Ponte sullo Stretto: il progetto senza prove per vento e terremoti


Gli studi sul vento vanno aggiornati e servono ulteriori studi legati ai rischi sismici: bufera sul progetto per il Ponte sullo Stretto sponsorizzato dal ministro Matteo Salvini

Ponte sullo Stretto di Messina

“La relazione del Comitato Scientifico certifica la mancanza di studi adeguati sull’impatto del vento e della microzonizzazione sismica, elementi fondamentali per la sicurezza e la fattibilità dell’opera. Questo Governo di irresponsabili pensa di poter realizzare un’infrastruttura di questa portata nella zona dove è avvenuto il terremoto più importante nella storia della Repubblica senza fare una microzonizzazione sismica”. È bufera sul progetto del Ponte sullo stretto, che ieri è stato oggetto di discussione durante il question time alla Camera. Queste parole sono di Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. La discussione sul progetto arriva dopo la conclusione dell’analisi del comitato scientifico sulla fattibilità dell’opera: una relazione di 51 pagine in cui vengono stigmatizzate molti aspetti del progetto Eurolink sponsorizzato dal ministro Matteo Salvini.

Il comitato, scrive Repubblica, “ritiene opportuno che si verifichi la robustezza della struttura del Ponte in maniera più ampia”. E chiede lo svolgimento di “analisi non lineari dell’impalcato soggetto a vento turbolento”. Sono diverse le cose che vengono indicate dagli esperti. Innanzitutto, maggiori verifiche sugli effetti del vento, perchè quella che attualmente accompagna il progetto è troppo datata: “La valutazione adottata dal piano definitivo del 2011 deve essere aggiornata”.

Ancora, gli esperti indicano anche la necessità di controlli sulla sismicità e sul rischio terremoti alla luce di “sismi elevati che si sono verificati di recente nel mondo”. Vengono poi suggeriti aggiornamenti delle analisi strutturali per esaminare “scenari di funzionalità anche nel caso di eventi estremi”. Infine, si indica l’opportunità di utilizzare “materiali nuovi”, ma anche di chiarire come e dove sarà reperito l’acciaio necessario per le nuove norme in materia di elasticità.

Fonte: Agenzia di stampa Dire (www.dire.it).