Giornata delle Malattie Rare, nuove terapie dal silenziamento dell’RNA (RNAi)


La tecnica, scoperta dai premi Nobel Fire e Mello, apre nuove prospettive per amiloidosi, porfiria ed emofilia

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Craig Mello, premiato con il Nobel assieme a Andrew Fire per gli studi sull’RNA interference (RNAi)

ROMA – Oggi si celebra la decima Giornata Mondiale delle Malattie Rare, sotto lo slogan “Con la ricerca le possibilità sono infinite”.

E proprio grazie a nuovi approcci terapeutici, basati sulla tecnica dell’RNA interference (RNAi), per Amiloidosi ereditaria legata alla transtiretina (ATTR), porfirie, emofilia, ipercolesterolemia familiare e alcune patologie complemento mediate come l’emoglobinuria parossistica notturna si aprono nuove prospettive di cura.

È quanto emerso nell’ambito di un incontro organizzato dall’Osservatorio Malattie Rare (OMAR) in occasione della decima edizione Giornata Mondiale delle Malattie Rare.

Tra le prospettive concrete per queste patologie spicca, come detto, la tecnica scoperta da due ricercatori americani, Andrew Fire e Craig Mello, premiati con il Nobel per i loro studi sull’RNA interference (RNAi), meccanismo mediante il quale si può interferire, e dunque anche spegnere, l’espressione dei geni.

La loro scoperta era avvenuta nel 1998: oggi, a quasi 20 anni di distanza, questo nuovo approccio rappresenta una prospettiva terapeutica concreta in diverse malattie rare di origine genetica.

“Negli ultimi decenni per le malattie rare ci sono stati importanti cambiamenti. Inizialmente, la scarsa conoscenza dei meccanismi molecolari alla base della malattia portava a curare i sintomi utilizzando farmaci inizialmente sviluppati per altri scopi” ha spiegato il prof. Danilo Norata, Professore di Farmacologia al Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli studi di Milano.

“Poi abbiamo compreso come alcune malattie rare siano la conseguenza di mutazioni che portano a perdere la funzione di una proteina oppure guadagnare una funzione aberrante e questo ha indirizzato la ricerca verso la realizzazione di approcci farmacologici mirati (target therapy). Identificata la proteina bersaglio, si mettono a punto strategie biotecnologiche innovative per ripristinare l’attività della proteina, come gene therapy o enzyme replacement therapy, oppure mirate a bloccare l’espressione o l’attività della proteina aberrante attraverso il silenziamento genico” aggiunge.

Quest’ultimo è proprio il caso della RNA interference. Attualmente, una delle principali società impiegate nello studio di terapie di RNA interference (RNAi) è la statunitense Alnylam Pharmaceuticals, da poco attiva anche in Italia.

La prima ad avere una risposta grazie all’RNAi potrebbe essere una rara forma di Amiloidosi ereditaria denominata hATTR, causata da un difetto genetico che produce una proteina difettosa (la transtiretina) che si deposita così in diversi tessuti come nervi, cuore e tratto gastro intestinale causando danni che col tempo riducono la sopravvivenza dei pazienti. Nel mondo ci sono 50mila pazienti affetti da questa malattia e in Italia se ne stimano poco più di 500.

Nei prossimi anni l’azienda attende anche i risultati di fitusiran, una molecola per l’emofilia, per la quale quest’anno si avviano gli studi della fase III, e di givosiran, terapia per la porfiria acuta epatica, un’altra rara patologia in cui i bisogni dei pazienti sono ancora largamente insoddisfatti: anche per questa molecola sono in avvio gli studi di fase III nel 2017.