Fibromialgia e sindrome da stanchezza cronica legate a intestino irritabile


L’incidenza della fibromialgia e della sindrome da stanchezza cronica sono significativamente maggiori nei pazienti con sindrome dell’intestino irritabile

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Intestinal bacteria

I dati di un ampio studio retrospettivo di coorte, pubblicato su Biomedicines, indicano che l’incidenza della fibromialgia e della sindrome da stanchezza cronica (CFS) sono significativamente maggiori nei pazienti con sindrome dell’intestino irritabile (IBS) rispetto a quelli senza IBS.

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è un disturbo funzionale cronico del tratto gastrointestinale. È un disturbo dell’interazione intestino-cervello che si manifesta con episodi ricorrenti di dolore addominale, con abitudini intestinali alterate in assenza di un’altra evidente malattia organica causale.
Si stima che la prevalenza mondiale dell’IBS sia del 4-5% e che rappresenti quasi il 25-50% delle richieste ai gastroenterologi. È più comune nelle donne rispetto agli uomini e la sua prevalenza diminuisce con l’età.

Sebbene l’IBS non aumenti il rischio complessivo di mortalità, ha un effetto significativo sulla qualità della vita. I criteri di Roma sono i criteri più utilizzati per la diagnosi di IBS. La versione più attuale di questi criteri, i criteri di Roma IV, definisce l’IBS come dolore addominale ricorrente almeno un giorno alla settimana negli ultimi tre mesi associato a due o più delle seguenti caratteristiche: miglioramento del dolore addominale o disagio nella defecazione, insorgenza associato a un cambiamento nella frequenza delle feci e/o alla comparsa di sintomi accompagnati da un cambiamento nella forma o nell’aspetto delle feci.

La fibromialgia è un disturbo doloroso muscoloscheletrico cronico associato ad affaticamento, disturbi cognitivi, disturbi psichiatrici e molteplici sintomi somatici. In una meta-analisi di Heidari et al., è stato osservato che il 12,9% dei pazienti con fibromialgia soffre di IBS rispetto all’1,78% della popolazione generale. Anche questa problematica è più diffusa nelle donne.
La coesistenza di IBS e fibromialgia insieme è stata collegata ad un impatto maggiore sulla qualità della vita rispetto a ciascuna condizione presa singolarmente. Ciò è associato a riacutizzazioni più frequenti della fibromialgia e ad una maggiore gravità dei sintomi dell’IBS.

È stato suggerito anche un meccanismo fisiopatologico condiviso sia per l’IBS che per la fibromialgia.
La sindrome da stanchezza cronica (CFS), nota anche come encefalomielite mialgica, è una malattia multisistemica complessa che colpisce circa due milioni di americani.
È caratterizzata da grave affaticamento, disfunzione cognitiva, disturbi del sonno, disfunzione autonomica e malessere post-sforzo. L’affaticamento è anche la manifestazione extraintestinale più comune nei pazienti con IBS. Esistono molteplici studi che suggeriscono un’associazione post-infettiva tra IBS, CFS e fibromialgia.

L’elevata incidenza di queste malattie dopo l’infezione, comprese le infezioni gastrointestinali, e dopo l’uso di antibiotici, ha portato all’ipotesi che la disbiosi intestinale e l’alterata permeabilità intestinale possano svolgere un ruolo nella loro patogenesi.

In questo nuovo studio i ricercatori hanno cercato di comprendere il peso condiviso di questi tre disturbi somatici, valutando la prevalenza della fibromialgia e della CFS nei pazienti con IBS e confrontandolo con quella della popolazione adulta generale.

Sono stati anche valutati i predittori per avere una co-diagnosi di fibromialgia e CFS nella popolazione IBS. Questo è il primo studio pubblicato che utilizza un ampio database nazionale della popolazione generale degli Stati Uniti per valutare il peso della fibromialgia e della CFS tra gli individui con diagnosi di IBS.
I ricercatori hanno infatti utilizzato i dati del database National Inpatient Sample (NIS) considerando dati raccolti tra il 2016 e il 2019.

