Ad Argenta “Muta Natura”, la doppia personale di Giuliano Babini e Maurizio Pilò


“MUTA NATURA” la doppia personale di Giuliano Babini e Maurizio Pilò si inaugura il 16 marzo presso il Mercato Centro Culturale Arte Contemporanea ad Argenta (FE)

muta natura

Sabato 16 marzo 2024 alle ore 17:30, presso il Mercato – Centro Culturale Arte Contemporanea in Piazza Marconi 1 ad Argenta (FE), si inaugura la doppia personale di Giuliano Babini e Maurizio Pilò “MUTA NATURA”. La mostra, a cura di Luca Maggio e Roberto Pagnani, con testi critici di Delia Forte, Luca Maggio, Sandro Malossini e Roberto Pagnani a catalogo, rimarrà allestita fino al 20 aprile e sarà aperta al pubblico nei seguenti orari: martedì, mercoledì 9.00-13.00; giovedì, venerdì, sabato 9.00-13.00 | 15.30-18.30; domenica e festivi 15.30 -18.30. Ingresso libero.

L’evento – promosso e organizzato da Comune di Argenta Mercato – Centro Culturale Arte Contemporanea e CARP Associazione di Promozione Sociale in collaborazione con Spazio Espositivo PALLAVICINI 22 Art Gallery, Archivio Collezione Ghigi-Pagnani, Casa d’Aste Argenta – si avvale del patrocinio dell’ Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna del Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura, dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale.

La Mostra

È tutto nel titolo. Si presentano qui le opere di due artisti diversi, Giuliano Babini e Maurizio Pilò, che interrogano le cose della natura giungendo da poli opposti a far toccare gli archi del loro fare in un cerchio vitale di continuità. Tendendo la corda del pensiero per trapassare “gli margini del mondo”, i due nostri artefici hanno dato corpo a quadri, sculture musive e installazioni ideate appositamente per lo spazio Centro Culturale Mercato di Argenta, lasciando a noi l’ambiguità di interpretare questo titolo: Muta Natura.

Si parla dunque di natura. Lo si fa con oggetti d’arte muti, silenziosi per definizione, ma non inerti. Non era forse De Chirico a definire le sue nature morte come vite silenti?

Si parla dunque di natura. Lo si fa con oggetti d’arte che sono in mutazione continua, hanno cambiato la pelle di ciò che in essi viene (rap)presentato e, seguendo un percorso tracciato dagli stessi Babini e Pilò con un elemento installativo da loro realizzato – in cui sono citate le canne palustri tipiche della zona argentana – e disposto fra i due principali ambienti espositivi, si va dai lavori scultoreo-musivi tridimensionali di Babini, posti a terra, alle grandi tele bidimensionali e inedite di Pilò a parete, sebbene per Babini sia previsto anche un tondo pittorico da appendere e per Pilò alcune tecniche miste precedenti da collocare sul pavimento, in un dialogo speculare di reciproca appropriazione dei locali a disposizione.

Gli artisti

Giuliano Babini, diplomato presso l’Istituto d’Arte per il Mosaico di Ravenna e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Esordisce nel 1971 alla “Rassegna della Giovane Pittura Romagnola” di Faenza (RA) e nel 1981 fonda con Enzo Tinarelli, a Ravenna, l’associazione culturale “Spazio G” divenuto poi punto di riferimento per giovani artisti.

E’ mosaicista presso lo studio “Il Mosaico” di Signorini e insegnante all’Istituto d’Arte ed Accademia di Belle Arti di Ravenna mentre promuove incontri e stage con Alchimia (studio), R. Barilli, R. Licata, B. Minardi, A. Rocchi, R. Signorini.

Incaricato alla direzione artistica dello “Studio Akomena” dal 1988 al 2003 (collaborerà con autori quali: R. Arad, M. Bonetti, G. Demo, U. LaPietra, M. Lucchi, U. Marano, G. Pesce, E. Sottsass, ecc.).

Nel 1996 è direttore artistico della realizzazione musiva del sepolcro di Rudolf Noureïev (cimitero russo-ortodosso Sainte Genevieve des Bois, Paris) – Commissionato dalla Fondazione Rudolf Noureïev su progetto di Ezio Frigerio, coordinatore tecnico: Stefano Pace, realizzazione della struttura: Atelier de Décors de l’Opera Paris-Bastille, realizzazione del mosaico: Studio Akomena.

Attualmente si occupa di creazione di opere sculture/mosaico.

Maurizio Pilò nasce a Faenza il primo maggio del 1957. Dopo il Diploma al Liceo Artistico di Ravenna frequenta l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Segue i corsi di Umberto Folli, Tono Zancanaro, Remo Muratore, Paolo Racagni, Vittorio D’Augusta, Eugenio Carmi e Gabriele Partisani. Conclude gli studi con una tesi dal titolo “Segno naturale, segno artificiale”, relatore il Prof. Claudio Spadoni.

A metà degli anni novanta stabilisce il suo studio a Santa Maria in Fabriago, piccolo borgo nella campagna romagnola vicino al fiume Santerno e iniziano le sue prime mostre di pittura.

Ha tenuto molte mostre collettive e personali.

Hanno scritto di lui: Giulio Guberti, Danilo Montanari, Angelamaria Golfarelli, Gino Gianuizzi, Raffaele Quattrone, Alberto Gross, Aldo Savini, Nicola Cavallini, Luca Donelli.