Traffici in calo nell’ultimo anno per i porti di Trieste e Monfalcone


Dalla guerra russo-ucraina al conflitto in Medio Oriente, che hanno prodotto un rallentamento della crescita: traffici in calo nei porti di Trieste e Monfalcone

trieste marine terminal

Un anno, il 2023, con diversi segni meno per il traffico portuale, ma è utile collocare il calo all’interno del quadro generale di crisi che sta mettendo a dura prova l’economia mondiale e i porti: dalla guerra russo-ucraina al conflitto in Medio Oriente, che hanno prodotto un rallentamento della crescita.

“Le tensioni geopolitiche e i conflitti in atto hanno creato ulteriori disruption che si sono aggiunte a quelle lasciate in eredità dal Covid. Basta guardare i dati per capire che la crisi è arrivata anche a Trieste e potrebbe durare nel tempo. Per questo dobbiamo saper diversificare per reagire agli shock. Nell’insieme però l’Adriatico orientale ha offerto una prova di forza, contenendo le perdite e investendo nel settore ferroviario e su nuove linee nell’area inframed con l’Egitto e il Marocco”, commenta Zeno D’Agostino, presidente dei porti di Trieste e Monfalcone.

Soprattutto i valori del traffico ferroviario del sistema dei due porti confermano un trend di crescita nonostante il contesto socio politico molto instabile. Nel 2023 lo scalo giuliano ha movimentato 8.979 treni (-6,70%). Stiamo parlando di circa 640 treni in meno, ma va evidenziato che molti terminal hanno messo a segno ottime performance (Molo VII, piattaforma logistica, Seastock, terminal cereali) ed è partito il nuovo traffico dell’area di FREEeste. Ribaltando il punto di osservazione e guardando al sistema nel suo complesso, visto che l’obiettivo del settore è creare un network ferroviario unico tra i due scali e gli interporti di Trieste-Fernetti e Cervignano, 12.379 sono stati i treni lavorati, un risultato record mai raggiunto prima che conferma Trieste e Monfalcone primo sistema ferroviario d’Italia. Ma il numero ancor più significativo riguarda il modal shift: il 54% dei container a Trieste nel 2023 ha usato la ferrovia. Questo risultato già oggi supera la quota che l’UE ha posto come obiettivo del traffico ferroviario europeo di merci per il 2050 del 50%, un grande risultato anche in termini di sostenibilità ambientale.

Per quanto riguarda i volumi totali, lo scalo giuliano chiude il 2023 con 55.624.925 di tonnellate di merce movimentate e una diminuzione del 3,42% rispetto all’anno precedente: in valore assoluto si tratta di quasi 2 milioni in meno sul 2022. Includendo anche la performance di Monfalcone, si superano invece i 59 milioni: numeri sono al di sotto dei valori pre-pandemia (quando erano stati movimentati 66 milioni di tonnellate nei due porti), ma in linea con la crisi in atto.