Tinto Brass raccontato nel film “Istintobrass”


Negli UCI Cinemas arriva il documentario diretto da Massimiliano Zanin sul maestro del cinema erotico

ROMA –  Il 26 e 27 giugno alle 21.30 nelle multisale del Circuito UCI Cinemas arriva Istintobrass, il lungometraggio diretto da Massimiliano Zanin, sceneggiatore di molti film di Brass, che ripercorre la vita del regista attraverso un viaggio libertino e anticonformista. Dagli anni della formazione a Parigi alla Cinématèque Française, al fianco dei grandi Roberto Rossellini, Henri Langlois e Joris Ivens e delle future icone della Nouvelle Vague come Robert Bresson, Jean-Luc Godard e François Truffaut, fino alle pellicole che lo consacreranno al grande pubblico, come i porno kolossal Caligula e Salon Kitty e l’indimenticabile “La Chiave”.

Istintobrass
Istintobrass

Sono molto affezionato a questo film che credo renda bene omaggio alla mia storia. Mi ha riportato a Venezia esattamente cinquant’anni dopo la mia prima pellicola “Chi Lavora è perduto” e dopo che il Festival mi aveva ostracizzato per tanto tempo. A 80 anni sono stato sdoganato anch’io e la critica italiana e internazionale ora mi riconosce finanche un valore artistico, mi dedicano festival e proiezioni speciali in mezzo mondo e forse iniziano a capire che i miei non erano semplicemente culi in bella mostra ma un grimaldello espressivo utile a scardinare l’ipocrisia della società, un inno di libertà contro il conformismo e i falsi moralismi. Ma in fondo non me ne importa molto, ho sempre fatto il mio cinema e questo mi basta” – ha commentato Tinto Brass.

A ricordare Brass saranno le voci e i volti dei più grandi come Gigi Proietti, che Tinto lanciò nel primo ruolo da protagonista ne “L’urlo”; Helen Mirren, regina del teatro shakespeariano, premio Oscar e Coppa Volpi a Venezia, legata a Tinto per il film “Caligola”; Sir Ken Adam, due volte premio Oscar, scenografo di Stanley Kubrick e dei più importanti “James Bond” che con Brass ideò le scenografie di “Salon Kitty”. E ancora: Franco Branciaroli, uno dei più grandi interpreti del teatro italiano, nonché attore feticcio e alter ego del regista sul grande schermo; Franco Nero, vincitore con la compagna Vanessa Redgrave del premio della critica alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1971, per aver interpretato “La Vacanza” di Tinto Brass e ancora, Serena Grandi, Adriana Asti e Yuliya Mayarchuk, una serie tra i più importanti critici italiani e francesi, a raccontare la genialità di un cineasta che ha fatto della donna la figura centrale di ogni suo film, promuovendo costantemente la ricerca della libertà dell’individuo rispetto ai condizionamenti della società e della cultura.

“Brass utilizzava l’eros come veicolo per scardinare i falsi moralismi della società: la sua è stata una grande lezione. Per questo mi interessava inserirmi nel suo solco, indagando la difesa della libertà individuale nei confronti del potere. Tinto è stato un maestro, il maestro del contro: contro la politica, la censura, i falsi moralismi che non permettono agli individui di essere liberi in se stessi» – ha dichiarato Massimiliano Zanin.