Nello studio sono stati inclusi più di 1.250.000 pazienti ricoverati in ospedale con una diagnosi primaria o secondaria di IBS. Tra i pazienti inclusi, a 134.890 (10,73%) è stata diagnosticata la fibromialgia e a 5.220 (0,42%) la CFS.
I pazienti IBS con fibromialgia e/o CFS erano più giovani di quelli senza fibromialgia (58,7 contro 62 anni, rispettivamente) e CFS (59,9 contro 61,6 anni, rispettivamente).
La grande maggioranza dei pazienti con fibromialgia (96,5%) e CFS (89,9%) erano donne e bianchi (86,5%).
L’ipertensione è stata registrata nel 45,6% dei pazienti con fibromialgia e nel 42,6% dei pazienti con CFS. I ricercatori hanno osservato presenza di obesità nel 25,7% dei pazienti con fibromialgia e nel 21,1% di quelli con CFS.

Il fumo è stato registrato rispettivamente nel 24% e nel 23,1% dei pazienti con fibromialgia e CFS.
I pazienti con IBS avevano una maggiore prevalenza di fibromialgia rispetto alla popolazione senza IBS (10,73% vs 1,41% p<0,001). Allo stesso modo, i pazienti con IBS avevano una prevalenza più elevata di CFS rispetto alla popolazione senza diagnosi di IBS (0,42% contro 0,06%, p<0,001).

La popolazione IBS aveva una maggiore probabilità di avere fibromialgia rispetto alla popolazione adulta generale senza IBS (odds ratio aggiustato [AOR] 5,33, intervallo di confidenza al 95% (CI) 5,24-5,41, p<0,001).

Allo stesso modo, i pazienti con IBS avevano probabilità significativamente più elevate di avere la CFS rispetto alla popolazione senza IBS (AOR 5,40, IC 95% 5,04–5,78, p < 0,001)
I ricercatori hanno eseguito anche un’ analisi di sottogruppi della prevalenza e delle probabilità di avere fibromialgia e CFS in pazienti con IBS-D, IBS-C e IBS mista (Tipi di IBS-diarrea (IBS-D), IBS-stitichezza (IBS-C) e IBS-mista).

Quello che hanno concluso è che le popolazioni IBS-D, IBS-C e IBS miste avevano probabilità aggiustate più elevate di avere fibromialgia e CFS in modo indipendente. Le probabilità aggiustate di fibromialgia in IBS-D, IBS-C e IBS-mista erano, rispettivamente, AOR 4,38, IC 95% 4,20–4,57, p<0,001; AOR 4,96, IC 95% 4,66–5,28, p<0,001; e AOR 4,96, IC al 95% 4,41–5,58, p<0,001.
Allo stesso modo, probabilità aggiustate più elevate di CFS sono state osservate nel tipo IBS-D, IBS-C e IBS-misto (AOR 4,41, IC 95% 3,60–5,40, p<0,001), (AOR 6,76, IC 95% 5,28–8,65, p<0,001) e (AOR 5,32, IC 95% 3,17–8,95, p<0,001), rispettivamente.

“L’aumento dell’età, del sesso femminile, della razza bianca, dell’obesità, del fumo e dell’iperlipidemia erano predittori di una co-diagnosi sia di fibromialgia che di CFS nei pazienti con IBS”, hanno riferito i ricercatori.

Gli scienziati hanno anche notato che il NIS è un database di grandi dimensioni, il che ha aumentato la potenza dei loro risultati, ma hanno avvertito che i risultati erano limitati dal disegno retrospettivo dello studio. I ricercatori hanno spiegato che potrebbero determinare un’associazione di malattie, “ma non una relazione causale”.

Hanno inoltre riferito che il NIS non fornisce informazioni sui farmaci, né sui dati di laboratorio, rendendo impossibile misurare l’effetto dei farmaci sulla popolazione in studio.
In conclusione, i pazienti con IBS hanno una maggiore prevalenza di comorbidità somatiche come la fibromialgia e la sindrome da stanchezza cronica. Sia l’IBS-C che l’IBS-D in questo studio erano indipendentemente associate ad un aumento delle probabilità di avere fibromialgia e sindrome da stanchezza cronica; le probabilità erano più alte tra i pazienti con IBS-C rispetto a quelli con IBS-D.

L’aumento dell’età, del sesso femminile, della razza bianca, dell’obesità, del fumo e dell’iperlipidemia erano predittori di una co-diagnosi sia di fibromialgia che di CFS nei pazienti con IBS. L’identificazione e il trattamento di questi disturbi può migliorare la qualità della vita.

Zahid Ijaz Tarar et al.,  Prevalence of Fibromyalgia and Chronic Fatigue Syndrome among Individuals with Irritable Bowel Syndrome: An Analysis of United States National Inpatient Sample Database Biomedicines. 2023 Sep 22;11(10):2594.
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