Ipogonadismo: testosterone transdermico non ha effetto su progressione diabete


Negli uomini con ipogonadismo, la terapia sostitutiva transdermica con testosterone da sola non ha ridotto il rischio di progressione dal prediabete al diabete

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Negli uomini con ipogonadismo, la terapia sostitutiva transdermica con testosterone da sola non ha ridotto il rischio di progressione dal prediabete al diabete così come non aumentato la probabilità di remissione del diabete di tipo 2, secondo i risultati di un sottostudio del trial TRAVERSE pubblicati sulla rivista JAMA Internal Medicine.

L’outcome primario dello studio TRAVERSE (Testosterone Replacement Therapy for Assessment of Long-Term Vascular Events and Efficacy Response in Hypogonadal Men) è stato pubblicato lo scorso anno sul New England Journal of Medicine. La terapia con testosterone non è stata associata a un aumento del rischio di un evento avverso cardiovascolare maggiore rispetto al placebo in una popolazione che includeva uomini con malattia cardiovascolare nota o elevato rischio cardiovascolare, che comprendeva circa il 70% degli uomini con diabete.

Nel complesso gli uomini sottoposti a terapia con testosterone hanno avuto una maggiore incidenza di tromboembolia venosa, fibrillazione atriale e danno renale acuto rispetto al gruppo placebo. Non sono state riscontrate ulteriori differenze nei dati di sicurezza all’interno dei sottogruppi prediabete e diabete.

Un sottostudio su uomini con prediabete o diabete
Nello studio TRAVERSE, uomini di età compresa tra 45 e 80 anni con ipogonadismo sono stati assegnati in modo casuale in rapporto 1:1 ad applicare un gel transdermico a base di testosterone all’1,62% o il placebo. L’attuale sottostudio si è concentrato su due sottogruppi di partecipanti.

Il sottogruppo del prediabete comprendeva uomini con livelli di emoglobina glicata (HbA1c) compresi tra 5,7% e 6,4% o un livello di glucosio a digiuno compreso tra 100 e 125 mg/dl. L’endpoint primario in questa coorte era il rischio di progressione dal prediabete al diabete.

Il sottogruppo del diabete comprendeva soggetti con livelli di HbA1c di almeno il 6,5%, due livelli di glucosio a digiuno superiori a 125 mg/dl, una diagnosi di diabete o l’uso di farmaci per gestire la malattia metabolica. L’endpoint primario in questo caso era la probabilità di remissione del diabete.

Nessun impatto del testosterone su progressione o remissione del diabete
In totale sono stati arruolati 1.175 uomini con prediabete (età media 63,8 anni), 607 dei quali hanno ricevuto terapia topica con testosterone e 568 il placebo. Il follow-up medio è stato di 32,1 mesi per il gruppo testosterone e di 31,5 mesi per il gruppo placebo. Il rischio di progressione dal prediabete al diabete è risultato simile nei gruppi testosterone e placebo (omnibus test P=0,49) in tutti i punti di follow-up (6, 12, 24, 36 e 48 mesi).

Lo studio ha coinvolto un totale di 3.880 uomini con diabete (età media 63,2 anni), 1.917 dei quali hanno ricevuto terapia con testosterone topico e 1.963 il placebo. Il follow-up medio è stato di 33,5 mesi per il gruppo testosterone e di 33,3 mesi per il gruppo placebo. I tassi di remissione del diabete non differivano tra i gruppi in tutti tempi di follow-up. La variazione della glicemia a digiuno e dell’HbA1c non differiva tra i gruppi testosterone e placebo sia nella coorte con prediabete che in quella con diabete.

«I risultati suggeriscono che la terapia sostitutiva con testosterone da sola non dovrebbe essere utilizzata come intervento terapeutico per prevenire o curare il diabete negli uomini con ipogonadismo» hanno scritto il primo autor Shalender Bhasin, professore di medicina presso la Harvard Medical School, direttore del programma di ricerca in Men’s Health: Aging and Metabolism e direttore del Boston Claude D. Pepper Older Americans Independence Center presso il Brigham and Women’s Hospital, e colleghi. È infatti importante tenere presente che la motivazione clinica principale per trattare l’ipogonadismo negli uomini con prediabete e diabete di tipo 2 è il miglioramento dei sintomi dell’ipogonadismo.

«La modifica dello stile di vita, la metformina, l’acarbosio (inibitore dell’alfa-glucosidasi o maltasi, che ritarda la rottura enzimatica degli zuccheri nel piccolo intestino e il loro rilascio nel sangue), il pioglitazone e gli analoghi del GLP-1 riducono l’incidenza della progressione dal prediabete al diabete» hanno scritto i ricercatori. «Invece i risultati di questo studio non supportano l’uso della sola terapia sostitutiva con testosterone per prevenire o trattare il diabete negli uomini con ipogonadismo».

Referenze

Bhasin S et al. Effect of Testosterone on Progression From Prediabetes to Diabetes in Men With Hypogonadism: A Substudy of the TRAVERSE Randomized Clinical Trial. JAMA Intern Med. 2024 Feb 5:e237862. 

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