Guerra dei dazi, Trump prolunga le esenzioni all’Unione europea


L’amministrazione americana posticipa la decisione sui dazi alle importazioni di alluminio e acciaio: prosegue la trattativa

Niente dazi, almeno per il momento, su alluminio e acciaio importato negli Stati Uniti da Unione Europea, Canada e Messico. Il presidente americano Donald Trump ha deciso infatti di prolungare di altri 30 giorni l'esenzione

Niente dazi, almeno per il momento, sull’alluminio e sull’acciaio importato negli Stati Uniti da Unione Europea, Canada e Messico. Il presidente americano Donald Trump ha deciso infatti di prolungare di altri 30 giorni l’esenzione per questi partner commerciali, vista la scadenza di oggi.

Come riferisce il Wall Street Journal restano dunque in vigore le esenzioni ai dazi per i Paesi UE decise da Trump dopo l’applicazione della sovratassa del 25% sull’import di acciaio edel 10% su quello di alluminio in territorio americano.

Secondo Coldiretti la proroga di solo un mese dell’esenzione dai dazi genera incertezza anche per le esportazioni Made in Italy che in Usa hanno raggiunto nel 2017 il record storico grazie ad un aumento del 9,8% rispetto all’anno precedente.

L’imposizione di dazi da parte di Trump per la Confederazione “farebbe immediatamente scattare le ritorsioni da parte dell’Unione Europea che ha già varato una black list di prodotti statunitensi da colpire, come manufatti in ferro, acciaio e ghisa, barche a vela e a motore e prodotti dell’agroalimentare, dal mais al riso, dal bourbon al succo di arancia fino al burro di arachidi e molto altro”.

“Il risultato sarebbe una guerra commerciale dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

“Occorre però cogliere questa occasione per ripensare norme sul commercio più eque che non si limitino a considerare l’aspetto economico nelle relazioni tra Paesi ma che tengano conto anche del rispetto delle stesse regole sul piano ambientale, della tutela sociale dei lavoratori e della sicurezza dei cittadini” ha aggiunto.

Gli Stati Uniti sono di gran lunga il principale mercato di riferimento per il Made in Italy fuori dall’Unione Europea con un impatto rilevante anche per l’agroalimentare considerato che le esportazioni di cibo e bevande sono aumentare del 6% nel 2017 per un totale di circa 4 miliardi di euro, il massimo di sempre. Gli Usa si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna. Il vino risulta essere il prodotto più gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta.