Striscia di Gaza, Stati Uniti annunciano un piano di distribuzione degli aiuti


Gli Usa annunciano un piano di distribuzione degli aiuti a Gaza. Onu e agenzie umanitarie in allarme: “Favorirà crimini di guerra”

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Con la Gaza Humanitarian Foundation, gli Stati uniti promettono di portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, aiuti bloccati da oltre due mesi- più precisamente dal 2 marzo scorso- dalle forze di difesa israeliane. Lo ha annunciato la portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce, spiegando che la fondazione sarà “un organismo non governativo e solidale” con sede a Ginevra. Israele non sarà coinvolto nella distribuzione degli aiuti nell’enclave, ma si occuperà di “garantire la sicurezza delle operazioni”.

LE PREOCCUPAZIONI DI ONU E AGENZIE UMANITARIE

In realtà la notizia, come riportano alcune testate internazionali- il Guardian, Bbc, per citarne alcune- è stata accolta con enorme preoccupazione dagli organismi umanitari che piuttosto accusano il piano di “violare principi umanitari fondamentali e il diritto internazionale”.  Il Guardian riferisce che “in tanti nel settore hanno espresso privatamente preoccupazioni circa una potenziale complicità in crimini di guerra a causa delle modalità di distribuzione degli aiuti”. In sostanza, “c’è il timore- aggiunge- che questo piano di aiuti rischi invece di favorire crimini di guerra come sfollamenti forzati, carestia e internamento”. Il piano “è concepito per sembrare che si tratti di aiuti- chiarisce- ma in realtà punta a consolidare l’occupazione militare di Gaza”. I timori inoltre, riportati dall’agenzia Afp, sarebbero legati all’idea che la Ghf punti in realtà a sostituire le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie.

QUATTRO HUB PER IL 60% DELLA POPOLAZIONE

In dettaglio, un documento di 14 pagine della Fondazione, visionato dalla Bbc, promette di allestire quattro punti di distribuzione inziali per cibo, acqua e kit igienici a 1,2 milioni di persone, ovvero meno del 60% della popolazione. E poi si sostiene che il progetto sarà ampliato per raggiungere alla fine tutti gli abitanti di Gaza. La consegna dei beni perla sopravvivenza della popolazione sarà affidata ad aziende private.

ONU: “NON PARTECIPAREMO, VA CONTRO IL NOSTRO DNA”

Le agenzie delle Nazioni Unite hanno ribadito che non coopereranno all’iniziativa perché sembra “militarizzare” gli aiuti: “Non parteciperemo, se non a iniziative in linea con i nostri principi”, ha dichiarato alla Bbc di Ginevra il portavoce dell’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite (OCHA), Jens Laerke. “Non c’è motivo- ha aggiunto- di mettere in atto un sistema che sia in contrasto con il Dna di qualsiasi organizzazione umanitaria”. L’Onu e le altre agenzie rigettano poi l’accusa indiretta di non riuscire a supervisionare gli aiuti arrivati a Gaza e l’Oms assicura che nessuna delle sue forniture mediche SIA stata saccheggiata durante la guerra.

(fonte foto di apertura: pagina Fb delle Nazioni unite)

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)