Obesità: tirzepatide ottima opzione per i non diabetici


Revisione della letteratura ha confermato il potenziale per l’adozione di tirzepatide come opzione terapeutica per i soggetti non diabetici con obesità

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I risultati di una revisione della letteratura pubblicata sulla rivista Cureus hanno confermato il potenziale per l’adozione di tirzepatide come opzione terapeutica per i soggetti non diabetici con obesità, in virtù dell’efficacia nel ridurre significativamente il peso corporeo, migliorare i parametri metabolici e portare a una migliore salute cardiovascolare.

L’obesità è diventata un problema sanitario critico su scala globale, raggiungendo proporzioni epidemiche. L’OMS definisce l’obesità in presenza di un indice di massa corporea (BMI) di almeno 30 kg/m2 e solo negli Stati Uniti circa il 42,4% degli adulti soddisfa questo criterio, secondo le linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC). L’allarmante prevalenza dell’obesità in tutto il mondo si è trasformata in un’epidemia che solleva notevoli preoccupazioni in termini di salute pubblica.

Oltre all’eccesso di peso, l’obesità comporta l’accumulo di grasso corporeo in eccesso, che ha un impatto negativo sul benessere generale e rende gli individui più vulnerabili alle malattie a lungo termine. Oltre alle implicazioni sulla salute fisica, ha anche un impatto significativo sullo stato mentale e sulla situazione economica, mettendo a dura prova i sistemi sanitari globali a causa dell’aumento dei rischi di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, alcuni tipi di cancro e disturbi muscoloscheletrici.

Anche se le modifiche dello stile di vita come la dieta e l’esercizio fisico sono essenziali nella gestione dell’obesità, può essere difficile ottenere risultati affidabili a lungo termine. Da qui la necessità di trattamenti alternativi in gradi di affrontare efficacemente sia l’eccesso di peso che i rischi per la salute a cui contribuisce, ha premesso l’autore dello studio.

Obiettivo primario della presente revisione della letteratura era pertanto valutare l’efficacia e la sicurezza di tirzepatide in soggetti obesi senza diabete di tipo 2. Una ricerca approfondita attraverso i database elettronici ha prodotto 25 studi rilevanti, di cui 10 soddisfacevano i criteri di inclusione.

Conferma dei benefici di tirzepatide su peso e parametri metabolici
I risultati di sicurezza hanno indicato che tirzepatide è generalmente ben tollerato, con effetti collaterali comunemente riportati da lievi a moderati. Le reazioni avverse osservate più di frequente comprendono nausea, diarrea e cefalea.

L’efficacia di tirzepatide nel favorire la perdita di peso è stata costantemente dimostrata nel corso degli studi analizzati. Il suo impiego ha comportato una marcata diminuzione del peso corporeo rispetto al placebo o all’approccio terapeutico standard. L’entità della perdita di peso variava tra i diversi studi, alcuni dei quali mostravano riduzioni moderate e altri risultati più significativi. È stato inoltre osservato che una maggior durata del trattamento era generalmente correlata a una più elevata riduzione del peso corporeo.

L’influenza di tirzepatide sui parametri metabolici nei pazienti obesi senza diabete di tipo 2 è stata valutata in numerosi studi che hanno mostrato miglioramenti in vari fattori metabolici, in particolare livelli più bassi di glicemia a digiuno, HbA1c e trigliceridi rispetto ai gruppi di controllo.

Inoltre l’uso di tirzepatide è stato correlato con una migliore sensibilità all’insulina e una diminuzione della resistenza all’insulina. I risultati suggeriscono che il farmaco potrebbe migliorare il benessere metabolico di questo gruppo demografico. Anche se la ricerca sugli effetti sulla salute cardiovascolare è limitata, suggerisce potenziali benefici come la diminuzione della pressione sanguigna e il miglioramento dei marcatori legati ai rischi cardiovascolari come i livelli di colesterolo HDL e proteina C Reattiva (CRP). Sono tuttavia necessari ulteriori studi per comprendere appieno come tirzepatide influenza gli esiti cardiovascolari a lungo termine tra i pazienti obesi non affetti da diabete di tipo 2.

«I risultati di questa revisione della letteratura mostrano che tirzepatide è promettente come approccio terapeutico praticabile per la gestione dell’obesità nei soggetti senza diabete di tipo 2. È essenziale condurre ricerche a lungo termine che ne valutino la sicurezza, l’efficacia e l’impatto sugli esiti cardiovascolari» ha concluso l’autore. «Particolare attenzione dovrebbe essere prestata allo studio dei suoi effetti in sottopopolazioni specifiche, oltre alla conduzione di studi comparativi con altri interventi di gestione dell’obesità. Tali sforzi contribuirebbero notevolmente a far progredire la comprensione di questo campo».

Referenze

Al Zweihary AM. Safety and Effectiveness of Tirzepatide Use in Obesity Without Type 2 Diabetes Mellitus. Cureus 16(1): e51788.

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