Artrite psoriasica: tofacitinib migliora l’entesite


Artrite psoriasica, tofacitinib migliora entesite indipendentemente dalla gravità o dalla localizzazione della malattia al basale

tofacitinib

Stando ai risultati di un’analisi post-hoc di due studi sull’impiego di tofacitinib nell’artrite psoriasica (PsA), il Jak inibitore in questione migliora l’entesite indipendentemente dalla gravità o dalla localizzazione della malattia al basale. Lo studio è stato pubblicato il mese scorso su Arthritis Research and Therapy.

Razionale e disegno dello studio
“I pazienti con e senza entesite si connotano, generalmente, per uno stato funzionale peggiore, un maggiore affaticamento e dolore e una ridotta produttività lavorativa – scrivono i ricercatori nell’introduzione allo studio -. Quando si decidono le strategie di trattamento per la PsA, l’entesite viene considerata come un importante dominio da tenere presente”.

“L’efficacia e la sicurezza di tofacitinib 5 mg due volte al giorno (BID; dose raccomandata) e 10 mg BID sono state dimostrate in due studi di fase 3 su pazienti con PsA attiva e in uno studio di estensione a lungo termine in aperto – continunao i ricercatori -. Nei due trial clinici di fase 3, il trattamento con tofacitinib è risultato associato a miglioramenti di entità maggiore dell’entesite rispetto al placebo al terzo mese dall’inizio del trattamento”.

Per esaminare l’impatto di tofacitinib sull’entesite, in base alla localizzazione e alla gravità al basale, nei pazienti con PsA, i ricercatori hanno condotto, pertanto, un’analisi post hoc dei dati degli studi di fase 3 OPAL Broaden e OPAL Beyond.  I pazienti di OPAL Broaden sono stati sottoposti a trattamento con 5 mg o 10 mg di tofacitinib, adalimumab 40 mg o placebo.

Nello studio OPAL Beyond, invece, i pazienti che avevano sperimentato una risposta insoddisfacente al trattamento con inibitori del TNF erano stati randomizzati a trattamento con tofacitinib 5 mg, tofacitinib 10 mg o placebo.
In entrambi gli studi, i pazienti inizialmente randomizzati a placebo sono passati a trattamento con tofacitinib 5 mg o 10 mg dopo 3 mesi.

Non solo: i pazienti reclutati nei due studi erano stati sottoposti anche a trattamento di background con una dose di DMARD. In entrambi gli studi utilizzati per l’analisi post-hoc è stata documentata la presenza di entesite al basale e ai mesi 1, 3 e 6 utilizzando gli indici LEI (Leeds Enthesitis Index) e l’indice SPARCC (Spondyloarthritis Research Consortium of Canada Enthesitis Index).

I ricercatori hanno assegnato i punteggi LEI e SPARCC per ciascuno dei siti di indagine considerati, con lo 0 che indicava l’assenza di tumefazione e 1 che indicava la presenza di tumefazione.

I pazienti sono stati raggruppati in base alla presenza o meno di entesite al basale e la gravità è stata definita in base al numero di siti affetti.

Inoltre, i ricercatori hanno misurato l’attività della malattia e gli outcome riferiti dai pazienti, compreso il punteggio totale FACIT-F (Functional Assessment of Chronic Illness Therapy-Fatigue).

L’analisi ha incluso 710 pazienti. Di questi, 479 presentavano un LEI al basale superiore a 0, mentre 545 pazienti avevano un punteggio SPARCC superiore a 0.  Un totale di 136 pazienti presentava un punteggio pari a 0 relativamente ad  entrambi gli indici al basale.

Tra i pazienti con un punteggio LEI superiore a 0, i punteggi medi di gravità dell’entesite variavano da 1 a 4,4. Tra quelli con un punteggio SPARCC superiore a 0, invece, la media era compresa tra   1,3 a 9,4.
L’analisi ha mostrato che I pazienti trattati con tofacitinib hanno mostrato cambiamenti di entità maggiore di entrambi gli indici rispetto al basale, a differenza di quanto osservato nel gruppo placebo.

L’entesite a 6 mesi era più comune nei pazienti con una maggiore gravità dell’entesite al basale. A 6 mesi, ≤ 40% dei pazienti con LEI > 0 o SPARCC > 0 al basale, la cui entesite si era risolta entro un mese o 3 mesi ha sperimentato una ricaduta, mentre < 14% dei pazienti con LEI = 0 e SPARCC = 0 al basale ha mostrato un’entesite de novo.

I tassi di LDA/remissione sono generalmente aumentati con tofacitinib nel tempo. La localizzazione LEI al basale era significativamente associata alla variazione dal basale del punteggio del dolore artritico, mentre la gravità SPARCC al basale era significativamente associata alla variazione dal basale dei punteggi FACIT-F totale e del dolore artritico.

Riassumendo
I risultati dell’analisi post-hoc hanno dimostrato miglioramenti di entità rispetto al basale nelle misure di entesite e di attività di malattia nei pazienti con PsA trattati con tofacitinib rispetto al placebo in diverse sedi di entesite e con diversa gravità di entesite al basale.

È stata identificata l’esistenza di un’associazione tra l’entesite all’epicondilo laterale dell’omero e all’inserzione del tendine d’Achille e il miglioramento del dolore, nonché un’associazione tra la gravità dell’entesite (valutata mediante SPARCC) e il miglioramento della fatica e del dolore.
Questi risultati, in conclusione, suffragano l’impiego di tofacitinib come opzione di trattamento per i pazienti affetti da PsA con entesite e ribadiscono l’importanza di considerare l’entesite nel paradigma di trattamento della PsA.

Bibliografia
Mease, P.J et al. Efficacy of tofacitinib on enthesitis in patients with active psoriatic arthritis: analysis of pooled data from two phase 3 studies. Arthritis Res Ther 25, 153 (2023). https://doi.org/10.1186/s13075-023-03108-5
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