Novartis ha annunciato progressi significativi nell’ampliamento delle indicazioni terapeutiche per onasemnogene abeparvovec, terapia genica già approvata per la SMA
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Novartis ha annunciato progressi significativi nell’ampliamento delle indicazioni terapeutiche per onasemnogene abeparvovec, terapia genica già approvata per i bambini sotto i due anni affetti da atrofia muscolare spinale (SMA). In seguito ai promettenti risultati dello studio di fase III STEER, l’azienda prevede di presentare una richiesta di approvazione normativa per una nuova modalità di somministrazione intratecale entro la prima metà del 2025. Questo approccio consentirebbe il trattamento anche di pazienti più grandi, di età compresa tra i 2 e i 17 anni.
La nuova formulazione, denominata OAV101 IT, utilizza una somministrazione diretta nel liquido cerebrospinale per raggiungere efficacemente i motoneuroni, evitando i problemi associati all’infusione endovenosa nei pazienti più grandi. La terapia genica, che si basa sull’introduzione di una copia funzionante del gene SMN1 attraverso un vettore virale adeno-associato (AAV9), mira a contrastare la progressione della malattia fornendo un’espressione stabile della proteina SMN.
I risultati degli studi clinici STEER e STRENGTH
Lo studio STEER ha coinvolto 126 pazienti con SMA di tipo 2, non trattati in precedenza, che erano in grado di sedersi autonomamente ma non di camminare. I risultati hanno mostrato un miglioramento statisticamente significativo di 2,39 punti sulla scala Hammersmith Functional Motor Scale – Expanded (HFMSE), rispetto a un incremento di soli 0,51 punti osservato nel gruppo di controllo con trattamento simulato (sham). Questi dati confermano l’efficacia dell’approccio intratecale nella stabilizzazione della funzione motoria.
Parallelamente, Novartis ha condotto lo studio STRENGTH su 27 pazienti precedentemente trattati con altre terapie per la SMA, come Spinraza (nusinersen) e Evrysdi (risdiplam), ma che avevano interrotto tali trattamenti. I risultati hanno evidenziato una stabilizzazione della funzione motoria nel corso di un anno, con un aumento medio di 1,05 punti nella scala HFMSE. Questo dato suggerisce che OAV101 IT potrebbe rappresentare un’opzione terapeutica valida anche per i pazienti già trattati con altre strategie farmacologiche.
Sicurezza e profilo degli effetti avversi
I dati sulla sicurezza raccolti negli studi clinici confermano un profilo di tollerabilità accettabile per OAV101 IT. Gli eventi avversi più comuni nello studio STEER sono stati polmonite e vomito, mentre l’innalzamento degli enzimi epatici si è verificato raramente ed è stato per lo più lieve e transitorio. Due pazienti hanno sviluppato neuropatia sensoriale periferica, ma i sintomi sono stati gestiti con terapie aggiuntive e hanno mostrato miglioramenti nel tempo.
Nello studio STRENGTH, circa il 48% dei pazienti ha manifestato eventi avversi correlati al trattamento, con quattro casi di epatotossicità (14,8%), ma senza decessi o gravi preoccupazioni di sicurezza che abbiano richiesto l’interruzione della terapia.
Uno dei principali ostacoli allo sviluppo clinico di OAV101 IT era stato il riscontro di infiammazione a livello dei gangli della radice dorsale in studi preclinici, motivo per cui la FDA aveva sospeso i test clinici per quasi due anni. Tuttavia, le nuove analisi suggeriscono che il rischio di questa complicanza sia limitato: nel gruppo trattato con OAV101 IT, gli eventi suggestivi di tossicità a carico dei gangli dorsali si sono verificati nel 2,7% dei pazienti nello studio STEER e nel 7,4% dei pazienti nello studio STRENGTH, risultando perlopiù lievi e autolimitanti.
Prospettive future per la terapia genica nella SMA
L’introduzione di OAV101 IT potrebbe rappresentare un significativo passo avanti nel trattamento della SMA, estendendo i benefici della terapia genica a una fascia di pazienti finora esclusa per ragioni di età o peso corporeo. Attualmente, il farmaco è disponibile solo per i neonati con mutazioni bialleliche nel gene SMN1, ma la nuova formulazione intratecale potrebbe offrire un’opzione terapeutica sicura ed efficace anche per i pazienti più grandi, evitando la necessità di trattamenti ripetuti.
Bibliografia
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