Nuovi dati di sicurezza ed efficacia relativi a ofatumumab, terapia ad alta efficacia per la sclerosi multipla recidivante (SMR), emersi dallo studio di Fase IIIb ARTIOS e dell’estensione dello studio ALITHIOS
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In occasione del Congresso ECTRIMS di Barcellona sono stati presentati nuovi dati di sicurezza ed efficacia relativi a ofatumumab, terapia ad alta efficacia per la sclerosi multipla recidivante (SMR), emersi dallo studio di Fase IIIb ARTIOS e dell’estensione dello studio ALITHIOS.
I dati dello studio ARTIOS hanno mostrato che i pazienti hanno avuto una riduzione significativa della progressione, con un ARR di 0,06 su 96 settimane. È stata osservata una soppressione quasi completa dell’attività alla risonanza magnetica e oltre 9 pazienti su 10 hanno raggiunto NEDA-3. Non sono emerse nuove problematiche di sicurezza dopo lo switch, indipendentemente dal trattamento precedente.
Lo studio ALITHIOS include pazienti recentemente diagnosticati (≤3 anni), naïve al trattamento, trattati con anticorpo monoclonale anticd-20 come prima linea. Oltre il 90% ha raggiunto NEDA-3 a sette anni. L’efficacia a lungo termine è stata confermata dal mantenimento di un basso ARR, dalla marcata soppressione dell’attività alla risonanza magnetica e da un profilo di sicurezza favorevole, senza l’emergere di nuovi eventi avversi.
“I dati a lungo termine di questi studi evidenziano come ofatumumab possa offrire un’efficacia sostenuta nel ridurre la progressione della malattia e un profilo di sicurezza stabile nelle persone con Sclerosi Multipla Recidivante – commenta la Dottoressa Elena Colombo, Responsabile Centro Sclerosi Multipla IRCCS Fondazione Mondino, Pavia, tra i centri italiani partecipanti allo studio ARTIOS – Non solo, questi risultati sottolineano l’importanza di un intervento ad alta efficacia precoce e continuativo nel tempo capace di offrire sia al clinico che al paziente una migliore gestione della malattia con il vantaggio aggiuntivo della somministrazione domiciliare, che semplifica ulteriormente il percorso terapeutico.”
La forma recidivante remittente di Sclerosi Multipla interessa circa l’85% delle 144mila persone diagnosticate solo in Italia. Numeri che, con un’incidenza di 3.650 nuovi casi annui soprattutto nella fascia d’età 20-40 anni, rendono la SM la prima causa di disabilità neurologica nei giovani adulti. Una malattia neuro infiammatoria cronica, quindi, che nel tempo porta a un accumulo di disabilità cognitive e fisica, impattando significativamente su tutti gli aspetti della vita delle persone con un conseguente aggravio sulla qualità di vita.