Fibrosi cistica in età pediatrica: prevedere peggioramento bronchiettasie è possibile


Alcuni marcatori dell’infiammazione presenti nei polmoni dei bambini affetti da fibrosi cistica possono aiutare a prevedere il peggioramento della bronchiettasia

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Stando ai risultati di uno studio pubblicato su Journal of Cystic Fibrosis, alcuni marcatori dell’infiammazione presenti nei polmoni dei bambini affetti da fibrosi cistica (FC) possono aiutare a prevedere il peggioramento della bronchiettasia nel tempo, aprendo prospettive di trattamento e di cura migliori.
Nello specifico, lo studio ha dimostrato che livelli più elevati di interleuchina-8 (IL-8), una proteina di segnalazione, sono risultati essere i migliori predittori di progressione delle bronchiettasie entro due anni.

Razionale e disegno dello studio
La progressione della malattia polmonare strutturale nel tempo rappresenta un’importante causa di mortalità nelle persone affette da fibrosi cistica (FC). Un’ampia percentuale di bambini con FC ha già sviluppato una bronchiectasia all’età di 5 anni, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio.

L’infiammazione svolge un ruolo importante nella patogenesi della malattia polmonare nelle prime fasi della FC. I polmoni dei bambini con FC contengono un gran numero di neutrofili e un aumento delle concentrazioni di citochine pro-infiammatorie e di proteine effettrici dei neutrofili.

Precedenti studi longitudinali condotti su bambini piccoli affetti da FC hanno dimostrato che specifici marcatori infiammatori sono correlati alla malattia polmonare strutturale e possono predire un aumento del rischio di sviluppo di bronchiectasie.

L’identificazione precoce dei fattori di rischio legati allo sviluppo di bronchiectasie, pertanto, è importante per limitare il danno polmonare e migliorare la sopravvivenza a lungo termine.
“Disporre di marcatori predittivi per un peggioramento a breve termine della malattia polmonare FC può anche aumentare la possibilità di modificare il decorso della malattia”, hanno sottolineato a questo riguardo i ricercatori.

L’obiettivo primario di questo studio è stato quello di identificare i candidati marcatori di infiammazione nel fluido di lavaggio broncoalveolare (BALF) che possono essere utilizzati con elevata sensibilità e specificità nei bambini piccoli con FC che sono a rischio di sviluppo e progressione della malattia polmonare strutturale nell’arco di due anni.
I-BALL (questo il nome dello studio) ha incluso 37 bambini a cui era stata diagnosticata la FC attraverso lo screening neonatale.
Per 10 di questi erano disponibilii i dati relativi all’effettuazione di una broncoscopia e una TAC del torace all’età di 1 e 3 anni, mentre per 27 erano disponibili i dati relativi all’effettuazione di questi due esami all’età di 3-5 anni.

La broncoscopia è una procedura che consente ai medici di osservare direttamente le vie respiratorie dei polmoni utilizzando un sottile tubo illuminato chiamato broncoscopio. È inoltre possibile raccogliere campioni di cellule e fluidi inviando una soluzione salina attraverso il broncoscopio nelle sacche aeree.
I cambiamenti della struttura polmonare sono stati valutati sulle scansioni TC utilizzando il PRAGMA-CF, un metodo di valutazione delle aree con evidenza di danno, che include un punteggio delle aree colpite da bronchiectasie.

Risultati principali 
L’aumento delle aree colpite da bronchiectasie nell’arco di due anni è risultato associato a marcatori come la percentuale di neutrofili, un tipo di cellula immunitaria, e i livelli di IL-8, del ligando inducibile del costimolatore delle cellule T (ICOSLG) e del fattore di crescita epatocitario (HGF).
Di questi marcatori, l’IL-8 ha presentato il miglior equilibrio tra sensibilità (82%) e specificità (73%). In questo caso, la sensibilità si riferisce alla capacità dell’IL-8 di prevedere il peggioramento delle bronchiectasie nei bambini che ne sono effettivamente affetti, mentre la specificità è la percentuale di bambini che risultano negativi tra quelli che progrediscono in due anni.

Anche la percentuale di neutrofili, l’ICOSLG e l’HGF hanno mostrato una buona sensibilità (circa 82-85%), ma una specificità inferiore (59-67%). Le probabilità di peggioramento delle bronchiectasie di oltre lo 0,5% erano più elevate con l’IL-8 rispetto agli altri marcatori.

Riassumendo
Nonostante alcuni limiti metodologici dello studio quali il numero ridotto di pazienti e la presenza di alcuni artefatti, i risultati sono risultati in linea con osservazioni precedenti e hanno portato i ricercatori a concludere che “…questo studio migliora la comprensione della malattia polmonare FC nei bambini piccoli, in particolare in relazione ai biomarcatori infiammatori nel BALF. L’attività dei neutrofili, la funzione delle cellule T e dei macrofagi sono importanti nelle prime fasi della malattia polmonare FC”.
“Nel complesso – aggiungono – con questo studio abbiamo dimostrato che l’aumento dei livelli di IL-8, ICOSLG e HGF nei bambini piccoli ha una buona sensibilità e una ragionevole specificità nell’identificare i soggetti a rischio di sviluppo e progressione delle bronchiettasie”.

Bibliografia
Horati H et al. Key inflammatory markers in bronchoalveolar lavage predict bronchiectasis progression in young children with CF. Journal of Cystic Fibrosis. 2024
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