HIV: islatravir e lenacapavir efficaci nel sopprimerlo


Nuovi dati di fase 2 evidenziano l’efficacia dell’ opzione terapeutica combinata orale a lunga durata d’azione di islatravir più lenacapavir nelle persone affette da HIV

Hiv: islatravir sotto forma di un piccolo impianto sottocutaneo sembra fornire una quantità di farmaco sufficiente per agire in monoterapia

Sono stati presentati durante 31esima Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI) di Denver i nuovi dati di fase 2 che evidenziano l’efficacia dell’ opzione terapeutica combinata orale a lunga durata d’azione di islatravir più lenacapavir nelle persone affette da HIV con soppressione virologica fino alla settimana 24.

Si tratta di un nuovo regime sperimentale combinato che ha il potenziale per essere il primo trattamento orale settimanale per l’HIV, contribuendo a rispondere ai bisogni non soddisfatti.
Questi importanti risultati derivano dallo studio clinico di fase 2 che valuta la combinazione sperimentale di islatravir, un inibitore nucleosidico sperimentale della traslocazione della trascrittasi inversa, e lenacapavir, un inibitore del capside di prima classe.

A 24 settimane, la nuova combinazione sperimentale ha mantenuto un tasso elevato (94,2%) di soppressione virale (HIV-1 RNA <50 copie/m), che rappresenta un endpoint secondario dello studio.
Le potenti attività antivirali, insieme ai profili farmacocinetici di islatravir e lenacapavir, supportano il loro sviluppo come regime sperimentale di combinazione orale una volta alla settimana.
Le terapie orali giornaliere a compressa singola hanno contribuito a trasformare la cura dell’HIV ma avere un regime orale settimanale può facilitare la cura e l’aderenza del paziente.

In questo studio in aperto, con controllo attivo (NCT05052996), adulti con soppressione virologica (n=104) trattati con bictegravir 50 mg/emtricitabina 200 mg/tenofovir alafenamide in compresse da 25 mg (B/F/TAF) sono stati assegnati in modo casuale a un rapporto 1:1 per ricevere islatravir orale 2 mg e lenacapavir 300 mg una volta alla settimana (n=52) o per continuare quotidianamente B/F/TAF orale (n=52).

L’età media dei partecipanti era di 40 anni.
I risultati dell’endpoint primario, misurato come HIV-1 RNA ≥50 copie/ml (c/ml) alla settimana 24 secondo l’algoritmo snapshot dell’Fda, hanno mostrato che un partecipante (1,9%) trattato con islatravir e lenacapavir aveva una carica virale superiore a 50 copie/ml alla settimana 24; il partecipante ha successivamente soppresso islatravir e lenacapavir alla settimana 30.
Nessun partecipante nel gruppo B/F/TAF aveva una carica virale superiore a 50 copie/ml alla settimana 24.

Risultati dell’endpoint secondario, misurati dalla percentuale di individui con HIV-1 RNA < 50 c/mL alla settimana 24, hanno mostrato che i partecipanti che sono passati al trattamento con islatravir e lenacapavir una volta alla settimana o hanno continuato con B/F/TAF hanno mantenuto tassi comparabilmente elevati di soppressione dell’HIV alla settimana 24 (94,2% contro 94,2%).
Gli eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) di grado 1 e 2 riportati nel gruppo islatravir e lenacapavir includevano secchezza delle fauci e nausea (ciascuno 3,8%).

Nel gruppo B/F/TAF non sono stati segnalati TRAE di grado 1 e 2. Non sono stati segnalati TRAE di grado 3 o 4 correlati al farmaco in studio in nessuno dei due gruppi di trattamento.
Due partecipanti hanno interrotto islatravir e lenacapavir a causa di eventi avversi non correlati al farmaco. Inoltre, non sono state osservate differenze tra i gruppi di trattamento per quanto riguarda le variazioni nella conta delle cellule T CD4+ o nella conta assoluta dei linfociti.

Le due aziende che si occupano dello sviluppo di questi farmaci, Gilead Sciences e Merck hanno dichiarato entusiasmo nella presentazione di questi dati evidenziando di mantenere il loro impegno in questa collaborazione e nello sviluppo di una potenziale terapia orale una volta alla settimana per le persone affette da HIV che potrebbero aver bisogno di opzioni aggiuntive per contribuire a mantenere la soppressione virale.

Lo studio di fase 2 proseguirà in aperto fino alla settimana 48. I dati a lungo termine saranno presentati in una futura conferenza scientifica.