Sclerosi multipla: possibili benefici da fampridina


Per Fampridina, secondo nuove ricerche possibili benefici nella funzione visiva post-neurite ottica nelle persone con sclerosi multipla

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Secondo uno studio presentato a West Palm Beach, Florida, nel corso dell’ACTRIMS (Americas Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis), il trattamento con fampridina potrebbe avere un impatto positivo sui pazienti affetti da sclerosi multipla (SM) in fase di recupero da neurite ottica. Sono però necessari ulteriori studi clinici per valutarne appieno l’efficacia.

Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori guidati da Courtney C. Casserly, professore associato di neurologia presso la Western University di London (Ontario, Canada), mirava a migliorare l’acuità visiva e la funzione visiva negli individui che avevano avuto un precedente episodio di neurite ottica o un deficit visivo. I partecipanti allo studio non erano in fase di attacco acuto al momento dell’inclusione.

Farmaco approvato per il miglioramento della deambulazione
Il team di Casserly ha esaminato l’effetto sulla visione della fampridina SR (a lento rilascio), precedentemente approvata per il miglioramento della deambulazione, in un piccolo gruppo di pazienti affetti da SM che avevano dimostrato un recupero incompleto o scarso da un episodio di neurite ottica.

Lo studio clinico, in aperto, ha incluso 11 individui (età media, 46,75 anni) ai quali è stata somministrata una dose di 10 mg di fampridina due volte al giorno per 8 settimane.

Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a test obiettivi di acuità visiva, test sulla velocità del cammino e un questionario di autovalutazione della disfunzione visiva.

Necessari studi clinici randomizzati e controllati di maggiori dimensioni
Otto partecipanti (età media 47,50 ± 6,99 anni; 62,5% donne) hanno completato lo studio. I risultati hanno mostrato che il trattamento con fampridina non ha prodotto alterazioni statisticamente significative della funzione visiva negli occhi colpiti dei pazienti.

Tuttavia, 11 occhi su 16 hanno mostrato stabilità o miglioramenti e quattro degli otto partecipanti hanno registrato miglioramenti visivi in almeno un occhio. Inoltre, i ricercatori hanno osservato un possibile beneficio dal trattamento con fampridina anche sugli occhi non colpiti e un miglioramento nel test del cammino cronometrato su 25 piedi.

Gli autori dello studio hanno concluso che, per confermare ulteriormente questi risultati iniziali, sono necessari un campione più ampio e studi clinici randomizzati e controllati di maggiori dimensioni.

«Gli individui che hanno assunto il farmaco hanno mostrato una tendenza alla significatività per l’acuità visiva a basso contrasto e la visione dei colori, ma lo studio era troppo piccolo per includere risultati di significatività statistica», ha dichiarato Casserly.

Fonte
Casserly CC, et al. Effect of fampridine SR on individuals with multiple sclerosis and poor recovery from optic neuritis: A pilot study. Presented at: ACTRIMS, 2025; West Palm Beach (Florida, USA).