Incontri, studi, percorsi con Firmamento al TeatroBasilica


Si terrà dal 13 al 18 febbraio 2024 presso il Teatro Basilica di Roma firmamento, una settimana di incontri, studi, percorsi e collaborazioni a cura di INDEX

firmamento

Si terrà dal 13 al 18 febbraio 2024 presso il Teatro Basilica firmamento, una settimana di incontri, studi, percorsi e collaborazioni che segna il debutto ufficiale sulla scena romana e nazionale di INDEX, progetto artistico e produttivo nato nel gennaio 2021 dagli intenti di Muta Imago, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, a partire dal quale immaginare azioni condivise che possano andare oltre la cura delle produzioni delle singole compagnie.

Da un primo esperimento nel giugno scorso, In una qualunque parte del pianeta, progetto vincitore del Bando Estate Romana 2022, 2023/4 che tornerà in scena il prossimo giugno in una forma nuova, e dopo la nascita di Vivarium, un percorso biennale di sostegno e accompagnamento artistico e produttivo ad una serie di giovani realtà emergenti, ecco che Index è pronta a presentarsi ufficialmente al pubblico con firmamento, una rassegna, e una rassegna dentro la rassegna.

firmaménto s. m. [dal lat. eccles. firmamentum «cielo» (nel lat. class. «appoggio, sostegno»), der. di firmare «rendere stabile», secondo il modello del gr. στερέωμα (οὐρανοῦ) che indica la volta stabile sostenente l’oceano celeste.

Cosa sarà firmamento?

Non un festival, ma la presentazione di una geografia di azioni; un racconto condiviso nel tempo e nello spazio di una progettualità in divenire che intreccia generazioni, formati e modalità di incontro con il pubblico. Si chiamerà Firmamento questo stare e fare insieme: una parola semplice e bella, che unisce il singolo e l’insieme, la stabilità e il movimento continuo che la sostiene. E dentro a Firmamento avremo la rassegna Vivarium, dedicata allə artistə che INDEX accompagna e accompagnerà nel futuro e resa possibile con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.

In questa settimana di incontri artistə del Vivarium si alterneranno alla direzione artistica di INDEX, ad artistə associatə e ad artistə che collaborano con Daria Deflorian e Muta Imago: spettacoli che hanno già debuttato, quelli di Giovanni Onorato, Monica Demuru / Blastula.scarnoduo e Muta Imago, andranno in scena accanto alle anteprime di Gaia Ginevra Giorgi, Tilia Auser, a studi e/o lezioni-spettacolo di Giulia Scotti e Daria Deflorian. E poi ancora avremo una lettura a cura di Attilio Scarpellini, un concerto del musicista Lorenzo Tomio, una performance di Arianna Pozzoli, un appuntamento con Gabriele Portoghese e una serie di incontri curati da Viola Lo Moro.

Performance dalla durata breve si alterneranno a interventi dalle durate più canoniche, con momenti di incontro e confronto che vedranno collaborare i due spazi attigui del TeatroBasilica e della galleria Sala 1 – Centro Internazionale d’Arte Contemporanea.

Una orizzontalità, un rimescolamento fortemente voluto. Una direzione. Una maniera diretta e gioiosa per incontrarsi, all’interno di una settimana fatta di spettacoli, incontri, studi e percorsi. Dal 13 al 18 febbraio 2024. Al TeatroBasilica di Roma.

Di seguito una breve panoramica dellə artistə che si esibiranno a firmamento:

Daria Deflorian (Quaderno / Greta Garbo)

Tra racconto e piccole visioni, svelando qualche segreto senza nessuna volontà di compiutezza Daria Deflorian apre al pubblico i quaderni di lavoro. Attraverso i materiali originali di alcune scene e la loro evoluzione/trasformazione risale fino alla punta dell’iceberg che è sempre uno spettacolo, mostrando – tra autobiografia e passioni letterarie, tra divagazioni e ossessioni che tornano – quel fil rouge che c’è tra il dire e lo scrivere.

Muta Imago (Fly me to the moon)

Una performance lecture dedicata alla luna e al rapporto tra di essa il nostro inconscio: un racconto onirico e immaginifico costruito su una partitura sonora, vocale e visiva realizzata dal vivo da Riccardo Fazi, tra citazioni, frammenti sonori di archivio e registrazioni della NASA. Fly me to the moon è una dedica alla nostra infanzia, alle possibilità infinite dell’immaginazione: un road-podcast live attraverso i crateri lunari che oscilla tra nostalgia del futuro, mancanza di senno e desiderio (impossibile) di tornare a casa.

EXTRAGARBO (Acabadabra)

Acabadabra si manifesta come un’esperienza trasformativa che vede nella rivendicazione della marginalità una possibile strategia di sovversione contrapposta a un’idea di città intesa come dispositivo di controllo, spazio pianificato dall’alto e teatro di abusi di potere, espressione di un progetto colonialista che continua a perpetuare la sua violenza. Scandita secondo le fasi del processo alchemico, la drammaturgia si articola per citazioni, saccheggi e trasfigurazioni dal reale, convocando segni linguistici del testo urbano, tracce di un’alter-città parallela e invertita, affinché da esse emergano gli spettri di ciò che sarà.

Gaia Ginevra Giorgi (Haunted)

Haunted è una performance sonora che interroga la memoria come sostanza fantasmatica, traducibile e tradibile, quindi come potenziale strumento di prefigurazione. Il ritrovamento di alcune bobine risalenti al periodo che va dal 1980 al 1997, ha attivato pratiche di riscrittura e di reinvenzione dello spazio e del tempo. A partire da una prospettiva femminista e situata, Haunted queerizza e saccheggia la collezione di materiali biografici per istituire un processo di immaginazione allo stesso tempo intimo e collettivo.

