Bpco: speranze da anticorpo monoclonale diretto contro la proteina VSTM-1


Sviluppato un anticorpo monoclonale, diretto contro la proteina VSTM-1, che potrebbe rivelarsi utile nel trattamento di alcune patologie polmonari infiammatorie come la Bpco.

Un confronto tra esperti sull'impatto del tumore polmonare e su come cambiano le terapie, con la speranza di poter allungare e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Un gruppo di ricercatori di NextCure, un’azienda biofarmaceutica Usa, ha sviluppato un anticorpo monoclonale, diretto contro la proteina VSTM-1, che potrebbe rivelarsi utile nel trattamento di alcune patologie polmonari infiammatorie come la Bpco.

“Crediamo di avere una reale opportunità di cambiare lo standard di cura della Bpco e di altre malattie infiammatorie croniche e di rispondere a un’esigenza chiave non soddisfatta”, ha dichiarato Solomon Langermann , CEO di NextCure in un comunicato stampa diffuso dall’azienda” .
I risultati preliminari di questo lavoro, resi noti in un comunicato stampa aziendale, sono stati presentati anche in un poster al Keystone Symposium for Inhibitory Receptors in Immune Homeostasis, Disease and Therapy.

Razionale d’impiego di un anticorpo diretto contro VSTM-1 nella Bpco
La proteina VSTM-1 è espressa sulla superficie di alcune cellule del sistema immunitario, tra cui neutrofili e monociti. Quando la VSTM-1 viene attivata, riduce l’attività infiammatoria di queste cellule, che normalmente contribuiscono a regolare la loro attività.

Nelle malattie polmonari infiammatorie come la Bpco, dove queste cellule immunitarie sono iperattive, l’attivazione di VSTM-1 potrebbe rivelarsi una strategia terapeutica utile.
L’anticorpo monoclonale messo a punto – un anticorpo prodotto in laboratorio con elevata specificità – è stato in grado di legarsi alla proteina VSTM-1 e di attivarla.

Primi risultati di efficacia pre-clinica e su modelli animali

Nei primi esperimenti condotti sulle cellule, i ricercatori hanno dimostrato che il loro anticorpo monoclonale stimolante la VSTM-1 sembrava ridurre l’attività infiammatoria come previsto. Ad esempio, i neutrofili trattati con l’anticorpo hanno prodotto livelli significativamente inferiori di molecole di segnalazione pro-infiammatoria.

Per testare l’anticorpo in un modello animale, gli scienziati hanno modificato geneticamente un ceppo murino in modo tale da esprimere la versione umana della proteina VSTM-1 nei loro neutrofili.
Successivamente, per indurre un’infiammazione polmonare simile alla Bpco, è stata somministrata una molecola batterica nei polmoni dei topi transgenici.

I risultati ottenuti in questo modello animale, in linea con quelli provenienti dagli esperimenti iniziali sulle cellule, hanno documentato una significativa riduzione dell’attività infiammatoria nei topi trattati con l’anticorpo monoclonale.

“Questi dati preclinici – argomentano i ricercatori – suffragano l’utilizzo della proteina VSTM-1 come nuovo bersaglio farmacologico per il trattamento delle malattie infiammatorie croniche del polmone. L’anticorpo monoclonale che attiva questa proteina, attualmente in fase di sviluppo preclinico, fornisce un nuovo potenziale approccio terapeutico, con un meccanismo d’azione specifico per migliorare l’infiammazione polmonare e sembra avere le carte in regola per trattare e prevenire le malattie polmonari croniche, compresa la Bpco”.

Gli autori dello studio stanno attualmente lavorando all’ottimizzazione di questo anticorpo per l’impiego terapeutico, con l’obiettivo di ottenere la massima efficacia con effetti “fuori bersaglio” (off target) mimini.
Inoltre, hanno in programma di valutare l’efficacia di questo anticorpo in combinazione con i trattamenti esistenti.

Fonte: comunicato stampa