Acne: priorità delle cure cambia con le linee guida aggiornate dell’AAD


Le nuove linee guida dell’American Academy of Dermatology aggiornano la priorità dei trattamenti dei pazienti con acne

acne vulgaris

Per la gestione dell’acne, le linee guida aggiornate dell’American Academy of Dermatology (AAD) hanno fortemente raccomandato l’uso di perossido di benzoile topico, retinoidi e/o antibiotici e le loro combinazioni a dose fissa, così come l’impiego di isotretinoina orale per forme gravi, mentre in modo condizionale l’uso di clascoterone topico, acido salicilico, acido azelaico, minociclina orale, sareciclina, contraccettivi orali combinati e spironolattone.

L’acne vulgaris è una delle condizioni cutanee più comuni diagnosticate e trattate dai dermatologi negli Stati Uniti e nel mondo. «Queste linee guida mirano a fornire raccomandazioni basate sull’evidenza per guidare la gestione clinica dell’acne vulgaris per adulti, adolescenti e preadolescenti a partire dall’età di 9 anni dal punto di vista di dermatologi, medici e pazienti statunitensi e canadesi che trattano l’acne» hanno premesso gli autori.

Le nuove linee guida, pubblicate sul Journal of the American Academy of Dermatology (JAAD), aggiornano quelle del 2016, dato che da allora sono stati introdotti diversi nuovi importanti trattamenti, ha affermato John Barbieri, dermatologo che dirige l’Advanced Acne Therapeutics Clinic presso il Brigham and Women’s Hospital di Boston. Insieme a Rachel Reynolds, dermatologo del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, ha co-presieduto il gruppo di lavoro multidisciplinare composto da 16 membri che ha contribuito alla stesura del nuovo documento.

Dopo aver condotto una revisione sistematica delle evidenze riguardanti la gestione dell’acne, il team ha applicato l’approccio GRADE (Grading of Recommendations, Assessment, Development, and Evaluation) per valutare la certezza delle evidenze e formulare e classificare le raccomandazioni cliniche sulla base degli studi randomizzati rilevanti presenti in letteratura.

Raccomandazioni forti e condizionali e dichiarazioni buona pratica clinica
In totale sono state formulate 18 raccomandazioni e cinque dichiarazioni di buona pratica clinica. Sette raccomandazioni sono state classificate come “forti” sulla base delle evidenze esaminate e il resto come “condizionali”.

Quelle “forti” includono l’uso di perossido di benzoile, retinoidi topici, antibiotici topici, una dose fissa di un antibiotico topico combinato con perossido di benzoile, una dose fissa di un retinoide topico combinato con antibiotico topico, una dose fissa di una combinazione di un retinoide topico con perossido di benzoile e l’uso di doxiciclina. L’isotretinoina orale è fortemente raccomandata per l’acne grave, l’acne che causa un carico psicosociale o cicatrici o quella che non risponde al trattamento standard con terapia orale o topica.

Le raccomandazioni “condizionali” riguardano l’uso di clascoterone, acido salicilico, acido azelaico, minociclina, sareciclina e doxiciclina rispetto all’azitromicina e pillole contraccettive orali combinate, spironolattone e, per i pazienti con acne grave, isotretinoina al dosaggio giornaliero tradizionale rispetto a quello intermittente.

Le dichiarazioni di buona pratica clinica contenute nel documento includono l’uso di terapie topiche che combinano molteplici meccanismi d’azione, la limitazione dell’uso sistemico di antibiotici, la combinazione di antibiotici topici e sistemici con perossido di benzoile e altre terapie topiche e iniezioni adiuvanti di corticosteroidi intralesionali.

Secondo Barbieri le raccomandazioni relative a clascoterone e sareciclina costituiscono degli sviluppi importanti. «Clascoterone è il primo trattamento approvato dalla Fda in grado di affrontare le cause ormonali dell’acne sia negli uomini che nelle donne» ha spiegato. «Sareciclina è una tetraciclina a spettro ristretto che potrebbe presentare alcuni vantaggi rispetto ad altre tetracicline come doxiciclina e minociclina. Sarà importante garantire che i pazienti abbiano accesso a questi nuovi preziosi trattamenti».

Ha aggiunto che non vi sono che suggeriscono che la minociclina sia più efficace della doxiciclina, pur tuttavia la prima può essere associata a effetti collaterali rari ma gravi, come disfunzione vestibolare, epatite autoimmune, lupus indotto da farmaci e reazione ai farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici. «Dovremmo considerare se la riduzione dell’uso della minociclina potrebbe essere vantaggiosa per la gestione dei pazienti con acne» ha affermato. «Inoltre raccomandiamo di limitare l’uso di trimetoprim-sulfametossazolo a causa del rischio di reazioni avverse gravi come la sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica e insufficienza respiratoria acuta».

Un altro punto importante delle linee guida sono le raccomandazioni specifiche per pazienti giovani e sani sull’uso di isotretinoina o spironolattone, che possono aiutare i medici e i pazienti interessati a un monitoraggio meno frequente a sentirsi più a proprio agio con questi approcci.

Come riconosciuto dal gruppo di lavoro, tra i limiti delle linee guida vi sono l’identificazione di importanti lacune nell’evidenza sull’uso di test microbiologici ed endocrinologici nell’acne, sull’uso di antibiotici sistemici oltre agli antibiotici della classe delle tetracicline, modalità fisiche, terapie complementari e alternative, interventi dietetici per il trattamento dell’acne e rapporto costo-efficacia dei trattamenti per l’acne.

«Sono necessari studi randomizzati con un follow-up a lungo termine e ricerche comparative sull’efficacia per esaminare e confrontare i risultati del trattamento dell’acne incentrato sul paziente» hanno scritto gli autori.

Referenze

Reynolds RV et al. Guidelines of care for the management of acne vulgaris. J Am Acad Dermatol. 2024 Jan 30:S0190-9622(23)03389-3. 

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