Artrite psoriasica, guselkumab migliora le attività quotidiane


In pazienti con artrite psoriasica, guselkumab, è associato a miglioramenti relativi alla compromissione della produttività lavorativa e delle attività quotidiane extra-lavorative

artrite psoriasica

In pazienti con artrite psoriasica (PsA) attiva naive ai farmaci biologici, il trattamento con guselkumab, un inibitore della subunità p19 di IL-23 ad affinità elevata completamente umano, è risultato associato a miglioramenti relativi alla compromissione della produttività lavorativa e delle attività quotidiane extra-lavorative, nonché a miglioramento dello stato di salute generale, nell’arco di due anni.
Queste le conclusioni di un’analisi post-hoc dei dati dello studio DISCOVER-2, pubblicata recentemente sulla rivista Rheumatology and Therapy.

Razionale e disegno dello studio
Si stima che tra il 20 e il 50% dei pazienti affetti da PsA sia disoccupato e che fino a 4 su 10 riportino un certo grado di disabilità lavorativa. L’efficacia e la sicurezza di guselkumab, un inibitore ad alta affinità dell’interleuchina-23 p19-subunità, sono state determinate negli studi registrativi di fase 3 DISCOVER-1 e DISCOVER-2.

Nello studio DISCOVER-2, condotto in pazienti naive ai farmaci biologici, il trattamento con guselkumab 100 mg ogni 4 o 8 settimane (Q4W/Q8W) è stato collegato a miglioramenti significativamente maggiori in tutti i domini della PsA, tra cui la riduzione della perdita di produttività lavorativa e il miglioramento dello stato di salute generale, nell’arco di un anno.

Con l’obiettivo di voler verificare la durata dei benefici del trattamento sulla qualità della vita, i ricercatori hanno condotto un’analisi post-hoc dello studio DISCOVER-2 con l’obiettivo di valutare  gli effetti a lungo termine (2 anni) dell’impiego di guselkumab sulla produttività lavorativa, la compromissione dell’attività quotidiana e lo stato di salute generale.

Nello studio DISCOVER-2, i pazienti adulti con PsA attiva erano stati randomizzati a trattamento con guselkumab 100 mg Q4W per via sottocute, guselkumab 100 mg Q8W o placebo. La coorte placebo ha continuato il trattamento assegnato dalla randomizzazione fino alla settimana 24, con un crossover a trattamento con guselkumab 100 mg Q4W.

I domini della produttività lavorativa, della compromissione delle attività quotidiane non lavorative e dello stato occupazionale a settimane erano stati misurati utilizzando il Work Productivity and Activity Impairment Questionnaire for PsA (WPAI-PsA). Lo stato di salute generale è stato valutato con l’indice EuroQol 5-Dimension 5-Level (EQ-5D-5L) e la scala analogica visiva EuroQol (EQ-VAS). Inoltre sono state valutate alle settimane 24,52 e 100 le variazioni quadratiche medie osservate rispetto al basale relativamente a tutti i domini di PsA.

Complessivamente, 739 pazienti erano stati sottoposti a randomizzazione nello studio DISCOVER-2 e 652 (88,2%) hanno completato il trattamento per 2 anni.  Al basale, l’età media era di 46 anni, con un 47,5% di pazienti di sesso femminile e la quasi totalità del campione rappresentato da pazienti di etnia Caucasica.. Gli sperimentatori hanno notato che il 64,4% dei pazienti aveva un’occupazione attiva al basale, ma presentava una notevole compromissione nella maggior parte dei domini della WPAI-PsA.

Risultati principali
Dall’analisi post-hoc è emerso che i pazienti randomizzati a trattamento con guselkumab hanno mostrato un miglioramento significativo della produttività lavorativa e delle attività quotidiane non lavorative, rispetto al placebo, fino alla settimana 24 in entrambi i regimi di trattamento Q4W e Q8W. Questi miglioramenti si sono mantenuti fino alla settimana 52.

Considerando le due coorti randomizzate ad uno dei due dosaggi previsti, la riduzione media percentuale della compromissione dell’attività lavorativa è stata del 23,8% per i pazienti randomizzati a guselkumab Q4W e del 28% per quelli randomizzati a guselkumab Q8W.

Quanto alla riduzione media percentuale della compromissione nello svolgimento delle attività quotidiane non lavorative, questa è stata del 29,2% per i pazienti randomizzati a guselkumab Q4W e del 28% per quelli randomizzati a guselkumab Q8W.

I pazienti randomizzati a guselkumab hanno inoltre sperimentato miglioramenti quadratici medi di entità maggiore rispetto al placebo sia relativamente all’indice EQ-5D-5L che ai punteggi EQ-VAS alla settimana 16; questi vantaggi sono ulteriormente migliorati alla settimana 24.

La variazione quadratica media, rispetto al basale, di  entrambi i punteggi nei gruppi sottoposti a trattamento con guselkumab è stata mantenuti fino alla settimana 100 (EQ-5D-5L: 0,15 in entrambi i gruppi; EQ-VAS: Q4W, 25,0; Q8W, 24,6).

Tra le persone occupate all’inizio dello studio, il 16,1% (n = 22), il 12,4% (n = 17) e il 16,1% (n = 24), rispettivamente, hanno riferito di non essere occupati alla settimana 100. D’altro canto, il 24,1% (n = 20), il 25,3% (n = 22) e il 20,0% (n = 13), rispettivamente, di coloro che non erano occupati al basale hanno dichiarato di essere, invece, occupati alla settimana 100.

Da ultimo, ulteriori analisi dei costi hanno rivelato che guselkumab nella PsA potrebbe comportare notevoli benefici economici indiretti. Alla settimana 100, la stima dei potenziali risparmi sui costi annuali negli Stati Uniti è risultata generalmente sovrapponibile tra le diverse coorti di pazienti guselkumab, variando da 16.529 dollari nella coorte Q4W a 19.409 dollari nella coorte Q8W.

Riassumendo
In conclusione, la riduzione della compromissione della produttività lavorativa e delle attività quotidiane non lavorative e il miglioramento dello stato di salute generale sono stati mantenuti fino a 2 anni di trattamento con guselkumab Q4W/Q8W in pazienti con PsA attiva che erano biologicamente naïve. Si stima che i miglioramenti della produttività lavorativa si traducano in un sostanziale risparmio annuo di costi indiretti legati alla produttività lavorativa.

La riduzione dei segni e dei sintomi della PsA attraverso l’inibizione della subunità p19 di IL-23 con guselkumab può determinare un miglioramento della qualità della vita correlata alla salute, riducendo l’impatto della PsA sulla produttività lavorativa, sull’attività quotidiana non lavorativa e sullo stato di salute generale.

Bibliografia
Curtis JR et al. Work Productivity and General Health Through 2 Years of Guselkumab Treatment in a Phase 3 Randomized Trial of Patients With Active Psoriatic Arthritis. Rheumatol Ther (2024). https://doi.org/10.1007/s40744-024-00642-9
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