Esposizioni virali possibile indicatore della malattia di Crohn


I pazienti affetti da malattia di Crohn hanno mostrato una maggiore esposizione al virus di Epstein-Barr (EBV) tra i 5 e i 7 anni prima della diagnosi rispetto ai soggetti sani

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I pazienti affetti da malattia di Crohn hanno mostrato una maggiore esposizione al virus di Epstein-Barr (EBV) tra i 5 e i 7 anni prima della diagnosi rispetto ai soggetti sani. Chi era stato infettato dal virus di Epstein-Barr in quel periodo risultava avere una probabilità 3,05 volte superiore di sviluppare il Crohn. Secondo i risultati di uno studio di coorte condotto su personale militare, pubblicato su Gastroenterology, i pazienti con Crohn presentavano una sieropositività elevata per EBV sia nel periodo preclinico che al momento della diagnosi di malattia infiammatoria intestinale (IBD).

«Il marcato aumento dell’incidenza delle IBD negli ultimi 50 anni suggerisce un ruolo significativo di fattori ambientali oltre a quelli genetici», ha dichiarato Anubhab Nandy, ricercatore presso la divisione di gastroenterologia, epatologia e nutrizione del dipartimento di pediatria del Boston Children’s Hospital e della Harvard Medical School.
«Sebbene il coinvolgimento del microbiota nelle IBD sia stato ampiamente studiato, la ricerca si è finora concentrata soprattutto sulle alterazioni batteriche, prestando scarsa attenzione al ruolo dei virus», ha proseguito. «Inoltre, gli studi trasversali precedenti sono stati influenzati da fattori confondenti, come i trattamenti in corso per le IBD e lo stato infiammatorio, che possono alterare il rilevamento microbico. Per stabilire un legame causale più chiaro tra l’esposizione virale e la patogenesi delle IBD, abbiamo ritenuto necessario adottare un approccio preclinico, basato sui soggetti e privo di pregiudizi».

Nandy e colleghi hanno analizzato campioni sierici provenienti dallo studio PREDICTS, una coorte composta da personale militare attivo in buona salute, alla ricerca di anticorpi antivirali tramite la tecnologia VirScan (CDI Labs).
I risultati hanno mostrato che i pazienti con Crohn avevano un’esposizione aumentata all’herpesvirus 4, noto anche come virus di Epstein-Barr (EBV), tra i 5 e i 7 anni prima della diagnosi, rispetto ai controlli sani (p=0,02).
Inoltre, l’infezione da EBV in quel periodo era associata a un rischio 3,05 volte maggiore di sviluppare il Crohn (HR=3,05; IC 95%: 1,28–7,22).

«Abbiamo identificato modelli distinti di esposizione virale nelle IBD, sia nella fase preclinica che al momento della diagnosi, con la malattia di Crohn e la colite ulcerosa che mostrano profili significativamente differenti», ha spiegato Nandy.
La validazione sierologica ha confermato una maggiore prevalenza di anticorpi anti-EBV nei pazienti con Crohn che avevano mostrato un’esposizione elevata al virus prima della diagnosi.

«Le analisi di stima del rischio hanno inoltre indicato che l’infezione da EBV aumenta la suscettibilità allo sviluppo del Crohn», ha aggiunto. «Tuttavia, questa associazione non è stata riscontrata in una coorte separata composta da soggetti giovani a rischio, il che suggerisce che il ruolo dell’EBV nel Crohn potrebbe essere influenzato da fattori come l’età e la distribuzione della popolazione. È stato inaspettato osservare un’esposizione così elevata all’EBV nei futuri pazienti con Crohn, già anni prima della diagnosi».

Nandy ha inoltre sottolineato che, nonostante la presenza dell’EBV nei pazienti con IBD, «è sempre stato un enigma stabilire se l’EBV sia effettivamente coinvolto nella patogenesi delle IBD o se sia solo un effetto collaterale dell’infiammazione in corso e dei farmaci usati per trattare la malattia».

«Stiamo attivamente indagando i meccanismi attraverso cui l’EBV potrebbe contribuire alla patogenesi delle IBD», ha concluso. «In collaborazione con diversi gruppi di ricerca, stiamo analizzando l’infezione da EBV in differenti coorti di pazienti con IBD, integrando i dati clinici relativi alla progressione della malattia, alle complicanze e a parametri multi-omici, inclusi i profili citochinici e l’espressione genica. Questi studi mirano a chiarire il legame tra infezione da EBV e IBD, offrendo spunti critici sui meccanismi della malattia e possibili bersagli terapeutici».

Anubhab Nandy et al., Epstein-Barr Virus Exposure Precedes Crohn`s Disease Development. Gastroenterology 2025 Feb 24:S0016-5085(25)00411-1.
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