non solo istituzionale. Lo so, e’ giovane, ha dei limiti che gli derivano dalla formazione politica, quasi da autodidatta. Ma e’ una brava persona, e questo sembra scontato e invece conta piu’ di tutto. E poi Fico sapra’ crescere politicamente. Lui piu’ e meglio di Di Maio puo’ portare il M5s in una dimensione di governo politico del Paese. Fico non ha tanti voti nei gruppi parlamentari, ma e’ molto rispettato. Ha carisma perche’ incarna lo spirito originario del Movimento ed e’ coerente con quelle idee. Ha un carisma che Di Maio ha consumato nella relazione politica con Salvini. Ed ha il sostegno decisivo di Grillo. Sono convinto che lo stesso Di Maio non potra’ che assecondare questa scelta. E poi Fico e’ un uomo del Sud. Le Sinistre ripartono dal Sud”.