Entrano in vigore i dazi di Trump: guerra commerciale con l’UE


Oggi sono entrati in vigore i dazi americani sulle importazioni di acciaio e alluminio da Unione europea, Canada e Messico. Juncker minaccia ricorso al WTO e contromisure

Oggi sono entrati in vigore i dazi americani sulle importazioni di acciaio e alluminio da Unione europea, Canada e Messico. Juncker minaccia ricorso al WTO e contromisure

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione europea da oggi è realtà. Entrano infatti in vigore, dopo il rinvio di un mese, i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio voluti dal presidente americano Donald Trump.

La misura riguarda, oltre all’Unione europea, anche Canada e Messico come ha annunciato il segretario al Commercio americano, Wilbur Ross.

A partire dalla mezzanotte di giovedì i dazi (25% per l’acciaio e 10% per l’alluminio) sono dunque entrati in vigore scatenando la dura reazione del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker che ha parlato di misure “ingiustificate e contrarie alle regole del Wto”.

L’Unione europea procederà con “un ricorso all’Organizzazione Mondiale del Commercio e con l’imposizione di dazi aggiuntivi su una serie di importazioni” ha aggiunto Juncker.

L’Ue aveva già varato una black list di prodotti statunitensi da colpire, quali manufatti in ferro, acciaio e ghisa, barche a vela e a motore, abiti, cosmetici e motociclette ma anche i prodotti dell’agroalimentare, dal mais al riso, dal bourbon al succo di arancia fino al burro di arachidi.

Secondo Coldiretti la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump scatena una guerra commerciale che mette a rischio 40,5 miliardi di esportazioni Made in Italy negli Stati Uniti con gli autoveicoli ed il cibo che rappresentano le principali voci.

I dazi su acciaio e alluminio “generano incertezza sulle esportazioni Made in Italy che in Usa nel 2018 sono aumentate dell’1,6% nel primo quadrimestre dopo aver raggiunto il record di 40,5 miliardi nel 2017. Si apre uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati”.

Gli Stati Uniti sono di gran lunga il principale mercato di riferimento per il Made in Italy fuori dall’Unione Europea con un impatto rilevante anche per l’agroalimentare considerato che le esportazioni di cibo e bevande sono aumentare del 6% nel 2017 per un totale di circa 4 miliardi di euro, il massimo di sempre.