Giovanni Onorato (Suck My Iperuranio)

In questa scrittura originale per attore solo, ispirata dai racconti di Heinrich Böll, la stand-up comedy diviene strumento narrativo a servizio di una drammaturgia contemporanea: un comico chiuso nella sua stanza sta cercando di dimenticare il suo amore perduto e lo fa sforzandosi di provare i suoi sketch, che non lo fanno più ridere. Il linguaggio è andato spontaneamente verso quella che, in gergo, si definisce “stand-up poetry”. I riferimenti sono tanti, in particolare i grandi della comicità americana: Jim Carrey, Bill Hicks, Andy Kaufman etc…

Giovanni Onorato in concerto

Le musiche di A.L.D.E. liberate dal loro contesto narrativo. Giovanni Onorato e Mario Russo presenteranno la ricerca musicale portata avanti negli ultimi anni insieme a Lorenzo Minozzi: un mal riuscito insieme di slam-poetry, hip-hop e cantautorato. Durante il concerto sarà presentato “sgorbietto”, un brano inedito. È prevista l’incursione di Claudio Molinari, chitarrista dei Brama.

Arianna Pozzoli (Una manifestazione interiore)

Di là c’è una manifestazione. Ma di là dove? A che ora? È sempre di là, dall’altra parte, in quel luogo che non ha un nome solo, dove non c’è ora, nè prima nè poi. Ognuno di noi, attraverso la propria sofferenza personale, è un grido politico che va ascoltato, perché torni ad esistere una società che si meriti di essere chiamata tale. Grazie a Mark Fisher che in Realismo Capitalista, con coraggio e lucidità, ha rivendicato che il dolore psichico del singolo affonda le sue radici nei molteplici sistemi di sfruttamento dentro i quali viviamo.

Gabriele Portoghese (Breviario)

Ci sono anche piccole preghiere. Preghierine che rotolano nel buio. Vendette, baci, sgambetti, gelati. Appunti sparsi e canzonette. Quanto più è basso, tanto più è vicino alle nostre preghierine. Breviario è una seconda tappa, dopo Preghierine, performance presentata all’interno di Termini. In una qualunque parte del pianeta.

Blastula.scarnoduo (Anche noi scettici)

Monica Demuru e Cristiano Calcagnile affrontano la poesia di Antonella Anedda come fosse un destino musicale. Senza rinunciare alla lettura piana e lineare, il duo traduce lo sguardo e il canto fermo di Anedda in suono puro, in ambiente consonante di radici, solo in parte recise, con terre di mare e solitudini speculative nell’affanno della vita quotidiana e affollata. Il personale e il politico, il biologico e il metafisico, nonché il fantasardo come lingua delle origini, sono riferimenti e luoghi di ascolto decisivi.

Attilio Scarpellini (Il bufalo)

Nel 1920 Karl Kraus pubblica sulla Faeckel una lettera che Rosa Luxemburg ha scritto nel 1917 dal carcere di Breslavia: nella lettera la militante rivoluzionaria descrive una scena che vede dalla finestra della sua cella nel cortile sottostante. Le voci e i corpi di due attrici (Monica Piseddu e Aglaia Mora) e di un attore (Bernardo Casertano) si alternano sulla scena nel tentativo di restituire la musica profonda di un’epoca feroce, più vicina alla nostra di quanto non ci piacerebbe credere.

Giulia Scotti (Daniela)

Ci sono storie che non vengono raccontate nella convinzione che quello che non si dice non si saprà mai. Questa è la storia di zia Daniela come Giulia Scotti l’ha saputa da suo papà, è la storia di un uomo che vuole salvare sua sorella dalla morte ma non ci riesce. Quasi tutto è vero, alcuni pezzi sono inventati. Un testo scritto per immagini, che significa che chi lo ha scritto mentre scriveva immaginava i luoghi della storia, i volti delle persone coinvolte e come questi sarebbero stati se fossero stati dei disegni.

Tilia Auser (Tre voci)

La trasposizione scenica e a concerto dell’unico poema radiofonico composto da Sylvia Plath. Una riscrittura multimediale in cui la parola poetica si fa voce incarnata, amplificata, filtrata, campionata, in un dialogo a vista con la chitarra elettrica dal vivo. Il foglietto spiegazzato del cadavere squisito giunge a noi da “Three Women. A Poem for Three Voices”: un radiodramma in versi liberi di Sylvia Plath del 1962. Tre personaggi femminili intrecciano i loro soliloqui dentro la stessa cornice del reparto maternità in cui sono ricoverate.

Lorenzo Tomio in concerto

Lorenzo è un compositore, chitarrista e sound designer con sede a Roma. In questo concerto ripercorre alcune delle tappe del suo lavoro che spazia dalla composizione di colonne sonore per il cinema e la televisione alle collaborazioni con il teatro contemporaneo, la danza e la pubblicità.

Viola Lo Moro

Durante la settimana di firmamento negli spazi della Galleria Sala 1 – Centro Internazionale d’Arte Contemporanea Viola Lo Moro incontra alcune delle compagnie della rassegna. Le stesse domande per tutte/i per condividere con il pubblico la propria storia e alcune questioni brucianti sullo stato dell’arte dal vivo nel nostro Paese. Gli incontri verranno registrati e diventeranno un podcast riascoltabile.

INFORMAZIONI

TeatroBasilica

Piazza di Porta San Giovanni 10, Roma

www.teatrobasilica.com