Spasticità da sclerosi multipla: i risultati della cura con tossina botulinica di tipo A


Studio ha evidenziato che la maggior parte dei pazienti con sclerosi multipla trattati con tossina botulinica di tipo A (BoNT-A) per la gestione della spasticità focale riferiva soddisfazione clinica

sclerosi multipla

Uno studio retrospettivo multicentrico condotto da un gruppo di ricercatori italiani — sotto la direzione di Calogera Butera dell’Unità di Neurofisiologia, IRCCS Istituto Scientifico San Raffaele, Milano — e pubblicato su NeuroRehabilitation, ha evidenziato che la maggior parte dei pazienti con sclerosi multipla trattati con tossina botulinica di tipo A (BoNT-A) per la gestione della spasticità focale riferiva soddisfazione clinica nel corso di diversi cicli di trattamento.

I dati raccolti supportano l’efficacia del trattamento indipendentemente dall’eziologia della spasticità. Le formulazioni di tossina botulinica di tipo A prescrivibili in Italia includono onabotulinumtoxinA, abobotulinumtoxinA e incobotulinumtoxinA.

Tipi di pazienti e continuità del trattamento
La casistica comprendeva 152 pazienti con spasticità secondaria a diverse condizioni, tra cui ictus, sclerosi multipla, trauma cranico, patologie congenite, processi neoplastici, infiammatori o infettivi. Di questi, 47 erano affetti da sclerosi multipla.

Nei pazienti con sclerosi multipla, la spasticità interessava prevalentemente gli arti inferiori e l’intervallo medio tra l’insorgenza dei sintomi e l’inizio della terapia risultava pari a 13,6 anni, rispetto ai 2,2 anni rilevati nei pazienti con esiti di ictus.

La durata mediana del trattamento era di 41,9 mesi. Al momento dell’analisi, il 52% della popolazione risultava ancora in terapia con tossina botulinica.

Soddisfazione e cambi tra formulazioni 
Tra i pazienti con sclerosi multipla, il 58,7% riferiva soddisfazione o elevata soddisfazione dopo il primo ciclo terapeutico. Dopo l’ultimo ciclo ricevuto, tale percentuale saliva al 63,7%. Dati analoghi sono stati rilevati nei pazienti con altre patologie neurologiche, comprese quelle post-ictali.

Durante il periodo terapeutico, la maggior parte dei pazienti ha modificato la formulazione della tossina botulinica impiegata. Le variazioni erano principalmente legate alla disponibilità presso le farmacie, senza che ciò comportasse differenze significative nella soddisfazione o negli effetti del trattamento.

Effetti biologici e risposta clinica 
La tossina botulinica di tipo A è un neurotossina in grado di bloccare la liberazione di acetilcolina, neurotrasmettitore responsabile della contrazione muscolare.

Questo meccanismo d’azione consente di ridurre il tono muscolare eccessivo in presenza di spasticità, che nella sclerosi multipla è causata da segnali nervosi anomali diretti ai muscoli, con conseguenti contrazioni prolungate e spasmi involontari.

La somministrazione ripetuta e localizzata della tossina ha permesso di gestire la sintomatologia in modo efficace. Nell’ambito dello studio non sono stati documentati eventi avversi gravi attribuibili al trattamento, suggerendo una buona tollerabilità clinica nella popolazione analizzata.

Bibliografia
Butera C, Esposito M, Assunta T, et al. Spasticity Management with Botulinum Toxin in Post-stroke and Multiple Sclerosis Patients: A Retrospective, ‘Real-world’, Multicenter Study. NeuroRehabilitation. 2025 May 28:10538135251329322. doi: 10.1177/10538135251329322. Epub ahead of print. leggi