Nipocalimab efficaci in adulti con miastenia grave e malattia di Sjogren


Positivi i dati di fase 3 su nipocalimab in adulti affetti da miastenia grave generalizzata (gMG) e di fase 2 in adulti con malattia di Sjögren

Sindrome di Sjögren: uno studio italiano rivela che esistono due tipologie di pazienti. Si apre la strada che porta a terapie personalizzate

Con un comunicato stampa, Johnson & Johnson ha annunciato i risultati principali dello studio registrativo di Fase 3 VIVACITY su nipocalimab in adulti affetti da miastenia grave generalizzata (gMG) e dello studio di Fase 2 DAHLIAS su nipocalimab in adulti affetti da malattia di Sjögren (SjD).

La GMG è una malattia cronica debilitante da autoanticorpi in cui esiste un significativo bisogno insoddisfatto dei pazienti di terapie efficaci e sicure che offrano un controllo duraturo della malattia. Nipocalimab, inoltre, è il primo anti-FcRn in fase di sperimentazione ad essersi dimostrato efficace nella SjD, una delle malattie autoanticorpali più diffuse e debilitanti che non dispone, attualmente, di trattamenti avanzati approvati.

Negli ultimi 12 mesi, nipocalimab si è dimostrato efficace in quattro diverse malattie autoanticorpali, tra cui la malattia emolitica del feto e del neonato (HDFN) e l’artrite reumatoide, oltre alla gMG e alla SjD.

Informazioni su nipocalimab
Nipocalimab è un anticorpo monoclonale in fase di sperimentazione, ad elevata affinità, completamente umano, aglicosilato e privo di effetti, che mira a bloccare selettivamente l’FcRn (un recettore per la regione costante delle immunoglobuline codificato dal gene FCGRT), per ridurre i livelli di immunoglobuline G (IgG) circolanti, compresi gli autoanticorpi e gli alloanticorpi che sono alla base di diverse patologie.

Nipocalimab è l’unico anti-FcRn in fase di studio in tre segmenti chiave dello spettro d’azione degli autoanticorpi:
– autoanticorpi rari (ad esempio, miastenia grave generalizzata negli adulti e nei bambini, polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica, anemia emolitica autoimmune calda e miopatie infiammatorie idiopatiche)
– malattie materno-fetali mediate da alloanticorpi materni (ad esempio, HDFN)
– patologie reumatologiche (ad esempio, artrite reumatoide, SjD e lupus eritematoso sistemico)

Il blocco di FcRn ha il potenziale di ridurre i livelli complessivi di autoanticorpi preservando la funzione immunitaria senza causare un’ampia immunosoppressione. Si ritiene inoltre che il blocco del legame delle IgG al FcRn nella placenta impedisca il trasferimento transplacentare degli alloanticorpi materni al feto.

Nipocalimab ha ottenuto la designazione Fast Track per l’HDFN (malattia emolitica del neonato) e l’anemia emolitica autoimmune calda (wAIHA) nel luglio 2019 e per la gMG nel dicembre 2021, e ha ottenuto lo status di farmaco orfano per la wAIHA nel dicembre 2019, per l’HDFN nel giugno 2020, per la gMG nel febbraio 2021, per la polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) nell’ottobre 2021 e per la trombocitopenia alloimmune fetale e neonatale (FNAIT) nel dicembre 2023 dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense.

Inoltre, il trattamento ha inoltre ottenuto la designazione di medicinale orfano dall’Agenzia Europea dei Medicinali nell’ottobre 2019 per la HDFN. Nipocalimab è in fase di sviluppo e non è attualmente approvato.

I risultati
Studio di fase 3 VIVACITY: impiego nipocalimab nella gMG
Lo studio di Fase 3 VIVACITY è uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo (PBO), condotto su pazienti adulti affetti da mGM da moderata a grave con risposta insufficiente alle terapie standard.
La gMG è una malattia neuromuscolare cronica, che dura tutta la vita, rara e altamente debilitante, caratterizzata da una debolezza muscolare fluttuante.

Nello studio di Fase 3 VIVACITY, nipocalimab ha raggiunto l’endpoint primario, ottenendo una riduzione statisticamente significativa del punteggio MG-ADLa dal basale nelle settimane da 22 a 24 rispetto al placebo (PBO) (Ndr: il punteggio MG-ADL – Myasthenia Gravis – Activities of Daily Living – fornisce una rapida valutazione clinica del ricordo dei sintomi che influiscono sulle attività della vita quotidiana, con un punteggio totale compreso tra 0 e 24; un punteggio più alto indica una maggiore gravità dei sintomi).

Studio di fase 2 DAHLIAS: impiego nipocalimab nella SjD
Lo studio di Fase 2 DAHLIAS è stato uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo (PBO) e con dose variabile, condotto su pazienti con SjD con attività di malattia da moderata a grave in trattamento standard.

Anche in questo studio dose-ranging è stato raggiunto l’endpoint primario, con una riduzione statisticamente significativa del punteggio clinESSDAI dal basale alla settimana 24 rispetto al placebo (PBO) (Ndr: Il ClinESSDAI, un endpoint specifico per la SjD, è una scala composita che valuta l’attività della malattia d’organo in 11 domini di sistema d’organo [cutaneo, polmonare, renale, articolare, muscolare, sistema nervoso periferico (PNS), sistema nervoso centrale (CNS), ematologico, ghiandolare, costituzionale, linfadenopatia e linfoma]; un punteggio più alto indica una maggiore gravità dei sintomi).

Questi dati rappresentano i primi risultati positivi di un trattamento sperimentale anti-FcRn in questa malattia cronica e debilitante da autoanticorpi che non dispone di terapie avanzate approvate. La SjD è nove volte più comune nelle donne che negli uomini, un fattore rilevante per nipocalimab e per lo status unico del trattamento sperimentale tra gli anti-FcRn, con un rapporto beneficio/rischio accettabile dimostrato finora negli studi condotti su soggetti in gravidanza.

Il commento dell’azienda
“Non vediamo l’ora di condividere i risultati completi di questi importanti studi in occasione dei prossimi meeting medico-scientifici”, ha dichiarato Katie Abouzahr, M.D., Vice President, Autoantibody and Maternal Fetal Immunology Disease Area Leader di Johnson & Johnson.

“Johnson & Johnson è impegnata a soddisfare i bisogni ancora non evasi dei pazienti portatori di queste malattie croniche e debilitanti causate dagli autoanticorpi. Siamo l’unica azienda che sta sviluppando un trattamento anti-FcRn in tre segmenti chiave delle malattie da autoanticorpi e abbiamo raggiunto la proof of concept in ciascuno di essi: Autoanticorpi rari con la gMG, Immunologia materno-fetale con l’HDFN e Reumatologia prevalente, con i risultati odierni nella SjD che si basano sui dati esistenti nell’artrite reumatoide”.

Johnson & Johnson ha in programma di presentare i risultati completi dello studio di Fase 3 VIVACITY in occasione dei prossimi congressi medico-scientifici e di confrontarsi con le autorità regolatorie mondiali per portare nipocalimab ai pazienti affetti da mGM. I risultati dello studio di Fase 2 DAHLIAS suffragano il proseguimento del programma di studi clinici relativi all’impiego di nipocalimab nella SjD e i risultati completi dello studio saranno presentati quest’anno nel corso di un congresso medico scientifico.

Fonte: comunicato stampa