Intervento bypass gastrico per l’obesità riduce il rischio diabete di tipo 2


L’intervento di bypass gastrico per l’obesità sembra ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 a livelli simili a quelli della popolazione generale ma solo a tempo

Gli esperti stanno iniziando ad approfondire le opzioni per la prevenzione e gestione dell'obesità nei pazienti con diabete di tipo 1

L’intervento di bypass gastrico per l’obesità sembra ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 a livelli simili a quelli della popolazione generale durante i primi sei anni di follow-up ma non successivamente, secondo quanto rilevato da uno studio di coorte controllato svedese pubblicato sulla rivista Obesity Research & Clinical Practice.

A livello globale, la prevalenza crescente di sovrappeso e obesità ha contribuito a un’epidemia di diabete di tipo 2 e ad altri effetti avversi sulla salute legati all’obesità. L’Oms ha stimato un aumento di 7 volte della prevalenza dell’obesità negli adulti negli ultimi quattro decenni. Rispetto agli adulti di peso normale (BMI da 18,5 a ≤ 25), il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 nel corso della vita è 3,5 volte più elevato negli adulti con obesità (BMI da 30 a ≤ 35) e l’associazione tra BMI e diabete di tipo 2 viene descritta come un’epidemia globale (diabesità), hanno premesso gli autori.

Per affrontare questi problemi sanitari in crescita, sono necessari interventi preventivi come l’aumento dell’attività fisica, la consulenza dietetica e la riduzione del peso. La chirurgia bariatrica è in grado di portare a una perdita di peso sostanziale e sostenibile e alla remissione del diabete di tipo 2, in particolare dopo la procedura di bypass gastrico, oltre a ridurre dell’89% il rischio a lungo termine di sviluppare il diabete di tipo 2.

Negli adulti con obesità e diabete di tipo 2, dopo la chirurgia bariatrica i tassi di remissione del diabete sono del 72% durante i primi 2 anni e del 30% a 15 anni. I soggetti sottoposti all’intervento chirurgico che hanno raggiunto la remissione hanno mostrato un rischio inferiore di sviluppare malattia microvascolare diabetica rispetto ai casi refrattari e, tra i pazienti operati nei quali il diabete di tipo 2 si è ripresentato dopo la remissione iniziale, il tasso di complicanze microvascolari era ancora ridotto, suggerendo un migliore controllo glicemico rispetto al basale.

Rischio di diabete dopo la chirurgia va popolazione generale
La maggior parte degli studi che hanno esaminato gli effetti della perdita di peso indotta chirurgicamente sull’incidenza del diabete di tipo 2 ha utilizzato pazienti obesi non operati come gruppo di controllo e ha mostrato un rischio marcatamente ridotto di sviluppare la malattia dopo l’intervento chirurgico. Tuttavia, dal momento che non è noto come il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 dopo un intervento di chirurgia bariatrica sia paragonabile a quello della popolazione generale, i ricercatori hanno condotto uno studio di coorte che comprendeva tutti i residenti svedesi di età compresa tra 20 e 65 anni con una diagnosi principale di obesità nel National Swedish Patient Registry nel periodo 2001-2013.

In totale sono stati inclusi oltre 71mila pazienti con obesità, metà dei quali sottoposti a bypass gastrico e metà no. Ogni paziente è stato abbinato per età, sesso e regione geografica con due controlli della popolazione generale senza diagnosi di obesità, ovvero 44.735 controlli per la coorte con bypass gastrico e 62.522 controlli per la coorte non operata con obesità.

Minor rischio di diabete con il bypass, ma solo nei primi sei anni di follow-up
Durante un follow-up mediano di 4,3 anni il 3,9% di tutti i partecipanti ha sviluppato il diabete di tipo 2. L’incidenza per 1.000 anni-persona era simile tra i pazienti sottoposti a bypass gastrico rispetto ai controlli corrispondenti durante i primi sei anni di follow-up, con tassi di incidenza rispettivamente di 4,0 e 3,5. Tuttavia, durante il successivo periodo di follow-up di 6-10 anni, i tassi di incidenza erano considerevolmente più alti con il bypass rispetto ai controlli abbinati, con tassi di incidenza pari rispettivamente a 7,6 e 4,3.

Dopo gli aggiustamenti per età, istruzione e sesso, la probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 entro 6 anni di follow-up era inferiore nei pazienti sottoposti all’intervento chirurgico, paragonabile ai gruppi di controllo della popolazione, mentre nei pazienti obesi non operati era molto più elevata. Dopo sei anni di follow-up i soggetti operati di bypass gastrico avevano un tasso più elevato di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto alla popolazione di controllo, ma ancora molto inferiore rispetto ai pazienti non operati.

Nell’ analisi multivariata, i pazienti con bypass gastrico avevano un rischio inferiore dell’85% di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a quelli obesi non operati durante il periodo di follow-up iniziale di 0–≤ 6 anni (HR 0,15) e una riduzione del rischio del 51% durante il periodo di follow-up > 6–10 anni (HR 0,49). I soggetti operati nel periodo di follow-up iniziale fino a 6 anni avevano un rischio inferiore del 22% di sviluppare diabete di tipo 2 (HR 0,78) rispetto al gruppo della popolazione generale, ma durante il successivo periodo di follow-up questo rischio era 2 volte più elevato rispetto ai controlli (HR 2,19).

Rischio più elevato dopo sei anni dall’intervento
Questo studio ha indicato che il rischio di sviluppare il diabete dopo un intervento chirurgico di bypass gastrico per l’obesità è paragonabile a quello della popolazione generale e inferiore rispetto ai pazienti obesi non operati. Tuttavia, a lungo termine dopo la chirurgia bariatrica, la situazione si inverte, dato che il rischio di sviluppare la malattia metabolica è risultato due volte più alto nel gruppo operato di bypass gastrico rispetto alla popolazione di controllo.

«I pazienti operati di bypass gastrico, di norma, vanno incontro a una notevole perdita di peso nel primo anno dopo l’intervento e riacquistano un po’ di peso negli anni successivi. Questo potrebbe spiegare le differenze temporali nei tassi di incidenza del diabete di tipo 2, con un tasso inferiore durante il periodo di follow-up iniziale (0-6 anni) rispetto alla seconda parte del periodo di follow-up (6-10 anni)» hanno comemntato gli autori. «Potrebbe anche spiegare il motivo per cui i pazienti con bypass gastrico avevano un rischio inferiore di diabete di tipo 2 rispetto alla popolazione di controllo durante il periodo di follow-up iniziale, ma più elevato durante quest’ultimo».

Referenze

Jamaly S et al. Incidence of type 2 diabetes after gastric by-pass surgery in a Swedish controlled cohort study. Obes Res Clin Pract. 2024 Jan 9:S1871-403X(23)00143-6. 

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