Idrosadenite suppurativa recalcitrante: ertapenem endovena efficace


Ottimi miglioramenti nei pazienti con con idrosadenite suppurativa recalcitrante che si sono autosomministrati ertapenem per via endovenosa

idrosadenite suppurativa recalcitrante

I pazienti con idrosadenite suppurativa recalcitrante che si sono autosomministrati ertapenem per via endovenosa per una media di 13 settimane, più del doppio di quanto raccomandato, hanno ottenuto miglioramenti nei marcatori clinici e infiammatori ed hanno espresso soddisfazione al completamento del trattamento, ha rilevato uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Dermatology.

«Questi risultati suggeriscono che un ciclo di 12-16 settimane di ertapenem potrebbe essere appropriato come nuova durata standard della terapia nei pazienti con idrosadenite suppurativa, che corrisponde ad almeno il doppio dell’attuale raccomandazione delle linee guida terapeutiche nordamericane» hanno scritto l’autore senior Steven Cohen e colleghi dei Dipartimenti di Dermatologia della Weill Cornell Medicine e dell’Albert Einstein College of Medicine, New York.

In uno studio precedente, alcuni di questi ricercatori hanno valutato l’efficacia della somministrazione giornaliera endovenosa di ertapenem per 6 settimane in sette pazienti con idrosadenite, che ha portato a un notevole miglioramento della malattia che si è tuttavia perso rapidamente entro 1 mese dalla sospensione del farmaco.

Le linee guida sul trattamento pubblicate nel 2019 raccomandano ertapenem come terapia di terza linea altamente efficace ma limitata a un ciclo di 6 settimane come terapia di salvataggio o durante la pianificazione chirurgica, considerate le barriere pratiche alle infusioni domiciliari e le preoccupazioni sulla resistenza agli antibiotici.

Valutazione retrospettiva di pazienti trattati in un singolo centro
Nell’analisi attuale gli autori hanno valutato gli effetti di una durata più lunga del trattamento con ertapenem in questa popolazione di pazienti. Hanno esaminato retrospettivamente le cartelle cliniche di 98 soggetti gestiti presso il Centro HS di Montefiore dell’Albert Einstein College of Medicine tra il 2018 e il 2022. Ogni paziente ha utilizzato una pompa elastomerica per autosomministrarsi 1 g di ertapenem al giorno per via endovenosa per 12-16 settimane.

Gli outcome chiave erano il punteggio dell’Hidradenitis Suppurativa Physician Global Assessment (HS-PGA, una scala a 6 punti che va dall’assenza di lesioni a malattia molto grave), il punteggio del dolore su una scala di valutazione numerica (NRS) a 11 punti dove 0 indica assenza di dolore e 10 indica il peggior dolore possibile) e marcatori di infiammazione come leucociti, velocità di eritrosedimentazione, proteina C-reattiva (CRP) e interleuchina (IL)-6. I ricercatori hanno misurato questi risultati al basale, a metà del trattamento con ertapenem per via endovenosa, alla fine del ciclo e dopo la terapia.

L’età media dei pazienti era di 35,8 anni, il 62,2% erano donne e il 60,2% erano neri. La durata media del trattamento è stata di 13,1 settimane e il follow-up medio post-terapia si è verificato dopo una media di 7,8 settimane.

Miglioramenti importanti con un ciclo prolungato di ertapenem
Tra il basale e il follow-up post-trattamento, i valori HS-PGA sono scesi da una media di 3,9 a 2,7 e il punteggio relativo al dolore si è ridotto da 4,2 a 1,8 (P<0,001 per entrambe le associazioni).

Anche i marcatori di infiammazione sono diminuiti. Nello specifico, la CRP è scesa da 5,4 a 2,4 mg/dl, la IL-6 da 25,2 a 13,7 e i leucociti sono diminuiti da 11,3 a 10,0 (P<0,001 per tutte le associazioni). Tra i 76 pazienti che hanno partecipato a un sondaggio telefonico di follow-up, 63 (80,3%) hanno riportato una soddisfazione da media ad alta per il ciclo di terapia con ertapenem e 69 (90,8%) hanno affermato che consiglierebbero il trattamento ad altri pazienti con idrosadenite suppurativa.

Tra i limiti dello studio gli autori hanno segnalato il disegno retrospettivo, il coinvolgimento di pazienti gestiti in un singolo centro, la mancanza di un gruppo di controllo e il fatto che i punteggi HS-PGA a ogni visita non raggiungevano la soglia di una diminuzione di 2 punti vs basale, che nella letteratura medica è considerato un dato clinicamente significativo.

Il meccanismo alla base dell’efficacia di ertapenem non è ben chiaro. «Anche se gli antibiotici orali sono generalmente accettati come approccio terapeutico fondamentale per questa malattia cutanea, si sa molto meno sull’efficacia di quelli per via endovenosa, in particolare di ertapenem, un carbapenemico parenterale che possiede attività contro molti batteri gram-positivi, batteri gram-negativi e organismi anaerobici» hanno sottolineato gli autori.

Preoccupazioni sull’aumento della resistenza batterica
In un editoriale di accompagnamento, Haley Naik, dermatologo dell’Università della California, a San Francisco, ha affermato che l’adozione di cicli prolungati di trattamento con ertapenem comporta considerazioni importanti riguardo alla salute individuale e pubblica.

«Anche se l’idrosadenite suppurativa è una malattia non infettiva, i microbi potrebbero svolgere un ruolo nel promuovere la disregolazione immunitaria, spingendo all’inclusione della terapia antimicrobica nei regimi di trattamento. Tuttavia l’impiego di antibiotici ad ampio spettro per questa malattia è associati ad alti livelli di resistenza» ha scritto. «L’uso prolungato di ertapenem e altri carbapenemi aumenterà probabilmente la resistenza batterica, limitando così la gestione sia dell’idrosadenite che delle infezioni comorbide».

Jennifer Hsiao, dermatologa dell’Università della California del Sud, a Los Angeles, ha commentato che, nonostante i progressi significativi nella gestione dell’idrosadenite, ci sono ancora pazienti che non rispondono adeguatamente ai trattamenti standard. «Per queste persone ertapenem endovenoso può fungere da prezioso ponte verso un’opzione terapeutica a lungo termine, che si tratti di un intervento chirurgico o di un’immunomodulazione intensificata, come la doppia terapia biologica» ha affermato. «Nella mia esperienza personale, ertapenem endovena, che anche io di solito utilizzo per un ciclo di 12 settimane, fornisce risultati impressionanti e rapidi anche nei casi peggiori».

«Può essere difficile mantenere il beneficio terapeutico del farmaco dopo la sua interruzione, quindi i pazienti dovrebbero assumere farmaci concomitanti come in questo studio e avere in atto un piano di trattamento post-ertapenem» ha aggiunto. «Speriamo in futuro di essere in grado di capire per quale motivo il farmaco è così efficace e di poter sfruttare questo beneficio per i pazienti senza preoccuparci della resistenza batterica».

Referenze

Nosrati A et al. Efficacy and Durability of Intravenous Ertapenem Therapy for Recalcitrant Hidradenitis Suppurativa. JAMA Dermatol. 2024 Feb 14:e236201. 

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