Nuovo studio su pazienti in gravidanza con malattia infiammatoria reumatica cronica


In pazienti con malattia infiammatoria reumatica cronica, chi continua il trattamento con farmaci anti-TNF durante la gravidanza presenta outcome ostetrici simili

Artrite reumatoide: per i pazienti in trattamento con MTX, l'aggiunta di olokizumab ha dato risultati migliori rispetto al placebo o ad adalimumab

Stando ai risultati di uno studio francese presentato nel corso del meeting annuale dell’American College of Rheumatology, nelle pazienti affette da malattia infiammatoria reumatica cronica, quelle che continuano il trattamento con farmaci anti-TNF durante la gravidanza presentano outcome ostetrici simili a quelle che interrompono il trattamento. Non solo: le pazienti in gravidanza che hanno mantenuto l’impiego di questi farmaci hanno sperimentato meno infezioni materne gravi rispetto a quelle che hanno interrotto il trattamento.

Razionale e obiettivi dello studio
Le pazienti affette da malattie infiammatorie croniche come il lupus, l’artrite reumatoide e la spondiloartrite tendono a presentare outcome peggiori della gravidanza rispetto alla popolazione generale, hanno ricordato gli autori dello studio nel corso della conferenza stampa di presentazione del lavoro al congresso.

“Dai nostri colleghi che si occupano di malattie infiammatorie intestinali – continuano – abbiamo imparato che continuare il trattamento con farmaci anti-TNF durante l’intero periodo di gestazione potrebbe contribuire a ridurre questa differenza nella percentuale di outcome negativi della gravidanza”.

“Tuttavia, molti reumatologi sono ancora riluttanti, almeno in Francia, nel continuare il trattamento con farmaci anti-TNF durante la gravidanza, principalmente per ragioni di safety e per il rischio di infezioni, senza trascurare il fatto che, inoltre, alcune pazienti si rifiutano di continuare il trattamento con questi farmaci”.

Con questo studio, i ricercatori hanno voluto analizzare i dati del database dell’assicurazione sanitaria nazionale francese, mettendo a confronto gli outcome ostetrici tra le pazienti che mantengono il trattamento con farmaci anti-TNF e quelle che interrompono il trattamento in gravidanza nel setting della real life.

Disegno dello studio e risultati principali
Sono state prese in considerazione, in totale, 2.082 gravidanze singole, occorse in pazienti trattate con farmaci anti-TNF per curare una malattia infiammatoria reumatica cronica e rimaste incinte tra il 2008 e il 2017.
Di queste pazienti,  579 erano affette da artrite reumatoide e 1.503 da spondiloartrite. Un totale di 1.497 pazienti ha interrotto il trattamento con farmaci anti-TNF al momento della gravidanza.
Tra gli outcome avversi in gravidanza presi in considerazione vi erano malformazioni, complicanze ostetriche e infezioni.

I ricercatori hanno utilizzato modelli matematici ad hoc per mettere a confronto gli outcome ostetrici tra coloro che avevano continuato il trattamento con farmaci anti-TNF e coloro che avevano interrotto il trattamento in questione.

Dall’analisi dei risultati è emerso che il mantenimento del trattamento con farmaci anti-TNF non è risultato associato ad outcome ostetrici o neonatali più sfavorevoli.
Inoltre, il tasso di infezioni materne gravi che hanno richiesto l’ospedalizzazione è stato significativamente più basso tra coloro che avevano continuato il trattamento, risultando pari allo 0,2%, rispetto all’1,3% del gruppo che aveva interrotto il trattamento (RR aggiustato = 0,2; IC95%: 0,1-0,6).

Riassumendo
In conclusione, nelle donne in gravidanza con malattia infiammatoria reumatica cronica, trattate con TNFi fino alla diagnosi di gravidanza, gli outcome ostetrici sfavorevoli non sono risultati diversi da quelli osservati quando i TNFi sono stati mantenuti, e le infezioni gravi materne sono state meno frequenti, se confrontate con una strategia di interruzione dei TNFi.

Nel commentare i risultati, i ricercatori si sono detti soddisfatti dei risultati, sottolineando come, alla luce dei dati ottenuti “…non sembrano esservi buoni motivi per interrompere il trattamento con farmaci anti-TNF in gravidanza a causa del rischio di infezioni”.

“A questo punto – hanno concluso – il prossimo obiettivo che ci poniamo è quello di raccogliere, ai fini di un’analisi aggiuntiva – maggiori informazioni sui motivi per cui quando si interrompe il trattamento le pazienti contraggono più infezioni”.

Bibliografia
Molto A et al.. Continuing TNFi After Pregnancy Diagnosis in Women with Chronic Rheumatic Inflammatory Diseases Is Not Associated with Worse Obstetrical or Infant Outcomes and Seems to Reduce Risk of Maternal Severe Infection: The Results of the Emulated Target Trial BioGRIC [abstract]. Arthritis Rheumatol. 2023; 75 (suppl 9).