Orrore a Caltanissetta: gatti randagi brutalmente uccisi e impiccati


Gatti randagi brutalmente uccisi e impiccati a Caltanissetta, gli animalisti: “Chi sa parli”. L’associazione LNDC Animal Protection presenta denuncia

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Sono stati vittime di una brutale violenza e poi della successiva impiccagione: LNDC Animal Protection sporge denuncia contro i fatti di “inaudita crudeltà” che hanno portato alla morte alcuni gattini randagi a Caltanissetta. I corpi degli animali, colpiti da una vera e propria esecuzione, sono stati ritrovati da alcuni cittadini, nella zona di Santa Flavia e San Giovanni Bosco, e l’autore – o gli autori- delle violenze restano sconosciuto.

“PER I RESPONSABILI RECLUSIONE FINO A 4 ANNI E MULTA FINO A 60 MILA EURO”

Si è trattato di “un atto premeditato- si legge in una nota dell’associazione- che rappresenta non solo una gravissima violazione del diritto alla vita ma anche e soprattutto un reato previsto dall’art. 544-bis del codice penale, per cui chiunque, per crudeltà o senza necessità come in questo caso, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 5mila a 30mila euro”.
Inoltre, a seguito delle recenti modifiche introdotte dalla legge del 6 giugno 2025 n. 82, se il fatto è commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze dell’animale, la pena aumenta: reclusione da uno a quattro anni e multa da 10mila a 60mila euro.

“QUESTA CRUDELTÀ NON RESTI IMPUNITA”

L’associazione ha deciso di presentare denuncia presso le autorità competenti affinché vengano avviate indagini approfondite per individuare il o i responsabili. “Questa crudeltà non può e non deve restare impunita”. Così Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection. “Le autorità – ha aggiunto – devono intervenire con fermezza per assicurare alla giustizia chi ha commesso questi crimini e prevenire il ripetersi di simili atrocità. I gattini potevano tranquillamente essere adottati o portati in una struttura, scegliere di ucciderli e impiccarli è un atto sadico e preoccupante. Fatti di questa natura sono inaccettabili in una società che voglia definirsi civile. Gli animali non sono oggetti, ma esseri senzienti dotati di diritti e atti così crudeli non possono essere tollerati né giustificati in alcun modo, ed è dovere di tutti denunciarne la gravità”.

L’APPELLO ALLA CITTADINANZA: “NON VOLTIAMOCI DALL’ALTRA PARTE”

“Si tratta di episodi – dice ancora Rosati – che non solo ledono i diritti degli animali, ma rappresentano un pericolo per l’intera comunità: studi dimostrano che chi attua violenze sugli animali può rappresentare una minaccia anche per le persone. Non voltiamoci dall’altra parte: denunciamo e agiamo”.
LNDC Animal Protection invita quindi la cittadinanza a collaborare, segnalando alle forze dell’ordine qualsiasi dettaglio utile per identificare i colpevoli. Le informazioni possono essere inviate anche all’associazione stessa, in modo anonimo, scrivendo ad avvocato@lndcanimalprotection.org.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)