Malattia polmonare da micobatteri non tubercolari: in Italia casi in aumento


Si tratta di una grave infezione polmonare causata da micobatteri atipici ampiamente riscontrabili nell’ambiente, in particolar modo nell’acqua. La patologia è rara, ma la sua incidenza è in aumento anche in Italia

Malattia polmonare da micobatteri non tubercolari (NTM-LD) è il termine che indica una patologia causata da una rara e grave infezione batterica. In Italia casi in aumento: l'esperto risponde.

Malattia polmonare da micobatteri non tubercolari (NTM-LD) è il termine che indica una patologia causata da una rara e grave infezione batterica. Un nome complicato, così come lo è il percorso che conduce alla diagnosi, dato che la malattia non solo è rara, ma si presenta anche con una sequela di sintomi decisamente aspecifici, che includono febbre, calo di peso, tosse, stanchezza, disturbi gastrointestinali, sudorazione notturna e presenza di sangue nell’espettorato.

Ma quello della NTM–LD è anche un nome lungo, lungo come l’unica procedura terapeutica ad oggi disponibile, che prevede l’assunzione di diversi antibiotici – fino a 4 insieme – per un periodo che può durare anche 24 mesi. Un percorso al termine del quale non sempre si giunge all’eradicazione dell’infezione, poiché molti micobatteri non tubercolari rivelano un’elevata resistenza alla maggior parte dei trattamenti.

Nonostante la sua indubbia gravità, a proposito di questa patologia non ci sono ancora numeri certi. In Italia non esistono registri precisi sulla NTM–LD, che quindi non è inclusa nella lista delle malattie rare esenti.

Quel che si sa, però, è che l’incidenza di questa condizione è in aumento, e con essa anche i dati di mortalità. Il miglioramento delle tecniche diagnostiche può aver sicuramente contribuito a questo incremento d’incidenza, ma il dato non può comunque essere sottovalutato, così come non può essere trascurata la tendenza della malattia a colpire prevalentemente soggetti in età avanzata, immunocompromessi o con patologie che affliggono le vie aeree, specialmente perché gli esisti della malattia possono arrivare ad essere anche molto gravi e a richiedere lunghi cicli di ospedalizzazione: un insieme di fattori che non può non essere preoccupante per un Paese che invecchia come l’Italia.

Ma come si contrae la malattia polmonare da micobatteri non tubercolari? Chi è maggiormente a rischio? Si può fare qualcosa per evitare il contagio? Quali sono e dove si trovano i centri di riferimento esperti? Queste sono solo alcune delle domande d’interesse per il pubblico e i pazienti, domande a cui l’Osservatorio Malattie Rare (O.Ma.R.) ha deciso di dare una riposta organica attraverso ‘L’esperto risponde’, il proprio servizio di consulto medico online, completamente gratuito. Da oggi, infatti, il servizio si arricchisce di due nuovi specialisti, che saranno a disposizione di chiunque abbia bisogno di un consiglio o un parere autorevole e qualificato sulla malattia polmonare da micobatteri non tubercolari.

Il Prof. Marco Confalonieri, Direttore della Struttura Complessa di Pneumologia dell’Ospedale Universitario di Trieste e membro della Rete di Riferimento Europea (ERN) per le malattie rare polmonari ERN-LUNG, risponderà ai quesiti dei pazienti del Centro-Nord d’Italia.

Il Dott. Roberto Parrella, specialista in Tisiologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio, Responsabile dell’UOS Pneumologia presso il Polo Ospedaliero “Domenico Cotugno” di Napoli, sarà invece a disposizione dei pazienti del Centro-Sud.

Per poter usufruire del servizio è sufficiente recarsi alla pagina ‘L’esperto risponde’ sul sito di O.Ma.R., scegliere lo specialista a cui si vuole rivolgere il quesito, seguire le istruzioni e compilare l’apposita scheda. La risposta sarà pubblicata direttamente online, nella pagina dedicata all’esperto interpellato. Attenzione: si prega di inviare solo quesiti brevi.

Per essere sempre aggiornati sulle notizie riguardanti la malattia polmonare da micobatteri non tubercolari è possibile visitare la sezione di approfondimento dedicata alla patologia sul sito dell’Osservatorio Malattie Rare.