La caccia alle streghe di Salem su Rai Storia per “a.C.d.C.”


Stasera su Rai Storia torna l’appuntamento con il programma “a.C.d.C.”: al centro della puntata, la caccia alle streghe di Salem e altre storie

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Città di Salem, Massachusetts, anno 1692. Venticinque persone accusate di stregoneria e commercio con il diavolo vengono giustiziate dalle autorità locali e diverse dozzine sono imprigionate. È la storia delle “streghe di Salem”, ricostruita dal professor Alessandro Barbero in “a.C.d.C.”, in onda giovedì 18 aprile alle 21.10 su Rai Storia. Nessuna prova conferma i sospetti di stregoneria, se non le denunce di alcune fanciulle che si lamentano di essere state stregate dalla loro serva, vicina di casa o conoscente. Tre secoli dopo, questa tragedia all’interno di una comunità di protestanti puritani di origine inglese solleva ancora molte domande e rimane un episodio traumatico nella storia degli Stati Uniti.

Dagli Stati Uniti all’Italia: a seguire, “Eccellentissima Strega. Tre processi dell’Inquisizione” racconta le storie di tre donne vissute tra Modena e Bologna in un arco di tempo che va dal 1539 al 1636 e finite tra gli ingranaggi del Tribunale dell’Inquisizione con l’accusa di stregoneria, sortilegi e malefici, attraverso i documenti storici e i verbali processuali custoditi dall’Archivio di Stato di Modena. sono state ricostruite tutte le fasi della caccia alle streghe: le testimonianze dei delatori, la detenzione delle imputate, gli interrogatori serrati degli inquisitori, le torture, l’abiura e il pentimento finale. Lo scontro tra due mondi: uno colto e ortodosso che si esprime in latino e ricerca ogni forma di dissidenza, ed uno popolare in cui si tramandano i saperi e le superstizioni che, alle accuse, risponde in volgare. Le accuse di stregoneria, nel fondo dell’Inquisizione dell’Archivio di Modena come in tutti gli altri archivi, riguardano essenzialmente donne ritenute pericolose agli occhi della comunità in cui vivono: si tratta di guaritrici, vedove, erbarie e meretrici. A commentare i tre casi sono gli storici Grazia Biondi, Vincenzo Lavenia, Gian Luca D’Errico e Matteo Duni. Un modo per riflettere sulla storia delle donne e sulle origini dei pregiudizi attorno ad alcune figure femminili considerate destabilizzanti per l’ordine sociale.