I rincari di luce e gas spingono al rialzo l’inflazione


Dati Istat inflazione: i prezzi crescono del +1,6% su base annua. Codacons: stangata da 625 euro a famiglia, pesano i rincari delle tariffe energetiche

Dati Istat inflazione: i prezzi crescono del +1,6% su base annua. Codacons: stangata da 625 euro a famiglia, pesano i rincari delle tariffe energetiche

Rialza la testa l’inflazione e ad ottobre i prezzi crescono del +1,6% su base annua, determinando una batosta media da +625 euro annui per una famiglia con due figli. Lo afferma il Codacons, commentando i dati forniti oggi dall’Istat.

“Come da previsioni i rialzi nel settore energetico e i rincari delle tariffe luce e gas hanno spinto verso l’alto l’inflazione – spiega il presidente Carlo Rienzi –. In particolare vola il comparto “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” che fa segnare l’incremento tendenziale più alto (+4,3%), traducendosi in una maggiore spesa da +219 euro annui per una famiglia con due figli”.

“I rincari nel settore energetico, cui si associa la corsa dei prezzi dei carburanti, pesano come un macigno sulle famiglie italiane perché sono spese primarie non evitabili e hanno ripercussioni sui costi relativi alla casa, colpendo in particolare i ceti a reddito medio-basso e i nuclei numerosi – prosegue Rienzi –. Per questo chiediamo al Governo di realizzare l’annunciato taglio delle accise sulla benzina, e di intervenire contro le speculazioni che si registrano nel mercato dell’energia e che portano ad incrementi artificiosi delle tariffe”.

Coldiretti: doppio effetto negativo

L’aumento record del 9,5% dei costi energetici alla vigilia dell’inverno pesa sui conti delle famiglie e delle imprese rendendo più onerosa la produzione. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare gli aumenti dei beni energetici regolamentati e non sulla base dei dati Istat relativa all’inflazione ad ottobre.

Si segnalano infatti aumenti consistenti dei prezzi dell’energia elettrica dell’8,6% su base annuale e del 10,2% per il gas di città e naturale mentre i beni energetici non regolamentati confermano una crescita molto sostenuta (+9,5%) rispetto ad ottobre 2017 dovuta all’andamento dei prezzi di tutte le principali componenti, dal gasolio per i mezzi di trasporto (+12,4%) alla benzina (+9,4%) fino al gasolio per riscaldamento (+11,2%).

L’aumento della spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo dell’inverno. Il costo dell’energia si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e distribuzione.

Uecoop: stangata Diesel sul Ponte

Stangata del pieno sul ponte di Ognissanti con il prezzo del diesel rincarato del 12,4% nell’ultimo anno. E’ quanto afferma l’Unione europea delle cooperative Uecoop in relazione agli ultimi dati Istat sull’inflazione a ottobre che registrano anche un’impennata della benzina a +9,4% e degli altri carburanti con +7%.

Un salasso per milioni di italiani in viaggio per il ponte di Ognissanti ma anche per le imprese come quelle del mondo cooperativo che ogni giorno devono affrontare costi per trasporti e spostamenti. Il rincaro inflazionistico dei carburanti – sottolinea l’analisi di Uecoop su dati Globalpetrolprices – ha già allargato lo spread alla pompa fra il costo del diesel in Italia e quello della Germania con gli automobilisti italiani che pagano un pieno quasi il 20% in più rispetto ai tedeschi con il prezzo più caro dell’Unione europea dopo la Svezia mentre ha il record UE del prezzo della benzina a pari merito con la Grecia con una media di 1,66 euro al litro ed è fra i primi cinque paesi al mondo con la benzina più cara.

Sul costo dei trasporti in Italia pesa anche il rincaro del bollo auto che per le famiglie ha registrato un balzo del +19,8% negli ultimi cinque anni. Fra il 2013 e il 2017 le tasse pagate dagli italiani per la macchina sono aumentate in media di 171,6 milioni di euro all’anno per arrivare a fine anno scorso alla cifra totale di 5,2 miliardi di euro. Ma soffrono anche le imprese che hanno visto rincarare l’imposizione fiscale sui veicoli del +11,3% superando il miliardo e mezzo di euro nel 2017.

Costi ai quali rischiano adesso di aggiungersi quelli per l’acquisto di mezzi a ridotte emissioni per ovviare alle nuove limitazioni al traffico per i veicoli più inquinanti decise in diverse regioni italiane, con un investimento economico importante e complesso da affrontare soprattutto per famiglie e piccole imprese.