Non è un Pesce d’Aprile: dall’1, la bolletta della luce scende del 19,8% nel mercato tutelato


Energia: secondo quanto stabilito da Arera, dal 1° aprile 2024 la bolletta della luce scende del 19,8% nel mercato tutelato

nomisma sace BT e Imprese energetiche: i rincari delle bollette e dei carburanti stanno mettendo a dura prova la tenuta economica delle famiglie italiane in condizioni di povertà energetica

“Ottima notizia. Un calo previsto e l’ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il mercato tutelato ha un ruolo chiave per riflettere il vero prezzo di mercato e, quindi, in questo caso, intercettare prima le riduzioni dei prezzi e costringere il mercato libero ad adeguarsi, anche se con notevole ritardo. Le offerte del mercato libero che oggi sono più convenienti del Servizio di maggior tutela, infatti, quando ci sono, si contano letteralmente sulle dita di una mano Secondo le stime dei prezzi al kilowattora resi noti ieri dal presidente di Arera, Besseghini, nel 2024 chi è nel libero pagherà mediamente 135 euro in più rispetto a chi è rimasto nel tutelato. Una voragine!” afferma Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori

Secondo la ricerca effettuata oggi sul Portale Offerte di Arera, per una famiglia tipo che consuma 2.700 KW/h all’anno e ha una potenza impegnata pari a 3 KW, ipotizzando prezzi variabili, per fasce, a Roma, su ben 636 offerte, nessuna è più conveniente del Servizio di maggior tutela e la più economica costa ben 55,29 euro in più! Stesso risultato per la monoraria: tutte le 287 offerte del libero sono peggiori. Anche a Milano, su 640 offerte (per fasce e prezzo variabile) nessuna costa meno della tutela, con il divario più basso sempre pari a 55,29 euro (per la monoraria zero su 295 offerte). Pure ipotizzando il prezzo fisso, sia su Roma che su Milano il libero non batte mai il tutelato, né con il prezzo per fasce né monorario.

Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, se per una famiglia tipo in tutela il -19,8% significa spendere 135 euro in meno su base annua, la spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° aprile 2024 al 31 marzo 2025, nell’ipotesi di prezzi costanti) scende da 681 a 546 euro, che sommati ai 1104 euro del gas dell’utente tipo che consuma 1100 metri cubi di gas, determinano una spesa complessiva pari a 1650 euro.

L’ottima notizia è che se il prezzo della luce scende oggi del 19,8% e del 51% rispetto al picco dell’aprile 2022, anche nel confronto con i tempi pre-crisi, ovvero aprile 2021, il prezzo è ora finalmente più basso, -2,8%, anche se resta maggiore del 25,9% nel confronto con il prezzo bassissimo e incomparabile dell’aprile 2020. Rispetto alla spesa complessiva del 2020, pari a 485 euro, ora si pagheranno 61 euro in più, +12,7 per cento.

CODACONS: E IL MERCATO LIBERO?

Con la riduzione delle tariffe disposta oggi da Arera per il prossimo trimestre, le bollette della luce sul mercato tutelato tornano finalmente ai livelli del 2021, prima dello scoppio della crisi energetica che ha investito il nostro Paese. Lo afferma il Codacons, commentando l’aggiornamento tariffario disposto da Arera.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (II trimestre), le tariffe dell’energia elettrica risulteranno più basse del 14,8%, e addirittura inferiori del -51% rispetto al secondo trimestre del 2022, quando l’Italia si trovava in piena crisi energia, e dal prossimo 1 aprile torneranno ai livelli del 2021 – spiega il Codacons – Si tratta tuttavia di risparmi ipotetici perché, come noto, dal prossimo 1 luglio terminerà il mercato tutelato della luce, e scatterà il Servizio a tutele graduali per chi non ha scelto un operatore del mercato libero e non è un utente vulnerabile.

“Il vero problema ora sono i prezzi dell’energia sul mercato libero, dove le tariffe risultano ancora elevate e non si assiste ad una reale concorrenza tra operatori – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’andamento delle quotazioni energetiche deve portare ad una rapida discesa delle tariffe anche in tale comparto, affinché i vantaggi siano per tutti i consumatori, non sono per quelli che ancora risiedono nel regime a maggior tutela”.