Sanofi ha acquisito i diritti esclusivi globali su due candidati anticorpali sviluppati da Earendil Labs: HXN-1002 e HXN-1003
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Con un accordo da 1,85 miliardi di dollari, Sanofi ha rafforzato la propria presenza nell’ambito delle malattie autoimmuni e infiammatorie, scommettendo sull’intelligenza artificiale (AI) e sulla tecnologia degli anticorpi bispecifici. La casa farmaceutica francese ha infatti acquisito i diritti esclusivi globali su due candidati anticorpali sviluppati da Earendil Labs: HXN-1002 e HXN-1003. Questi nuovi farmaci sperimentali sono frutto della piattaforma AI-driven dell’azienda statunitense, che integra modellazione predittiva delle proteine e biologia ad alta produttività.
L’accordo prevede un pagamento iniziale di 125 milioni di dollari, con milestone potenziali fino a 1,72 miliardi, inclusi 50 milioni attesi nel breve termine, oltre a royalties sulle vendite comprese tra percentuali medio-alte a basse doppie cifre.
Nuovi target terapeutici per colite ulcerosa e morbo di Crohn
Tra i due candidati, HXN-1002 è il più avanzato. Questo anticorpo bispecifico è progettato per colpire simultaneamente l’integrina α4β7 e la citochina TL1A, due bersagli chiave coinvolti nella risposta infiammatoria intestinale. L’integrina α4β7 gioca un ruolo fondamentale nel traffico linfocitario verso l’intestino e rappresenta già un target noto nel trattamento delle IBD, come dimostra l’efficacia di vedolizumab (un anti-integrina selettivo) [1]. La novità di HXN-1002 risiede nella combinazione con l’inibizione di TL1A (Tumor necrosis factor-like cytokine 1A), una citochina della superfamiglia del TNF, che ha mostrato un coinvolgimento centrale nella patogenesi delle IBD, in particolare nei pazienti refrattari.
HXN-1003, invece, agisce su TL1A e interleuchina-23 (IL-23), un altro driver cruciale delle risposte autoimmuni, implicato non solo nelle IBD ma anche in diverse condizioni infiammatorie croniche come la psoriasi e l’artrite psoriasica. La combinazione dei due target ha dimostrato un’efficacia sinergica nei modelli preclinici di colite e infiammazione cutanea, aprendo potenzialità per un ampio spettro di indicazioni autoimmuni.
Una pipeline AI-driven che accelera la scoperta
Jian Peng, CEO di Earendil, ha spiegato che la piattaforma dell’azienda sfrutta una tecnologia avanzata di modellazione predittiva delle proteine, accoppiata a esperimenti ad alta produttività, per generare e ottimizzare anticorpi terapeutici in tempi significativamente ridotti rispetto ai metodi tradizionali. La logica della bispecificità consente inoltre di colpire simultaneamente pathway differenti della cascata infiammatoria, potenziando l’efficacia terapeutica e riducendo il rischio di resistenza.
L’investimento di Sanofi non si inserisce in un contesto isolato: negli ultimi anni l’azienda ha stretto numerose collaborazioni con startup e piattaforme tecnologiche AI-based, come Exscientia, Insilico Medicine, BioMap, Aqemia, Formation Bio ed Enveda, e ha avviato un proprio Centro di Eccellenza per l’intelligenza artificiale. Questa strategia mira ad ampliare la pipeline nel campo dell’infiammazione e dell’immunologia, ambiti terapeutici strategici in cui la concorrenza è sempre più serrata.
Prospettive future: medicina di precisione e sinergie terapeutiche
HXN-1002 e HXN-1003 rappresentano un esempio emblematico del potenziale offerto dalla medicina di precisione combinata all’intelligenza artificiale. I meccanismi d’azione duali di questi anticorpi bispecifici potrebbero infatti rispondere a bisogni clinici insoddisfatti nei pazienti con IBD refrattaria, nei quali le terapie standard – anti-TNF, anti-integrine, anti-IL-12/23 – si rivelano spesso inefficaci nel lungo periodo.
L’interesse crescente verso TL1A come target terapeutico è confermato anche dallo sviluppo parallelo di altri candidati, come PRA023 (incedlimab), in fase clinica avanzata. Tuttavia, l’approccio combinato proposto da Earendil potrebbe offrire un vantaggio competitivo in termini di efficacia e durata della risposta.
Sebbene i dati disponibili siano ancora preclinici, l’accordo siglato da Sanofi conferma la volontà di accelerare lo sviluppo clinico e portare rapidamente queste nuove opzioni terapeutiche alla fase di sperimentazione sull’uomo. Se i risultati preliminari venissero confermati, si aprirebbe la strada a nuove opportunità per il trattamento personalizzato delle patologie autoimmuni.
Bibliografia
Feagan, B. G., et al., (2013). Vedolizumab as Induction and Maintenance Therapy for Ulcerative Colitis. The New England Journal of Medicine, 369(8), 699-710. leggi
West, N. R., et al., (2017). Oncostatin M drives intestinal inflammation and predicts response to tumor necrosis factor-neutralizing therapy in patients with inflammatory bowel disease. Nature Medicine, 23(5), 579-589. leggi