Spondiloartrite associata a colite ulcerosa: nuove speranze con tofacitinib


Il trial multicentrico italiano RETUCAS ha valutato per la prima volta in maniera prospettica l’efficacia di tofacitinib nei pazienti con colite ulcerosa complicata da spondiloartrite

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Il trial multicentrico italiano RETUCAS ha valutato per la prima volta in maniera prospettica l’efficacia di tofacitinib (TOFA) nei pazienti con colite ulcerosa (UC) complicata da spondiloartrite (SpA). Lo studio mostra come TOFA offra benefici clinici significativi, soprattutto nelle forme periferiche e nei casi già trattati con molteplici biologici, sebbene restino limiti di campione e necessità di ulteriori conferme per le forme assiali. Il lavoro è stato pubblicato su Therapeutics Advances in Gastroenterology e noi abbiamo raccolto sotto forma di podcast il commento di due degli autori, il dott. Fabio Macaluso e il dott. Ambrogio Orlando della IBD Unit, Ospedale “Villa Sofia Cervello” di Palermo.

Un bisogno clinico insoddisfatto
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica intestinale che, in una quota di pazienti, si associa a manifestazioni extraintestinali. La spondiloartrite rappresenta una di queste complicanze, con impatto rilevante su qualità di vita e gestione terapeutica. Nonostante i progressi dei farmaci biologici, fino a un terzo dei pazienti non risponde agli anti-TNF e una parte significativa perde efficacia nel tempo, lasciando spazio a nuove strategie.

Tofacitinib, inibitore delle Janus chinasi (JAK), è già impiegato in diverse patologie reumatologiche e nelle malattie infiammatorie intestinali. Il suo razionale d’uso nella SpA associata a UC si fonda sulla modulazione del pathway JAK-STAT, coinvolto nella trasduzione di molte citochine infiammatorie.

Lo studio RETUCAS: disegno e popolazione
RETUCAS (Real-world Effectiveness of Tofacitinib on Ulcerative Colitis-Associated Spondyloarthropathy) è il primo studio prospettico multicentrico italiano dedicato specificamente alla SpA associata a UC, promosso dal gruppo IG-IBD.

Tra marzo 2022 e marzo 2023, sono stati arruolati 44 pazienti con UC e diagnosi confermata di SpA attiva: il 9,1% con forma assiale, il 70,5% con SpA periferica e il 20,5% con forma mista. Quasi tutti erano già stati trattati con biologici, oltre la metà con due o più linee terapeutiche, e il 38,6% assumeva corticosteroidi al basale. L’attività intestinale, valutata con il partial Mayo score, era lieve nel 36,4%, moderata nel 59,1% e severa nel 4,6%.
Gli endpoint primari e secondari comprendevano la risposta articolare libera da steroidi (SFJR), la remissione clinica (CR) e la remissione clinica libera da steroidi (SFCR), misurate tramite punteggi reumatologici standardizzati (ASDAS-CRP e DAS28-CRP).

Risultati principali: efficacia precoce e mantenuta
A 8 settimane, la SFJR è stata raggiunta dal 52,3% dei pazienti, con differenze significative tra SpA periferica e assiale/mista (67,7% vs 15,4%; p=0,001). La risposta era più frequente nei pazienti che avevano raggiunto la remissione clinica intestinale (65,4% vs 33,3%; p=0,04).
A 52 settimane, il tasso complessivo di SFJR è salito al 59,1%, mantenendo il vantaggio per le forme periferiche (71,0% vs 30,8%; p=0,01). Anche in questo caso, la remissione intestinale si associava a una maggiore probabilità di risposta articolare (74,2% vs 23,1%; p=0,002).
I punteggi medi di ASDAS e DAS28-CRP sono progressivamente diminuiti dal basale alla settimana 8 e poi fino alla 52, confermando un miglioramento clinico costante.

Risultati secondari e sicurezza
La remissione clinica (CR) è stata osservata nel 59,1% dei pazienti a 8 settimane e nel 70,5% a 52 settimane. La remissione libera da steroidi (SFCR) è stata ottenuta dal 34,1% dei pazienti a 8 settimane e dal 45,5% a 52 settimane.
Gli eventi avversi riportati sono stati lievi: un caso di ipercolesterolemia, uno di rialzo delle transaminasi e uno di febbre e malessere che ha comportato la sospensione precoce del farmaco. Nel follow-up, 10 pazienti hanno interrotto TOFA (9 per inefficacia, 1 per l’evento avverso). Alcuni casi hanno richiesto strategie di intensificazione: estensione della fase di induzione con 10 mg BID per 16 settimane (5 pazienti) o aumento della dose in mantenimento da 5 a 10 mg BID (6 pazienti).

Discussione: luci e ombre
I risultati confermano l’efficacia di TOFA nella SpA periferica associata a UC, anche in pazienti già trattati con molteplici biologici. La risposta nelle forme assiali è risultata meno evidente, probabilmente per differenze nei meccanismi patogenetici: la SpA periferica sembra più legata a immunità di tipo 3 (IL-23, IL-17), sensibile all’inibizione JAK, mentre la SpA assiale potrebbe seguire vie infiammatorie meno dipendenti dal pathway JAK-STAT.

Un punto di forza dello studio è l’uso di punteggi reumatologici validati, che consentono una valutazione oggettiva e clinicamente rilevante. Il disegno prospettico, inoltre, rappresenta un passo avanti rispetto a studi retrospettivi o basati su giudizi soggettivi di miglioramento.
Tuttavia, il campione ridotto, in particolare per le forme assiali, limita la possibilità di trarre conclusioni definitive. Altri limiti includono l’assenza di endoscopia nel protocollo, importante per valutare il nesso tra guarigione mucosale e sintomi articolari, e l’uso del DAS28-CRP, sviluppato per l’artrite reumatoide e non validato specificamente per la SpA periferica.

Conclusioni: verso una gestione integrata
Lo studio RETUCAS rappresenta la prima valutazione prospettica con strumenti reumatologici validati sulla SpA associata a UC. In una popolazione difficile da trattare, tofacitinib ha dimostrato un beneficio significativo e duraturo, soprattutto nelle forme periferiche, suggerendo un ruolo importante come opzione terapeutica in casi refrattari.
Ulteriori studi controllati, con campioni più ampi e valutazioni endoscopiche integrate, saranno necessari per confermare l’efficacia nelle forme assiali e chiarire meglio le interazioni tra infiammazione intestinale e articolare. Nel frattempo, i dati di RETUCAS offrono una nuova prospettiva per clinici e pazienti, aprendo la strada a un approccio sempre più personalizzato nella gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali e delle loro manifestazioni extraintestinali.

Fabio Salvatore Macaluso et al.,  Real-world Effectiveness of Tofacitinib on Ulcerative Colitis-Associated Spondyloarthropathy: a multicenter prospective study from the Italian Group for the Study of Inflammatory Bowel Diseases (IG-IBD). Therap Adv Gastroenterol. 2025 Aug 25;18:17562848251367559.
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