Terapia ipouricemizzante non incide su recidive di gotta


Gotta: severità di malattia e rischio recidive non sono influenzate dal timing di somministrazione della terapia ipouricemizzante

Gotta ai piedi farmaci e medicinali utili

Iniziare una terapia ipouricemizzante durante un attacco recidivante di gotta non influisce sulla gravità, sulla durata o sul rischio di recidiva nel mese successivo. Queste le conclusioni di una rassegna sistematica della letteratura, con annessa metanalisi, pubblicata su Seminars in Arthritis and Rheumatism.

Razionale e disegno dello studio
“Nonostante la terapia ipouricemizzante rappresenti un’opzione terapeutica consolidata per il trattamento della gotta, il timing di inizio di questa terapia in relazione ad una recidiva di malattia è ancora oggi oggetto di discussione – scrivono i ricercatori nell’introduzione allo studio.   Tradizionalmente, per le persone con indicazioni alla terapia ipouricemizzante, l’inizio della terapia viene ritardato di 1 o 2 settimane dopo la risoluzione di una recidiva, a causa del timore che le improvvise variazioni dei livelli di uricemia possano provocare un rimodellamento dei tofi microscopici, con conseguente esacerbazione o prolungamento dell’attacco gottoso”.

Per valutare l’impatto del timing di inizio della terapia ipouricemizzante durante una recidiva di gotta, i ricercatori hanno condotto una revisione sistematica della letteratura e una metanalisi di sei studi controllati e randomizzati.

Gli studi includevano un totale di 455 partecipanti, 226 dei quali erano stati randomizzati stati a trattamento precoce con la terapia ipouricemizzante, mentre 219 erano stati sottoposti a trattamento con placebo o con un trattamento ipouricemizzante ritardato nel tempo. I farmaci valutati negli studi erano allopurinolo (tre studi), febuxostat (due studi) e probenecid (uno studio).

Risultati principali
Dall’analisi dei dati non sono emerse differenze nei punteggi relativi al dolore riferito dai pazienti rispetto al placebo nei 14-15 giorni di trattamento (P: 0,42).
Inoltre, considerando i tre studi che avevano valutato la durata della riacutizzazione di gotta, la metanalisi non ha documentato differenze in termini di tempo alla risoluzione dell’attacco (differenza media standardizzata [SMD]: 0,77 giorni; IC95%:  da -0,26 a 1,79).

Da ultimo, non sono state rilevate differenze neanche relativamente al rischio di recidiva nei 28-38 giorni successivi (RR = 1,06; IC95%: 0,59-1,92) in una meta-analisi di quattro studi. Gli eventi avversi, riportati in cinque studi, erano simili in tutti i gruppi di trattamento.

Riassumendo
“Nel complesso, i risultati della metanalisi suggeriscono che l’inizio della terapia ipouricemizzante durante un attacco recidivante di gotta non influisce sulla gravità della recidiva, né sulla sua durata dell’infiammazione o sul rischio di recidiva ulteriore nei 28-30 giorni successivi – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro –. Tuttavia, non vanno sottaciuti alcuni limiti metodologici della metanalisi in questione, quali le dimensioni ridotte del campione e la qualità degli studi inclusi (da bassa a moderata)”.

“Da ultimo – concludono – i risultati di questa metanalisi potrebbero non essere applicabili ai pazienti con gotta tofacea o con malattia renale in comorbidità. Pertanto, si raccomanda un approccio individualizzato alla gestione di questi pazienti”.

Bibliografia
Tai V, et al. An updated systematic review and meta-analysis of randomised controlled trials on the effects of urate-lowering therapy initiation during a gout flare. Semin Arth Rheum. 2024;doi:10.1016/j.semarthrit.2024.152367.
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