Smacco al governo sul salario minimo, la Corte Costituzionale convalida la legge in Puglia. Emiliano: “Vittoria importantissima, la Puglia è la prima Regione che tutela le retribuzioni”
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In Puglia, negli appalti stipulati con Regione, Asl, agenzie ed enti regionali. deve essere prevista una retribuzione minima di 9 euro l’ora. Non è servito il tentativo del governo di affondare la legge che introduce il salario minimo negli appalti della Regione, approvata nella legislatura da poco conclusa. La Corte Costituzionale ha infatti respinto il ricorso dell’esecutivo, la censura non sarebbe infatti necessaria, secondo i giudici della Consulta, poiché le disposizioni regionali non introducono un obbligo di retribuzione minima per tutti i contratti di lavoro privato stipulati nel territorio regionale. La loro applicazione è invece limitata alla sola sfera degli appalti pubblici e delle concessioni affidati dalla Regione e dagli enti strumentali.
ESULTA IL PRESIDENTE EMILIANO: “SIAMO I PRIMI A TUTELARE LE RETRIBUZIONI”
“La Regione Puglia ha salvaguardato gli stipendi dei lavoratori impiegati negli appalti regionali. La Corte costituzionale, con sentenza 188 depositata oggi, ha rigettato l’impugnazione promossa dalla presidenza del Consiglio dei ministri, in accoglimento di tutte le eccezioni formulate dall’avvocatura regionale”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
“La Corte – aggiunge – ha ritenuto pienamente legittima la legge regionale pugliese 30/2024, che ha fissato la soglia retributiva minima a salvaguardia dei lavoratori assunti dalle imprese che partecipano alle gare bandite dalla Regione Puglia e dai suoi enti strumentali. Si tratta di una vittoria importantissima: la Puglia è la prima Regione che ha tutelato le retribuzioni, in mancanza di qualsivoglia analoga tutela da parte dello Stato”.
SCOTTO (PD): “DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA MELONI CHIEDA SCUSA”
“La Consulta ha stabilito che il ricorso del governo Meloni contro la legge pugliese che istituiva il salario minimo negli appalti regionali è inammissibile. Una figuraccia in piena regola, figlia di un modo di governare il Paese e di gestire le relazioni con le autonomie locali arrogante e miope. Chiedano scusa e si riapra immediatamente il dibattito sul salario minimo in Parlamento. La destra da tre anni blocca la proposta delle opposizioni senza contrapporre nessun’altra ricetta credibile. Nel frattempo il lavoro povero continua ad essere una delle emergenze più forti del Paese. E l’unica cosa in cui si è specializzato il governo è quello di sabotare le leggi degli altri”. Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
TURCO (M5S): “LA SENTENZA DELLA CONSULTA UNO SCHIAFFO AL GOVERNO”
“Dalla Corte costituzionale arriva un sonoro schiaffo al Governo. I giudici hanno infatti dichiarato inammissibile il ricorso di Meloni&Co. contro la legge della Puglia che ha introdotto un salario minimo di almeno 9 euro l’ora negli appalti della Regione. Fissare una soglia minima inderogabile che stabilisca, una volta per tutte, il confine tra lavoro e sfruttamento è un obiettivo imprescindibile e questa sentenza va nella giusta direzione. Ora all’esecutivo non resta che riaprire immediatamente la discussione sulla nostra proposta di legge per introdurre anche in Italia una misura di dignità già esistente in 22 Paesi UE su 27, abbandonando la propaganda deleteria che ha fin qui contraddistinto la sua azione con conseguenze negative per milioni di lavoratori, soprattutto donne e giovani”. Così il senatore e vicepresidente del M5S Mario Turco, Coordinatore del comitato economia lavoro impresa
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)