Il Green Pass Globale non sarà applicato in Italia: parola di Schillaci


No dell’Italia al Green Pass Globale: l’adesione al documento per la condivisione dei dati sulla certificazione vaccinale a livello internazionale è volontaria

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“Il Green Pass globale? Non abbiamo nessun interesse ad applicarlo in Italia, l’ho ribadito anche di recente. Ovviamente vogliamo tutelare la salute dei nostri concittadini, ma senza cedere quelle che sono le nostre priorità nazionali”. Parola del ministro della Salute, Orazio Schillaci. Intervistato dal Giornale d’Italia, l’esponente del governo fa poi chiarezza sulle motivazioni che hanno portato il Green Pass in Gazzetta ufficiale. “Evidentemente- spiega- c’è stato un misunderstanding, ma c’è già un emendamento governativo di questi giorni sul Pnrr che sistemerà tutto“. Il documento per la condivisione dei dati sulla certificazione vaccinale a livello internazionale è nato da un accordo tra l’Organizzazione mondiale della sanità e l’Ue, ma l’adesione è volontaria.

Il ministro viene interpellato su numerosi temi in ambito sanitario. Tra questi la commissione d’inchiesta Covid, chiamata a fare luce su temi come lockdown, reazioni avverse al vaccino Covid e Green pass. Da capire anche chi sarà chiamato a guidare la commissione. “Non sono un parlamentare- risponde Schillaci- quindi non so chi sarà il presidente, ma no a virostar. Sicuramente è meglio avere una figura terza che possa valutare con indipendenza quello che è successo senza essere unilateralmente schierato. Non credo quindi sia opportuno avere un virologo o una virostar”.

Capitolo ‘Malattia X’, annunciata da molti virologi e che potrebbe avere caratteristiche più gravi e letali del Covid. Il ministro della Salute ricorda che “se guardassimo la storia delle pandemie, l’ultima prima del Covid era l’influenza spagnola, avvenuta più di 100 anni fa. Ovviamente mi auguro che per i prossimi cent’anni non ricapiti. Poi è chiaro che bisogna essere pronti se ci saranno nuove malattie, per saperle affrontare. Mi dispiace che tante volte compaiono notizie allarmistiche sui giornali che tolgono la serenità. Anche perché oggi, se guardo alle priorità della salute degli italiani, credo che bisogna impegnarsi sugli screening, sull’oncologia, sulla prevenzione… Su tante cose che durante il Covid sono state trascurate”. Schillaci tiene poi a precisare che “bisogna cercare di ridurre le liste d’attesa, quindi le priorità sono tante altre ma se ci dovesse essere una nuova ‘Malattia X’, come viene evocata, saremo pronti ad affrontarla nel miglior modo possibile”.

Il ministro non si sottrae alla domanda sulle reazioni avverse al vaccino Covid. Secondo Schillaci sarebbe opportuno istituire una commissione di studio per censire tutti i casi che si sono verificati, valutarli e capire come gestirli. “Credo- si legge nell’intervista- che si potrebbe fare serenamente cercando di capire la dimensione e tipologia degli effetti avversi che si sono verificati”. “Devo dire- prosegue- che quest’anno abbiamo registrato un numero molto basso di adesioni alla campagna vaccinale, anche antinfluenzale. Quindi fare chiarezza sarebbe utile”.

Il ministro si sofferma infine sui medici di base. “Stiamo parlando anche con loro e quindi quando possibile ridefiniremo meglio quello che è il ruolo dei medici di base, insostituibili perché rappresentano per i cittadini il primo presidio a cui rivolgersi in caso di necessità. La farmacia, che comunque svolge cose utili per i cittadini, non può sostituirsi al medico di base. Questa- conclude Schillaci- è una figura difficilmente sostituibile”.