Regionali in Sicilia: il “patto dell’arancino” fa volare Musumeci


Il candidato del centrodestra è in vantaggio sul pentastellato Cancelleri per la presidenza della regione

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Musumeci con il coordinatore forzista Miccichè e Berlusconi

PALERMO – Sebastiano “Nello” Musumeci si avvia a diventare il prossimo presidente della Sicilia, che dunque volta pagina dopo il quinquennio di Rosario Crocetta.

Gli exit poll, le proiezioni e i risultati ufficiali dello spoglio delle schede delle elezioni Regionali in Sicilia lasciano immutato il gap del candidato del Movimento 5 stelle, Giancarlo Cancelleri: con oltre 4600 sezioni scrutinate su 5300, Musumeci viaggia al 39,7% contro il 34,7% del rivale pentastellato.

Fuori dai giochi per Palazzo d’Orleans, invece, il candidato del Partito democratico Fabrizio Micari (18,5%). Ancora più distanti Claudio Fava (Cento passi per la Sicilia, 6,2%) e Roberto la Rosa (Siciliani liberi 0,77%).

Il “patto dell’arancino” tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord (che sull’isola si presenta come movimento “Noi con Salvini”) ha dato dunque i suoi frutti con il centrodestra unito che si prepara a stappare lo champagne.

Le elezioni Regionali in Sicilia, da più parti definite cartina di tornasole in vista delle politiche del 2018, dicono però molto altro.

In primis il Movimento 5 Stelle che si afferma come primo partito dell’isola con una percentuale vicina al 30% (28% secondo le ultime proiezioni) mentre Forza Italia (13%) scavalca il Partito democratico (11%).

Di Maio cancella il confronto con Renzi

L’assenza del segretario ed ex premier Matteo Renzi dalle ultime battute della campagna elettorale si è fatta sentire e apre una nuova crepa nel centrosinistra. Viceversa la presenza dei big del centrodestra sull’isola (da Berlusconi a Salvini) ha lanciato Musumeci verso la presidenza dell’Ars.

Ma il voto siciliano oltre alla débacle del Pd e alla riscossa dei protagonisti del “patto dell’arancino” avrà come detto conseguenze anche sul piano nazionale.

La prima è arrivata dal candidato premier del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, che sulla sua pagina Facebook ha annunciato che l’atteso faccia a faccia televisivo con Renzi non si farà.

“Il Pd è politicamente defunto. A quello che leggo oggi sui giornali in interviste di esponenti Pd, non sappiamo neanche se Renzi sarà il candidato premier del centrosinistra. Anzi, secondo le ultime indiscrezioni riportate dai media, a breve ci sarà una direzione del Pd dove il suo ruolo sarà messo in discussione. Il nostro competitor non è più Renzi o il Pd. Combattiamo contro l’indifferenza che genera l’astensione” ha scritto.

Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica. Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione” scrive ancora Di Maio.

“Siamo la prima forza politica del Paese e abbiamo tenuto testa alla grande all’accozzaglia del centrodestra e superato ampiamente quella che sarebbe formata da centro sinistra e sinistra che secondo le proiezioni attuali, insieme, sarebbero attorno al 25%. Noi da soli siamo ben oltre il 30%. Come vi dicevo qualche giorno fa, a neutralizzare il Rosatellum sarà il voto dei cittadini e in Sicilia l’abbiamo già fatto. Possono andare contro la Costituzione, ma non possono andare contro il voto dei cittadini. Siamo l’unica vera grande forza politica del Paese” conclude il candidato premier pentastellato.

Il dato finale sull’affluenza

Alle Regionali in Sicilia ha votato il 46,76% degli aventi diritto, pari a 2 milioni e 179mila votanti. Cinque anni fa, erano stati 2 milioni e 203mila (47,41%). Anche in questa occasione, dunque, la maggioranza dei siciliani ha scelto di rimanere a casa e disertare i seggi.

Ostia: ballottaggio Movimento 5 stelle-centrodestra

Oltre alla regionali in Sicilia, domenica 5 Novembre è stata giornata di urne aperte per l’elezione del X Municipio di Roma (Ostia). Il turno straordinario di elezioni amministrative nei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose ha riguardato anche il Comune di Nardodipace (Vibo Valentia).

Nel X Municipio l’affluenza è stata del 36,10%: hanno votato 67.027 elettori su 185.661 aventi diritto. Il primo turno però non ha espresso il nuovo presidente e servirà il ballottaggio tra due settimane per decidere chi ricoprirà il ruolo tra Giuliana Di Pillo (Movimento 5 stelle, 30,21%) e Monica Picca (centrodestra).

La responsabile locale di Fratelli d’Italia, in coalizione con Forza Italia e Lega Nord, ha ottenuto il 26,68% dei voti validi. Si ferma al 13,61% il candidato del Partito democratico, Athos De Luca, mentre Luca Marsella di Casapound ottiene il 9,08%.