Artrite psoriasica: risposta a ustekinumab cambia in base al sesso


Le pazienti con artrite psoriasica in cura con ustekinumab (con o senza MTX) presentano differenze nelle risposte al trattamento e per gli eventi avversi durante la terapia

artrite psoriasica

Le pazienti con artrite psoriasica (PsA) di sesso femminile sottoposte a trattamento con ustekinumab (con o senza MTX) presentano differenze nelle caratteristiche iniziali, nelle risposte al trattamento e nella manifestazione di eventi avversi durante la terapia rispetto ai pazienti di sesso maschile affette dalla malattia. Queste le conclusioni di un’analisi post-hoc pubblicata su Rheumatic & Musculoskeletal Diseases Open che suggerisce la messa a punto di strategie di trattamento personalizzate per i pazienti con PsA.

Razionale e obiettivi dello studio
Esistono da tempo documentazioni in letteratura che suggeriscono che il sesso biologico potrebbe influenzare le manifestazioni della malattia, il decorso della stessa, la risposta al trattamento e i profili di effetti avversi attraverso molteplici meccanismi che comprendono sia fattori biologici che sociali, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. Questo vale non solo per l’artrite reumatoide o spondiloartrite assiale ma anche per l’artrite psoriasica: esistono studi che suggeriscono che il sesso di appartenenza può essere associato ad importanti differenze nella presentazione della malattia e nella risposta al trattamento della PsA.

Fino ad oggi, tuttavia, non erano stati condotti studi per valutare specificamente l’effetto del sesso sulla risposta all’inibizione dell’interleuchina (IL)-12/23 con ustekinumab, con o senza MTX, nei pazienti con PsA.
Lo studio MUST (Impact of Concomitant Methotrexate on Efficacy, Safety, and Adherence of Ustekinumab Treatment in Patients with Active Psoriatic Arthritis), un trial clinico randomizzato e controllato con placebo, condotto in pazienti con PsA attiva aveva dimostrato la non inferiorità del trattamento con ustekinumab da solo rispetto a quello di associazione ustekinumab + MTX.

Questa osservazione è stata documentata nei pazienti di ambo i  sessi nelle analisi post-hoc, ma i valori medi del punteggio DAS28-ESR alla settimana 24 (l’outcome primario dello studio) erano risultati più elevati nelle pazienti di sesso femminile rispetto ai pazienti di sesso maschile.

Ipotizzando che i valori più elevati della VES rilevati nelle pazienti dello studio potevano aver contribuito a tale risultato, i ricercatori hanno condotto una nuova analisi post-hoc esplorativa per  approfondire le differenze legate al sesso relativamente alle caratteristiche basali e agli outcome del trattamento, nonché in termini di safety, dello studio MUST.

Disegno dello studio e risultati principali
I pazienti partecipanti allo studio MUST erano stati randomizzati, secondo uno schema 1:1, a trattamento in cieco con MTX (15 mg/settimana) o a placebo dopo esser stati sottoposti a trattamento con ustekinumab sottocute in aperto alle settimane 0 e 4, e successivamente ogni 12 settimane fino alla settimana 52.

Nella nuova analisi post-hoc, i ricercatori hanno condotto una valutazione dei dati in base al sesso dei pazienti reclutati nel trial, focalizzando l’attenzione sugli outcome senza la componente VES, comprese le caratteristiche dei pazienti al basale, l’attività di malattia e gli eventi avversi (AE).

Complessivamente, sono stati inclusi nell’analisi 166 pazienti: 37 donne e 50 uomini erano stati trattati con ustekinumab più MTX, mentre 32 donne e 47 uomini erano stati trattati con ustekinumab più placebo.

Passando ai risultati, è emerso che Sebbene donne e uomini avessero misure simili di attività di malattia al basale, le donne hanno riportato una maggiore compromissione della funzione fisica, un tempo significativamente più lungo dalla diagnosi di PsA e tassi più elevati di utilizzo di MTX al basale. Alla settimana 52, 30 pazienti (17 donne) hanno interrotto il trattamento.

Il coinvolgimento ungueale e la dattilite erano significativamente meno frequenti tra le donne rispetto agli uomini.

Le pazienti dello studio, rispetto ai pazienti di sesso maschile, presentavano punteggi più elevati al questionario di valutazione della salute-indice di disabilità (HAQ-DI) alla settimana 24 in entrambi i gruppi di trattamento. Tuttavia, le variazioni dal basale alla settimana 24 nella maggior parte dei risultati, compresi i punteggi HAQ-DI e il numero di articolazioni colpite, erano simili tra i sessi e tra i gruppi di trattamento.

I ricercatori hanno anche osservato che le donne reclutate nello studio, rispetto agli uomini, hanno sperimentato generalmente delle risposte al trattamento numericamente inferiori, ma non statisticamente significative, come indicato dai livelli più bassi di cambiamento dal basale alla settimana 24 dei punteggi di attività della malattia. I risultati sono stati simili per entrambi i gruppi di trattamento.

L’aggiunta di MTX non ha avuto alcun effetto complessivo sui risultati del trattamento. Tuttavia, la risposta al trattamento a 24 settimane è stata superiore tra gli uomini con entesite che erano stato sottoposto a trattamento con MTX rispetto al placebo; le risposte tra le donne sono state simili tra i gruppi di trattamento. Queste differenze tra gli uomini con entesite non erano più presenti alla 52a settimana.

Passando alla safety, gli eventi avversi sono stati generalmente comparabili tra i due sessi, anche se le donne trattate con ustekinumab più MTX hanno riportato livelli più elevati di disturbi gastrointestinali rispetto agli uomini (38% vs 18%). Le donne hanno anche riportato un maggior numero di AE in corrispondenza del sito di somministrazione del farmaco (20% vs 9%).

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti metodologici intrinseci dello studio, la ridotta potenza numerica del campione di pazienti considerato. Inoltre, le caratteristiche al basale non erano bilanciate tra i due sessi e non si può escludere che la somministrazione open-label di ustekinumab possa aver influenzato gli outcome riferiti dai pazienti.

Ciò detto, nel complesso, i dati di questa analisi post-hoc dello studio MUST sono interessanti in quanto rappresentano la prima analisi delle differenze di outcome tra i pazienti di ambo i sessi  affetti da PsA durante il trattamento con un inibitore dell’interleuchina 12/23, sia in monoterapia che in combinazione con il metotrexato (MTX).

Dall’analisi è emerso che, nonostante ustekinumab si sia dimostrato efficace sia nelle donne che negli uomini affetti da PsA, le pazienti di sesso femminile hanno sperimentato risposte al trattamento numericamente inferiori e un maggior numero di eventi avversi associati a MTX rispetto ai maschi.

Tali dati supportano la conduzione di ulteriori studi sulle differenze legate al sesso nella risposta al trattamento nei pazienti con PsA, con l’obiettivo di ottimizzare la terapia e perfezionare le strategie di trattamento personalizzate.

Bibliografia
Koehm M et al; MUST Investigator Group. Differences in treatment response between (women) and (men) psoriatic arthritis patients during IL-12/23 therapy with or without methotrexate: post hoc analysis of results from the randomized MUST trial. RMD Open. Published online December 19, 2023. doi:10.1136/rmdopen-2023-003538
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