Sclerosi multipla: Vortioxetina opzione promettente per i sintomi depressivi


Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani ha evidenziato che Vortioxetina è un’opzione promettente per i sintomi depressivi nella sclerosi multipla

vortioxetina

Pubblicato su “Current Neuropharmacology”, uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani guidati da Ettore Dolcetti, dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli (IS), ha messo in evidenza il potenziale terapeutico della vortioxetina nel trattamento dei sintomi depressivi associati alla sclerosi multipla (SM).

In particolare, il farmaco potrebbe migliorare la disfunzione cognitiva correlata alla depressione, ridurre ansia, anedonia e appiattimento emotivo, e contribuire, secondo recenti ipotesi, alla modulazione dell’infiammazione, un aspetto che potrebbe influenzare l’evoluzione della patologia stessa.

Regolazione dell’umore e della funzione cognitiva
La depressione nei pazienti con SM è spesso trascurata, nonostante il suo impatto sulla qualità della vita e sulla progressione della disabilità.

A complicare il quadro vi è la difficoltà di gestione dei trattamenti tradizionali, che possono causare effetti collaterali come disfunzioni sessuali e aumento di peso, compromettendo ulteriormente il benessere dei pazienti.

In questo contesto, la vortioxetina emerge per il suo meccanismo d’azione distintivo: oltre a inibire la ricaptazione della serotonina, interagisce direttamente con diversi recettori della 5-idrossitriptamina (5-HT), modulando processi neurochimici cruciali per la regolazione dell’umore e della funzione cognitiva.

Inoltre, studi recenti hanno suggerito un possibile effetto neuroprotettivo, un elemento di grande interesse nella SM, in cui il danno neuronale gioca un ruolo chiave nella progressione della malattia.

Impatto positivo sulla qualità della vita
Una delle caratteristiche più rilevanti della vortioxetina è il suo impatto sulla funzione cognitiva, un aspetto spesso compromesso nei pazienti con SM.

La sua capacità di migliorare la memoria, l’attenzione e la velocità di elaborazione potrebbe offrire un vantaggio terapeutico significativo, contribuendo a una maggiore autonomia e qualità di vita.

Inoltre, l’ipotesi di un effetto modulante sull’infiammazione apre nuovi scenari, suggerendo che il farmaco potrebbe non solo alleviare i sintomi depressivi, ma anche incidere sulla patogenesi della malattia, rallentandone la progressione.

Indicazioni dal Gruppo di Studio Italiano sulla SM 
Questo position paper, sviluppato nel contesto dell’incontro annuale del Gruppo di Studio Italiano sulla SM, propone una riflessione approfondita sul possibile impiego della vortioxetina nei pazienti con SM e sintomi depressivi.
Oltre ai benefici sull’umore e sulla funzione cognitiva, viene discussa l’ipotesi di un’influenza diretta sul quadro neuroinfiammatorio della malattia.

Sebbene siano necessari studi clinici più specifici per validare queste ipotesi, le evidenze preliminari suggeriscono che la vortioxetina potrebbe rappresentare una risorsa preziosa nel trattamento sintomatico della SM, migliorando il benessere complessivo dei pazienti e offrendo nuove prospettive terapeutiche.

Bibliografia:
Dolcetti E, Annovazzi P, Clerico M, et al. Disease-Modifying Symptomatic Treatment (DMST): The Potential Role of Vortioxetine in the Treatment of Depression in Patients with Multiple Sclerosis. Curr Neuropharmacol. 2025;23(5):493-502. doi: 10.2174/011570159X326862240909105845. leggi