Accadde oggi: 32 anni fa la strage mafiosa di Capaci


32 anni fa la strage di Capaci: cosa accadde sabato 23 maggio 1992. La ricostruzione dell’attentato a Giovanni Falcone e alla sua scorta, che cambiò per sempre la storia dell’Italia

Il 23 maggio 1992 la strage di Capaci: oggi migliaia di persone nelle piazze italiane per commemorare la tragedia e dire no alle mafie

Sono passati 32 anni: era il pomeriggio di sabato 23 maggio 1992 quando 500 chili di tritolo nascosti sotto l’asfalto dell’autostrada A29 che collega Palermo a Mazara del Vallo uccisero il giudice antimafia Giovanni FalconeErano le 17.58, la deflagrazione fu terribile: un boato. Nell’esplosione morirono anche la moglie di Falcone, Francesca Morvillo, e i tre uomini della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

L’esplosivo era nascosto in un tunnel, a premere il telecomando – secondo quanto accertato dalla magistratura – fu Giovanni Brusca. La ‘fine’ di Falcone era stata decretata dalla mafia dopo una serie di riunioni della ‘cupola’ di Cosa Nostra, organizzazione mafiosa guidata dal boss Totò Riina.

LA COMMEMORAZIONE DELLA STRAGE DI CAPACI

Si è svolta oggi a Palermo, per il 32esimo anniversario, una giornata di eventi in memoria delle vittime delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Un’occasione per riaffermare con forza l’impegno della Polizia di Stato e di tutte le Istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata e per onorare la memoria delle vittime innocenti.

Le commemorazioni sono iniziate, questa mattina, presso la stele di Capaci, dove il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, accompagnato dal capo della Polizia, Vittorio Pisani e dal questore di Palermo, Vito Calvino, ha deposto una corona d’alloro nel ricordo del sacrificio dei magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e dei 3 poliziotti della scorta Rocco DicilloVito Schifani e Antonio Montinaro, uccisi dal tritolo mafioso il 23 maggio del 1992.

A Palermo, all’interno di Palazzo Jung, si è svolta, in diretta su Rai 1, la cerimonia di apertura in anteprima del “Museo del Presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. Realizzato in collaborazione dalla Fondazione Falcone e dal ministero dell’Interno, il museo è un percorso multimediale che ripercorre la vita e l’opera dei due magistrati, con particolare attenzione al loro impegno nella lotta alla mafia.

Le celebrazioni proseguiranno all’interno della caserma Pietro Lungaro, sede del glorioso Reparto scorte della questura di Palermo. Qui, il ministro Piantedosi insieme al capo della Polizia Pisani deporranno una corona d’alloro sotto la lapide dedicata alle vittime delle Stragi che ricorda, oltre a quelle di Capaci, anche il giudice Paolo Borsellino e i 5 poliziotti della scorta Vincenzo Li MuliWalter Eddie CosinaAgostino CatalanoClaudio TrainaClaudio Traina ed Emanuela Loi, uccisi nell’attentato del 19 luglio 1992 a Palermo.

Nel giardino della caserma, dove è collocata la teca contenente i resti della “Quarto Savona 15”, l’auto di scorta al giudice Falcone su cui morirono gli agenti Dicillo, Schifani e Montinaro, saranno scoperti due murales realizzati dagli studenti del liceo artistico “Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara” raffiguranti Falcone, Borsellino e gli 8 poliziotti delle scorte.

In memoria di questi servitori dello Stato, nella cappella della caserma Lungaro, le autorità parteciperanno ad una messa di suffragio ed incontreranno i familiari delle vittime per un momento di cordoglio e ricordo.

L’impegno nel fare memoria passa soprattutto dalla condivisione con i giovani dei valori che hanno ispirato i magistrati, i poliziotti e quanti hanno dato la vita per contrastare la mafia siciliana. Per questo motivo, presso il “Giardino della Memoria”, sotto la stele di Capaci, l’associazione “Quarto Savona 15” ha organizzato una giornata di iniziative per gli studenti, con i quali condividere la cultura della legalità, che vede la partecipazione anche degli allievi agenti della scuola di Peschiera del Garda, degli allievi tecnici e allievi vice ispettori dell’istituto di Nettuno. Agli incontri prenderà parte, nel pomeriggio, anche il capo della Polizia Vittorio Pisani e nell’occasione sarà sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’associazione “Quarto-Savona 15” e il ministero della Giustizia, che prevede la realizzazione di iniziative congiunte per la memoria delle vittime di mafia e per l’educazione alla legalità.

Alle 17.58, ora esatta in cui si verificò il vile attentato di Capaci, i trombettieri della Polizia di Stato presenti alla Stele, all’Ufficio scorte della caserma Lungaro e all’Albero Falcone eseguiranno, all’unisono, il Silenzio d’ordinanza, al termine del quale saranno letti tutti i nomi delle vittime.

Le commemorazioni si concluderanno con una Santa Messa presso la chiesa di San Domenico, luogo dove è presente la tomba del giudice Falcone, a cui prenderà parte anche il prefetto Pisani.